Una singolare personalità s?inserisce nell?eterogeneo scenario letterario lucano: Gerardo Messina. Studioso, scrittore e giornalista, s?interessa particolarmente agli studi di teologia. ?Storie di carta, storie di pietra? è una raccolta di saggi derivante da studi fatti su carte conservate in archivi curiali e parrocchiali.
A che cosa allude il titolo? Il significato è ben preciso, è possibile ricavare e ricostruire la storia dell?umanità a partire da pietre e carte abbandonate attraverso un lavoro analitico, attento e scrupoloso; il tutto è inserito in un quadro di sofferenza, dolore, privazioni e lotta per la sopravvivenza. L?osservazione dello scrittore parte da alcune chiese: la Cattedrale di Potenza, la Chiesa della Trinità, le Chiese di San Francesco e San Michele. Certamente è d?obbligo ricordare l?emblematico lavoro intitolato ?Un dialogo interrotto? che rievoca la sollecitazione e l?interesse dei Papi per le Chiese della Basilicata. Il ricordo dell?incontro di Papa Giovanni Paolo II con le genti lucane spinge lo scrittore a pensare ad altri incontri del passato partendo dal II secolo e soffermandosi su Niccolò II, Alessandro II, Urbano II, Pasquale II, Onorio III. Due figure di vescovi, Tiberio Carrafa (XVI sec.) e Bonaventura Claver (XVII sec), costituiscono il nucleo centrale dello scritto ?Sui sentieri della riforma?; si tratta di due autorevoli personalità impegnatesi con costanza e determinazione al fine d?indicare la strada del rinnovamento morale del clero e scuotere dal torpore spirituale. Il criterio espositivo chiaro e preciso dello scritto è stato particolarmente apprezzato dallo studioso G. De Rosa.
Dalla poliedricità degli interessi culturali di Messina emerge anche l?uomo-giornalista. ?La libertà del gabbiano?, edito nel 1997, fa una lunga carrellata di 20 anni di storia lucana; scopo dello scritto è quello di accendere gli animi della gente per farla vivere finalmente non di vane speranze ma di evidenti certezze, muovendosi lungo un filo di amore, fraternità e solidarietà.
Si parte cronologicamente dal 1977 ma si spazia fino ad inserire anche l?assassinio di Aldo Moro e uno spazio dedicato ad Albino Lucani. Le tematiche sono diverse e la chiarezza espositiva è costante ed arriva fino all?ultimo articolo ?Segni della Pasqua, simboli di vita del 30.3.1997?.
L?ultimo lavoro in ordine cronologico è ?Dal silenzio al chiostro?; l?autore stesso non lo definisce ?né un romanzo, né una raccolta di meditazione sulla vita monastica. E? solo un attento ascolto delle voci della storia che si levano dal silenzio del chiostro,dalle mute carte degli archivi, dalle penombre delle chiese antiche?.
Filo conduttore degli scritti di G. Messina è il profondo legame per la storia lucana mirabilmente filtrato nello scritto ?Dove crescono il grano e la ginestra?, nel quale viene presentata ?une tranche de vie? , uno spaccato di vita in Basilicata tra il ?400 e il ?900 in cui elementi di vita ordinaria e quotidiana si fondono in una dimensione esclusivamente religiosa.