La Facoltà di Ingegneria dell?Università della Basilicata è giunta al quinto anno di sperimentazione del Nuovo Ordinamento Universitario:con quali certezze e con quali mancanze? Dopo tanti interventi chirurgici applicati sui corsi triennali,si può supporre che questi ultimi siano,tra mille suture e qualche ematoma residuo,sulla strada della fisioterapia.Il problema di maggior attualità, invece,riguarda i corsi biennali delle lauree specialistiche,giacché il numero di ?minilaureati? è in continua crescita.
E fu così che,nel mezzo del cammin di nostra vita,da un ?3+2?,mi ritrovai per un ?5-2? oscuro,ché la laurea specialistica era smarrita?o sarebbe meglio dire?sparita!Già,proprio così!Coloro i quali non conseguiranno la laurea triennale in Ingegneria Edile entro il corrente mese,non potranno iscriversi ad un corso integrativo biennale.Tutto questo è dovuto alla soppressione ministeriale dei corsi di laurea non rispondenti ai requisiti minimi per essi previsti.In soldoni:?Non hai risorse adeguate?Chiudi!?Gli organi coordinanti la Facoltà stanno cercando di prorogare di un anno la scadenza delle iscrizioni ai corsi di specializzazione, ma,nel frattempo e forse con troppa veemenza,si cerca di invitare gli studenti a valutare anche altre prospettive: master per laureati di primo livello,possibilità lavorative e trasferimenti ad altri indirizzi di laurea (pena l?integrazione di un buon numero di debiti formativi).
I fatti sopraelencati sono emersi durante un?assemblea tenutasi presso l?aula Gropius della Facoltà di Ingegneria,alla quale erano presenti circa cento studenti,il Preside della Facoltà,il Presidente della Commissione Istruttoria Permanente per l?Ingegneria Edile, il Manager Didattico e altri due docenti.Non sono stati esposti altri problemi connessi alle lauree specialistiche (un inaspettato ?indirizzo generico? conferito ai corsi specialistici dell?Ingegneria Meccanica e corsi biennali delle Ingegnerie Civile e per l?Ambiente e il Territorio il cui accesso è subordinato all?integrazione di molti crediti),ma sono stati subito sviscerati i fatti suddetti. Ma perché accade tutto questo?
E? molto semplice:una piccola e giovane Università,ancora in cerca di un equilibrio interno,è facile preda dei siluri ministeriali dai quali neanche la buona volontà dei nostri coordinatori può,a volte,difenderci.Le cose che sembrano essere saldamente nelle nostre mani,e sulle quali tendiamo a costruirvi un futuro,potrebbero magicamente svanirci tra le dita. L?evento che sta lasciando sulle spine decine di studenti e che mi ha indotto a parlarne in questa sede,è uno scoppio che ci riporta alla realtà:bisogna tenere gli occhi aperti,informarsi,essere guardinghi e, soprattutto, coltivare i rapporti con i personaggi universitari più attivi,scaltri,informati e legati agli studenti. A loro si deve la sopravvivenza di tante istituzioni di cui oggi beneficiano gli studenti: tempo fa, infatti, gli studenti del corso di Ingegneria Meccanica,alle prese con un problema analogo,l?ebbero vinta,ma soltanto perché qualcuno li mise al corrente del pericolo con un congruo anticipo .
?L?acqua dorme ma il pericolo veglia??lo sapevano anche gli antichi islandesi.