Ciao ragazzi, questo più che un articolo rappresenta il punto sulla situazione del CdL in Biotecnologie. Non so quanti hanno seguito tutta la vicenda, sia per cattiva informazione, che comunque c?è stata (l?informazione), sia per pigrizia, ma sicuramente avete sentito parlare di un evidente e giusto malessere che si avvertiva tra i vari studenti di Biotec.
I problemi non sono sicuramente pochi, ne tanto meno di semplice e veloce risoluzione in quanto alcuni riguardano questioni nazionali (vedi mancanza di un ordine dei Biotecnologi) che non possono sicuramente essere risolti con un?assemblea studentesca, che comunque può fare tanto! Altri invece riguardano l?organizzazione del corso che ancora purtroppo ha delle lacune.
Noi Studenti lamentavamo la scarsa presenza di attività di laboratorio, a mio avviso strettamente necessaria a chi segue un corso del genere e a chi, Berlusconi permettendo, farà di un laboratorio il suo luogo di lavoro; mancanza di un?adeguata attività di orientamento; inadeguatezza di alcuni programmi di alcune materie al nuovo ordinamento dei CFU: intendiamoci, non è che noi studenti non vogliamo studiare tanto, è la signora Moratti che lo desidera, credendo che materie come Chimica organica o Genetica abbiano la stessa difficoltà di Storia del cinema o di Diritto di un normale corso di Scienze della Comunicazione e abbiano quindi parità di crediti (non me ne vogliano i colleghi di lettere, rispetto il loro lavoro).Tutto è importante, tutto è necessario, ma se pensiamo al fatto che ad ogni ora di corso corrispondono 2 di studio, e che i corsi si susseguono dalle 9:30 alle 18:00, io, non mi trovo più con i conti: Bisogna allungare le ore del giorno?Dio dove siamo arrivati!
Un altro problema era quello riferito al cattivo ordinamento dei corsi: non è possibile che in quasi cinque anni di CdL ci sia solo un laureato e forse altri due a febbraio 2005? e che la media di esami fatti degli studenti in corso in riferimento al nuovo ordinamento sia davvero bassissima! Per non parlare dell?impossibilità di fare Masters e tirocini, obbligatori per chi si vuole laureare, in quanto mancavano le strutture convenzionate (indirizzo Biomedico). Insomma una situazione molto difficile che ha scoraggiato tantissimi studenti, ma nello stesso tempo ne ha mosso tantissimi a dire ADESSO BASTA, E? IL MOMENTO DI FARE QUALCOSA!!!!
Così il 18 marzo in un assemblea a cui erano presenti Il Preside della facoltà di Scienze prof. Faustino Bisaccia, il Presidente del CdL in Biotecnologie prof.ssa Brigida Lioi, alcuni professori e alcuni rappresentanti degli studenti della facoltà di Scienze, gli studenti hanno esposto tutti questi problemi, trovando piena disponibilità da parte di tutti i docenti presenti.
Siamo ormai a fine maggio e posso dire che in due mesi abbiamo raggiunto alcuni risultati. In primo luogo siamo riusciti ad accorciare notevolmente i tempi per la realizzazione di una tavola rotonda, promossa dal prof. Paolo Riccio, già nell?aria da circa due anni, intitolata ? Lauree brevi e specialistiche nelle Biotecnologie: attualità e prospettive nella professione del biologo? alla quale erano presenti molte cariche dell?Ordine Nazionale dei Biologi. Tale incontro, scarsamente seguito, è stato invece molto costruttivo. Infatti durante questo incontro sono state avanzate delle proposte di collaborazione tra l?Università degli Studi della Basilicata e il CROB di Rionero.
Risultato importante è stata anche la visita alla ?PFIZER? di Latina, industria farmaceutica famosa in tutto il mondo, dove forse sarà possibile effettuare il tirocinio. Bisogna anche considerare il fatto che in meno di un mese la Presidenza è riuscita ad indire le elezioni dei rappresentanti degli studenti nelle CIP dei CdL di Scienze (prima inesistenti, almeno per Biotec) fortemente voluti dagli studenti presenti all?assemblea del 18 marzo.
Sicuramente è ancora tanto il lavoro da fare per poter migliorare il nostro corso ma questi sono già dei passi in avanti che non possono essere sottovalutati. Bisogna lavorare e collaborare. Ragazzi il futuro è il nostro e se non ce lo costruiamo noi chi mai ne potrà essere l?artefice? Nel nostro piccolo possiamo fare tanto?
di Giovanni Tancredi