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Benvenuti a Lagonegro, vietato giocare!

Lagonegro, sono da poco trascorse le 16.00 di un tranquillo pomeriggio primaverile. Siamo nel cortile della scuola di base di Piazza Italia ove decine di ragazzi, con un età intorno ai 15-17 anni, giocano, si divertono, o, più semplicemente godono della compagnia degli amici. Un ritratto abbastanza usuale e per nulla anomalo. Fino a quando arrivano due agenti della polizia municipale, chiedendo spiegazioni con fare cavilloso (ah,…la divisa !?), tirano fuori il libretto delle multe e iniziano a segnalare i nomi dei giovani. Sgomento generale. “Perché ci stanno facendo la multa?”, si chiedono i giovani attoniti. La motivazione contestata nel verbale sarebbe quella di aver “praticato il gioco del calcio nel cortile della scuola di base di Piazza Italia senza autorizzazione”. L’autorizzazione di chi? Per caso della Fifa? O basterebbe quella della Federcalcio?

Anche mio figlio è stato multato. – afferma un genitoreChe il Comune ci indichi un posto in cui mandare i nostri figli a giocare liberamente, non è giusto interpretare le leggi solo da una parte. Non si comprende davvero la motivazione di tale rigidità interpretativa dei regolamenti comunali soprattutto quando parecchie altre cose serie dovrebbero essere regolate con lo stessa rigore, traffico automobilistico incluso. Se si continuerà così – continua con decisione il genitore – a togliere lo spazio vitale all’esigenza giovanile di ritrovarsi insieme non si potrà neanche meravigliare se si organizzeranno partite di calcio nel cortile della scuola. Anche quello è un diritto“.

In effetti, è proprio questo il problema: non ci sono spazi pubblici destinati, in via esclusiva, alle esigenze ricreative dei giovani, dove poter, gratuitamente, praticare uno sport, senza chiedere l’autorizzazione alla pubblica autorità, ovviamente. Tutte le aree dedite a tale scopo, in effetti, sono attualmente utilizzati con differenti finalità. Ad esempio, Piazza Picardi – luogo da sempre votato all’intrattenimento giovanile – è invasa dalle automobili parcheggiate. Così come pure Piazza S.Anna è divenuta un immenso parcheggio che molte volte, in maniera selvaggia e sprovveduta, invade anche il pianerottolo della chiesa recentemente restaurata. Il parco Fossatello – che non è gratuito – è chiuso, in attesa di chissà cosa. L’unico campo di calcetto ubicato in prossimità del campo sportivo è in ristrutturazione, quindi, è anch’esso inutilizzabile. L’unico posto, per così dire, a portata di mano, si trova in contrada Rotale a Rivello. Ma è abbastanza impensabile che ragazzini di 16-17 anni possano arrivarci senza l’ausilio di automobili, e data l’età… Risulta scontato che l’unica valida alternativa sia quella di andare ad occupare i cortili delle scuole, abusivamente.

Un problema che, evidentemente, non è particolarmente sentito dall’amministrazione comunale dato che non si prevedono neppure atti concreti a favore. Si ignora la cultura più profonda, quella dell’infanzia.

Proprio a tale proposito vorrei ricordare che la Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia del 1989, tutt’oggi ratificata da 190 paesi (tra i quali l’Italia), fa proprio anche la tutela del diritto ad un armonico sviluppo fisico e mentale, invitando le istituzioni di ogni ordine a rispettarne i contenuti nel contesto giovanile. Il gioco, è, difatti, un anello di congiunzione tra l’educazione allo stare insieme e a partecipare ad una vita attiva e armoniosa con gli altri. Cito solo uno tra i numerosi articoli che parlano dell’argomento.

Articolo 31: “Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica. Gli Stati parti rispettano e favoriscono il diritto del fanciullo di partecipare pienamente alla vita culturale e artistica e incoraggiano l’organizzazione, in condizioni di uguaglianza, di mezzi appropriati di divertimento e di attività ricreative, artistiche e culturali“.