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La strada del petrolio

L?ennesimo incidente, ultimo di una lunga serie, sulla strada provinciale 16 ?del Petrolio? mette a nudo tutti i disastri che le estrazioni petrolifere possono produrre su un territorio con una forte valenza sul piano ambientale e delle produzioni agricole.

L?ultimo incidente comporterà problemi notevoli sul piano dell?inquinamento dei corsi d?acqua, con evidenti effetti sull?invaso del Camastra che alimenta diversi acquedotti dei comuni della zona.

L?illusione dello sviluppo economico legato alle estrazioni petrolifere si scontra con una realtà che è di tutt?altro tenore. L?impoverimento dell?area è sotto gli occhi di tutti. Gli effetti collaterali del petrolio in una valle rigogliosa stanno determinando condizioni di grande incertezza per lo sviluppo dell?intero territorio.

Le questioni poste dai Verdi, che non sono le solite Cassandre, tornano di attualità ogni qualvolta vengono a verificarsi incidenti che minano una convivenza che fa fatica a prendere corpo con il costituendo Parco della Val d?Agri, che da solo costituirebbe la vera garanzia per le popolazioni circa la salvaguardia della salubrità dell?ambiente.

Se in zone desertiche il petrolio costituisce una risorsa vera, ciò non può valere tout cour in aree fortemente caratterizzate dalla presenza dell?uomo ed ancor più dove si tenta di praticare un?agricoltura di qualità.

I Verdi di Basilicata propongono di riconsiderare l?ipotesi dei giacimenti lucani quali ?riserve strategiche?, mentre sono fortemente preoccupati per il ritardo con cui il governo si accinge, o meglio non si accinge, a decretare l?istituzione del parco.

Tale stato di cose risulta evidentemente funzionale solo agli interessi petroliferi, ma non alle comunità.

“L?ennesimo incidente in Val Camastra”, fa sapere Mollica, ” che ha provocato ieri, purtroppo ancora una volta, lo sversamento di greggio da un?autocisterna, ripropone la necessità di affrontare adeguatamente i problemi della sicurezza del territorio e delle comunità del comprensorio petrolifero.

Non ci stancheremo di denunciare il rischio che continua a rappresentare l?attività di trasporto del petrolio, che ha provocato danni ambientali e al territorio sia per l?ingente quantitativo di greggio sversato (circa 35 mila litri) che per il luogo dell?incidente, molto vicino al torrente Morsicano che confluisce nell?invaso della Camastra.

A questo punto non sono più sufficienti quegli accorgimenti tecnici che pure sono stati discussi in varie occasioni sia in sede di Commissione speciale per le attività petrolifere che, come si ricorderà ha tenuto sopralluoghi ed incontri con gli amministratori comunali della Camastra, e in Consiglio Regionale. Diventa indispensabile vietare il transito delle autocisterne lungo quelle strade provinciali e intercomunali che presentano già molti problemi di sicurezza per la normale circolazione automobilistica, figuriamoci per mezzi pesanti e di trasporto di prodotti particolari. Un divieto che è anche un atto di tutela delle sorgenti e fonti idriche dell?area e che, come dimostra l?incidente di ieri, possono subire danni irreparabili.

I Verdi si batteranno affinché il petrolio e i giacimenti presenti sul territorio siano considerati ?riserva strategica? e affinchè si assumano provvedimenti di emergenza e non più tampone per il trasporto del greggio, destinato a continuare ancora per molto tempo in attesa dell?entrata in funzione dell?oleodotto”.