Anche la Basilicata si avvia verso la tornata elettorale di giugno, le segreterie dei partiti sono al lavoro, si devono ricercare equilibri all?interno degli stessi partiti e delle coalizioni, bisogna vedere come si presenteranno i tanti movimenti che sono spuntati come funghi.
Ma quale Basilicata si presenta a queste elezioni? E? una regione sempre più povera, con sempre meno residenti, con un tessuto socio-economico collassato.
E? innegabile ed è evidente a tutti che nella nostra regione la disoccupazione non è stata debellata, anzi la situazione si è ulteriormente aggravata per la crisi che vive il polo del salotto, l?indotto FIAT (dopo aver incassato i contributi le Aziende del nord vanno ora ad investire nei paesi dell?est), del polo della calzatura, la Parmalat. Anche il terziario ha fallito, sono venute meno King Kom e Antill che avrebbero voluto sfidare i colossi della telefonia. Le più importanti aziende erogatrici di servizi hanno rimasto in Basilicata un presidio insignificante, le tante banche locali sono state fagocitate da colossi del nord o delle regioni limitrofe ed in Basilicata il denaro continua a costare sempre troppo.

Le uniche risorse lucane, acqua e petrolio, che prima o poi si esaurirà, non hanno determinato quello sviluppo che molti paventavano, anzi l?oro nero ha frenato lo sviluppo in un area di grande valenza ambientale qual?è la Valdagri.
Turismo, agricoltura e cultura che possono giocare un ruolo determinante nell?economia di alcune realtà lucane non si sviluppano a sufficienza per l?atavico isolamento a cui è stata consegnata la Basilicata: strade, ferrovie, porti ed aeroporti sono rimasti progetti mai messi in lavorazione.
Se oggi ci si entusiasma per l?autostrada che collegherà il sud della Basilicata alla dorsale adriatica, io ci andrei molto cauto perchè l?opera è abbastanza impegnativa e non vedrà, se la vedrà!, la luce tanto presto. Rimangono invece tutti i problemi derivanti dal mancato completamento dell?A3, della Jonica, della ferrovia Ferrandina ? Matera.
Questa è la Basilicata che andrà al voto a giugno. Mancheranno tantissimi giovani che sono andati al nord in cerca di lavoro. Per loro sogni ed aspirazioni rimangono chiusi nella valigia con cui sono partiti.

Cosa cacceranno dal cilindro i partiti politici lucani?
Che succederà quando la Basilicata uscirà dall?obiettivo uno dell?UE e non riceverà più quel fiume di denaro servito, fino ad oggi, ad arricchire pochi furbi e non certo a ravvivare l?asfittica economia lucana?
Saprà il centro-sinistra compattarsi? Che farà Rifondazione? Ed il partito di Di Pietro ed Occhetto che ruolo svolgerà all?interno della coalizione considerando che fino ad oggi l?Italia dei Valori si è sempre sentita figliastra di questa coalizione?
Ed il centro-destra saprà raccogliere qualche consenso in più per aspirare, fra un anno, a governare la Regione?.

Come si schiereranno i nuovi partiti? Quanti consensi raccoglieranno.
Le macchine organizzative sono già all?opera, i futuri candidati cercano visibilità in tutte le occasioni, è iniziato il tradizionale porta a porta per chiedere il consenso.
Non ci resta che aspettare l?esito delle urne, di una cosa sono sicuro: il partito che uscirà vincente è un movimento che non presenterà ne lista ne candidati, è il partito degli scontenti che vede crescere sempre di più il numero degli adepti e che non si recheranno a depositare la scheda nell?urna.

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