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La neonata Acqua SpA

L?organismo regionale denominato Acqua SpA mira a realizzare un programma cronologico ben delineato, in modo da stabilire gli usi dei 17 invasi lucani e ripartire la risorsa idrica in modo equo e solidale tra Puglia e Basilicata. La priorità dell?Ente è di porre al primo posto i consumi potabili, poi quelli irrigui e infine gli usi industriali. Acqua SpA, al tempo stesso, intende garantire anche un utilizzo plurimo dell?acqua, nel senso che la risorsa idrica è una fonte energetica non inquinante, in grado di fornire energia idroelettrica. Per questo motivo sono stati intrapresi degli studi orografici sul suolo lucano, in modo da conoscere l?habitat circostante, utilizzarlo traendo dei benefici ed evitando sprechi e danni infruttiferi. Tale obiettivo potrebbe essere concretizzato, per esempio, infatti, un invaso quale la diga del Pertusillo, è utilizzabile in modalità plurima, ossia fornendo acqua potabile a diverse tipologie di utenti, nonché energia idroelettrica.

Le precedenti amministrazioni erano fiduciose nella gestione interregionale delle risorse, ma le speranze sono state disattese. Con il passare del tempo, ci si è resi conto della necessità di una struttura di governo che faccia capo all?esecutivo regionale autoctono, mantenendo in vita ottimi rapporti con le regioni limitrofe. I rapporti con la Puglia, in particolar modo, sono in una fase di definizione, soprattutto perché si mira a stabilire un prezzo adeguato per l?acqua. Il costo politico, da un punto di vista tecnico, è stato stabilito, si attendono adesso intese e accordi. ?La definizione di una tariffa per l?utilizzo delle risorse idriche?, afferma il presidente dell?Acqua SpA Papaleo, ?è importante non di certo perché l?acqua ha un prezzo di per sé, ma perché esistono dei costi da fronteggiare?.

Gli oneri sono relativi alla gestione e alla continua manutenzione a cui sono sottoposte le infrastrutture oppure riguardanti il recupero dei territori in cui sono stati edificati degli invasi. In quest?ultimo caso è opportuno, infatti, passare da attività agricole, pastorali o di silvicoltura verso nuove attività economiche che garantiscano un?occupazione alla mano d?opera locale. I costi sono relativi anche agli impatti ambientali che la presenza di una diga può generare, quali il passaggio da un clima terso e secco, tipico della Basilicata, verso condizioni atmosferiche umide e nebbiose, situazioni da evitare, al fine di schivare disastri o deturpamenti nocivi, spesso irreparabili.

Acqua SpA si prefigge, pertanto, di tenere sotto controllo tali situazioni, con lo scopo di evitare circostanze incresciose. L?organismo, al tempo stesso, mira a effettuare lavori di manutenzione agli impianti già esistenti e utilizzati, in modo da evitare stati di interrimento degli invasi, causati dall?incuria delle installazioni stesse, la quale genera depositi di fanghi inerti, con conseguente impermeabilizzazione del territorio.

Tra gli altri obiettivi di Acqua SpA figura il completamento dello schema idrico, in modo da gestire in maniera ottimale il miliardo (circa) di mc di acqua a disposizione della Basilicata. Si intende, in effetti, creare uno schema interconnesso che colleghi l?intera regione e riduca gli scompensi legati all?acqua, che vedono un nord e un sud anche all?interno della Lucania. Proprio in Basilicata, in effetti, esistono delle popolazioni più fortunate che aprendo il rubinetto in ogni momento della giornata vedono fuoriuscire il fluido, mentre ci sono altri centri abitati in cui l?acqua è un bene desiderato eppure utilizzabile soltanto per poche ore della giornata, come accadeva decenni o addirittura secoli addietro.

L?intento del nuovo organismo è quello di unificare la gestione idrica, in modo che essa sia coordinata e i vari enti gestori siano organizzati tra di loro. Per esempio, citando alcune dighe, quali San Giuliano, Rendina, Marsico Nuovo, Cogliandrino, Pertusillo o Monte Cotugno, e i rispettivi gestori attuali, Consorzio di Bonifica Bradano-Metaponto, C. B. Vulture-Alto Bradano, C. B. Val d?Agri, Enel ed Ente Irrigazione negli ultimi casi, si intende organizzare e concertare l?attività degli enti, per garantire una gestione ottimale della risorsa e un utilizzo a vantaggio delle persone, ma anche a tutela degli ambienti.