L?acqua è una sostanza che ha acquisito una dimensione mitica, al pari ? e forse più ? dell?oro e del fuoco. Il cristallino elemento è stato associato alla purezza, alla maternità, all?anima, alla vita, alla giovinezza, al divenire terreno. La limpidezza tersa dell?elemento idrico ha reso possibile la nascita di miti e credenze analizzate dalla branca delle scienze umanistiche e in particolar modo da antropologia, etnologia o storia delle tradizioni popolari. La Basilicata si inserisce in tale scenario, essendo ricca di reperti archeologici dai quali è desumibile il culto degli dei, i riti funerari e il loro legame con l?acqua. Non poche anfore, coppe per abluzioni sono state rinvenute nel sottosuolo lucano, da Garaguso a Metaponto, fino a Vaglio, Timmari o San Chirico.

Il limpido fluido è anche stato oggetto di molteplici studi all?interno di laboratori scientifici; finanche in asettiche mura, il rinomato composto continua a destare stupore e meraviglia. Si cerca di capire come sia sgorgata la preziosa risorsa sul globo terrestre, si analizza la composizione di tale elemento, il quale risulta essere formato da due atomi di idrogeno (H2) e uno di ossigeno (O). Soprattutto si cerca di comprendere come l?acqua sia responsabile delle mutazioni ambientali sull?intero ecosistema terrestre. La scienza analizza gli elementari, primordiali e immediati utilizzi del fluido bene e poi quelli sempre più complessi, che prevedono la realizzazione di dighe, pozzi, canali, impiegati per utilizzare le acque di laghi, fiumi e mari, per scopi agricoli, industriali, abitativi. La domanda di risorsa idrica sulla Terra sta aumentando ogni giorno, nonostante la quantità dell?oro azzurro presente sul globo sia quasi limitata. Inizia a essere sempre più accesa la dicotomia tra paesi ricchi e paesi poveri. Bisogna sapere che ogni famiglia residente nel Nord America in media consuma 350 litri di acqua, mentre il Europa il consumo scende, in media, a 165 litri giornalieri e, per concludere, in Africa, precipita a soli 20 litri per famiglia al giorno, in media? I lucani si inseriscono in questo scenario.

La Basilicata risulta essere, inoltre, un territorio ricco di acqua. Le precipitazioni sono frequenti e copiose, i laghetti sono numerosi, così come i fiumi, dal Bradano al Basento, dal Sinni al Cavone, eppure lo stato di salute dei corsi idrici non è sempre ottimo. Non di rado scarichi si rigettano nei letti fluviali e quando sfociano in mare l?inquinamento aumenta e si estende. In terra lucana sono presenti anche differenti dighe, quali Pertusillo, Camastra, Cogliandrino o Monte Cotugno. Tali impianti sono realizzati direttamente sui bacini idrici, mutano, pertanto, il corso originario del fiume.

Per concludere, le discrepanze degli usi idrici, le tematiche relative all?inquinamento, agli sperperi o agli abusi dell?acqua sono degli argomenti da tenere continuamente presenti, perché il limpido fluido è una risorsa esauribile ed è in aggiunta uno dei principali regolatori dell?equilibrio del sistema Terra e della vita sul pianeta stesso. I gesti quotidiani, che ogni individuo potrebbe realizzare per contribuire attivamente alla salvaguardia del prezioso fluido, sono semplici e numerosi. Si parte da aprire meno i rubinetti, fino a utilizzare quantità ridotte di detersivi oppure segnalare alle autorità competenti eventuali attività inquinanti scorte nei pressi di specchi d?acqua. La salvaguardia dell?acqua parte da gesti elementari e concreti, quotidiani e reali, i quali attuati con costanza sono il primo passo verso una tutela più estesa e nata dalla convinzione più interiore.

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