Il futuro, un menù di possibilità tanto più grande quanto più è disegnato dalla propria immaginazione. Un ventaglio di opzioni che tende a restringersi, se invece è influenzato dai giudizi, dalle critiche altrui e dalla condanna al silenzio che spesso viene imposta a idee anche originali.
E? il bivio che ci si trova ad affrontare nella vita, illustrato da Angela Nitti, responsabile del servizio Counselling dell?Università di Basilicata, nell?incontro pomeridiano ?Progettare la vita futura: il sottile equilibrio fra quello che voglio e quello che gli altri si aspettano da me?, nell?ambito di Trend Expo 2004. Una seduta volta a dimostrare come, nelle scelte universitarie e professionali, volere sia molte volte sinonimo di potere, malgrado le difficoltà che immancabilmente si possono presentare sul cammino.
?Un progetto nasce dall?immaginazione ? ha spiegato Angela Nitti ? e può essere ostacolato dalla critica e dal giudizio altrui, o dal fatto che spesso noi stessi condanniamo le nostre idee al silenzio?. Il numero delle scelte possibili nel nostro futuro si restringe se è condizionato dalla forza delle cose, si amplia se invece sospendiamo il giudizio e lasciamo correre l?immaginazione oltre la nostra condizione attuale. ?Se riusciamo ad immaginare quello che vogliamo, troviamo anche le energie per farlo. Se invece non facciamo quello che desideriamo ? ha proseguito ? finiamo per fare quello che il sistema vuole da me, ma che potrebbe non soddisfarci e farci fermare alla prima difficoltà?.
Ovviamente, sarà poi necessario trovare gli elementi concreti per dare concretezza all?immaginazione, iniziare a impegnarsi per elaborare un programma preciso e, soprattutto, perseguire fino in fondo l?obiettivo, saltando oltre gli ostacoli e trasformando in ?potere? il proprio ?volere?.