Cerca

Pollino: e li chiamavano orticelli…

Incredibile, veramente incredibile!

Una delibera Presidenziale del Parco del Pollino del 30 aprile scorso ci annuncia il rinnovo dell?incarico al Direttore Facente Funzione Ing. Allevato. La stessa delibera deve essere ratificata l?11 Maggio del Consiglio Direttivo dell?Ente Parco. Prendiamo atto che l?Ente continua nella sua gestione ?provvisoria? nonostante il Ministero dell?Ambiente abbia già in mano la rosa di Direttori TITOLATI da nominare.

Siamo al fatidico giorno in cui la delibera deve essere approvata e ci arriva la notizia che il Direttore FACENTE FUNZIONE ing. Allevato, si dimette.

Le ragioni sono diverse. Si parla di altri impegni di lavoro?

Vorrei capire? ci si accorge di avere altri impegni di lavoro dopo la delibera del 30 Aprile? Ci si accorge dei propri impegni di lavoro la notte del 10 maggio? Ma in questi due anni abbiamo avuto un Direttore a metà?


Pollino: e li chiamavano orticelli?
il Parco sta attraversando il suo peggior momento di credibilità istituzionale

Leggendo le dichiarazioni del Direttore FACENTE FUNZIONE ho notato il ricorso alla metafora ?piccoli orticelli personali?. Inconsciamente il direttore si riconosce in quanto affermavo in un precedente articolo, l?Ente è un ?agriturismo a gestione familiare?, riferendomi proprio alle strette parentele esistenti tra dirigenti e consulenti.

In poche parole lamentano che ?l?agriturismo? non funziona tanto bene per colpa dei braccianti; secondo me invece sono i dirigenti che non sono preparati ad occuparsi né degli orti né dei turisti.

Per gestire un?azienda agrituristica necessitano due titoli: quello di ?Coltivatore Diretto? e quello di ?Operatore Agrituristico?. Per essere Coltivatori Diretti bisogna condurre un Azienda Agricola di una determinata consistenza. Ma una legge riconosce ai Laureati o Diplomati in Agraria la facoltà di iscriversi ai Coltivatori Diretti anche senza il requisito minimo di consistenza dell?azienda agricola. Per assurdo, se facciamo lo screening dei curriculum dell?attuale dirigenza tecnica e politica e dei vari neo-rappresentanti in consiglio nominati, gestire il Parco Nazionale più grande d?Europa richiede meno titoli di un Azienda Agrituristica.
Infatti restano sconosciute le competenze e i titoli del commercialista Carmine Lo Fiego e dell?Ingegnere Biagio Schifino che hanno motivato le nomine al Consiglio del Parco da parte del Ministero dell?Ambiente. Uniche notizie che li riguardano è l?appartenenza a forze politiche di un certo ?orticello?. Insomma questi due personaggi con le loro ?competenze? quale contributo potranno portare al Parco se non quello di prendersi un caffè al Rifugio De Gasperi?

I dipendenti del Parco a seguito delle affermazioni del Direttore FACENTE FUNZIONE dichiarano che ?non è lecito minimizzare e banalizzare le rivendicazioni legittime poste dai lavoratori dell?Ente con il sostegno delle Organizzazioni Sindacali Territoriali; La questione non riguarda, assolutamente, i ?piccoli orticelli personali?, che fino a prova contraria non esistono tra i dipendenti in stato di agitazione, ma il bisogno di svolgere i propri compiti nel più alto interesse del parco e del pieno sviluppo sociale ed economico del territorio.

Mi chiedo come possa il Direttore minimizzare la protesta dei dipendenti, se neanche l?arroganza di Tripepi e il burocratismo di Formica era mai riuscito a farli diventare ?un corpo solo?.

Non credo che il Deputato Boccia si sia dato all?agricoltura, se arriva addirittura a dire con un Interrogazione Parlamentare del 1 marzo 2004 che presso l?Ente ?si accompagna il continuo e ripetuto ricorso a consulenze e collaborazioni esterne, comportanti una emarginazione delle risorse umane dell’ente, che provoca, al contempo, una invadenza sui compiti propri dei dipendenti stessi; (?) la continua mortificazione della professionalità dei dipendenti costretti ad operare per soddisfare continue emergenze, ad occuparsi, spesso, di procedimenti meramente esecutivi, a non vedere applicati gli istituti contrattuali?

L?Onorevole Boccia denuncia esplicitamente al Ministero dell?Ambiente una scarsa o nulla attività di vigilanza:?La situazione è molto grave ed il ministero nello svolgimento della sua funzione di vigilanza ha la responsabilità di denunciare eventuali comportamenti illegittimi, di verificare la legittimità degli atti posti in essere e di operare per il corretto funzionamento dell’Ente; tale situazione si protrae da quando nel 2001 l’Ente Parco Nazionale del Pollino è stato «Commissariato»; nonostante siano state fatte segnalazioni ed interrogazioni parlamentari non risulta espletata alcuna attività di vigilanza? e chiede allo stesso ministero? e chiede al ministero ?quali iniziative intenda adottare per porre fine a questa situazione che ha determinato negli ultimi anni un forte freno all’esplicarsi delle attività di crescita e di sviluppo del Parco del Pollino?

Anche L’eurodeputato dei DS Gianni Pittella, che mi pare che si occupi di politiche comunitarie, ma non di prezzemolo e finocchio, il 20/03/2004 ha dichiarato di aver ?incontrato un gruppo di lavoratori dell’Ente Parco del Pollino che hanno evidenziato lo stato di grave disagio in cui versano i rapporti tra il personale del parco e la direzione politica. Tale disagio e’ frutto del mancato rispetto delle intese sottoscritte e si riflette negativamente sul buon funzionamento dell’ente.? Lo stesso Pittella si e’ detto ?molto rammaricato per la vicenda e preoccupato che non vi sia quel salto di qualità che renda il Parco un reale volano di sviluppo? e che ?segnalerà la questione sul piano politico, nell’auspicio che, al di là degli schieramenti di parte, prevalga un comune senso di responsabilità nei confronti dei cittadini che nutrono ancora speranze sulla capacita di utilizzare le potenzialità di sviluppo del Pollino?.

Non è invece un orticello il magro risultato dell?approvazione del Bilancio da parte della Comunità del Parco, se dei 56 comuni erano presenti alla seduta solo in 17 (che porta pure sfiga)? Meno due voti contrari, un vero fallimento politico!
Così come è un fallimento la perdita di due comuni lucani, Cersosimo e Valsinni, primi ?fondatori? del Parco ed adesso, provocatoriamente, primi a chiedere di uscire.
Lo sfogo del Sindaco Vitarelli di Cersosimo ,?non ha nessun senso riperimetrare senza approvare il Piano del Parco, che fino ad adesso è costato 1,4 miliardi di lire?, è dal sapore amaro di chi da questa dirigenza ha visto distrutto il sogno di riscatto della sua terra: ?la Comunità del Parco ormai non è più rappresentata dai Sindaci ma da una FANTOMATICA DIRIGENTE che riveste il ruolo politico? e affonda il tutto con ?ormai da quasi un anno e mezzo il Parco non esiste più.?
La provocazione del Sindaco di Cersosimo è rivolta anche alle istituzioni e ai partiti politici della Basilicata, soprattutto di sinistra, che hanno abbandonato il Pollino a se stesso. Forse invece di fare stupidi compromessi suicidi, è proprio il caso di dirlo parafrasando Moretti: fate qualcosa di sinistra per il Pollino!

Insomma quasi tutti i dipendenti non vi vogliono, la maggioranza dei comuni non vi considera autorevoli, non c?è cittadino, ambientalista, operatore turistico, turista che non si lamenti, i titoli e le competenze non li avete: perché non ve ne andate prima che sia troppo tardi?

Relativamente al mio articolo precedente https://www.lucanianet.it/home/showart.asp?ArtID=2454 abbiamo ricevuto una richiesta di chiarimento che volentieri pubblichiamo, cioè che la vicenda da me citata del dipendente, identificabile senza equivoci di sorta, con i titoli da direttore è del tutto indipendente dalla vertenza sindacale in atto. Quanto detto al fine di evitare confusioni oltremodo controproducenti sulla vicenda dei lavoratori in atto all?Ente Parco.