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Notizie-Flash dai palazzi di potere

RIABILITAZIONE: INCONTRO SU AVVIO STRUTTURE DI ACERENZA E TRICARICO

Entro fine anno il presidio di riabilitazione di Acerenza e il polo riabilitativo di Tricarico potranno trattare pazienti che necessitano di prestazioni ricovero per la riabilitazione. Lo ha annunciato l’assessore alla Solidarietà e Sicurezza sociale, Carlo Chiurazzi, al termine di un incontro che si è svolto ieri presso la Regione Basilicata, al quale hanno partecipato il presidente, Filippo Bubbico, il direttore generale dell’Ospedale San Carlo, dott. Rubino Grieco, il direttore generale dell’Asl di Matera, Domenico Maroscia, il direttore sanitario dell’Asl 4, Vito Gaudiano e dell’Ospedale San Carlo Giuseppe Cugno.

Per la struttura di Tricarico è previsto un avvio graduale, in attesa della realizzazione della nuova palazzina che dovrà ospitare definitivamente la riabilitazione. “L’incontro è stato soddisfacente – commenta l’assessore Chiurazzi – perché abbiamo affrontato e rimosso gli ultimi motivi ostacoli all?avvio delle procedure per la definitiva realizzazione degli ambienti da adibire alle attività. Le Aziende sanitarie Ospedale San Carlo Potenza per Acerenza e la Asl numero 4 di Matera per Tricarico si sono scambiate le bozze d’intesa e lunedì 19 aprile saranno definiti gli accordi con l?Istituto di ricerca per la riabilitazione ?Don Gnocchi”.


SCORIE NUCLEARI, IL DIBATTITO ALLA CONFERENZA INTERNAZIONALE DELL?UNIONE EUROPEA

Nonostante gli sforzi prodotti dal mondo della ricerca scientifica non esistono, ad oggi, conclusioni univoche e certe in merito alla scelta e alla tipologia del sito geologico per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi ad alta attività.
E? questo, in estrema sintesi, il risultato del dibattito della Conferenza internazionale dell?Unione europea sulla gestione dei rifiuti radioattivi (Euradwaste 04 ?Radiactive waste management Community policy and research initiatives?), in corso di svolgimento in Lussemburgo ed alla quale partecipa una delegazione della Regione Basilicata.

Nella seconda e nella terza giornata della Conferenza l?attenzione si è concentrata sui progetti europei nel campo del riprocessamento e trasmutazione dei rifiuti radioattivi ad alta attività, cioè delle sperimentazioni per ridurre sempre più la massa di rifiuto da smaltire estraendo da esso altro combustibile, ad esempio sotto forma di actinidi minori, e sulle tecniche per valutare la sicurezza di un deposito geologico e sulle caratteristiche dei giacimenti che più risultano idonei ad ospitare i depositi geologici e cioè miniere di sale, giacimenti di argilla e banchi di granito.

Da più parti è stato appunto rilevato che nonostante gli sforzi compiuti dalla ricerca non esistono ancora risposte univoche in relazione alla tipologia più adatta di giacimento per la costruzione di un deposito geologico. Le conclusioni cui è possibile pervenire è che la realizzazione di un deposito geologico è attività molto complessa e oggetto di studi e ricerche di approfondimento.

Nessun Paese europeo ne ha ancora avviato la realizzazione e tutti ne pospongono la progettazione esecutiva ad un approfondito confronto con le popolazioni interessate, ad anni di indagini e ricerche comparative finalizzate ad individuare la formazione geologica più idonea ad ospitare il sito e soprattutto alla promulgazione della direttiva europea in corso di emanazione e ad un?attenta verifica di eventuali possibilità di attuazione di accordi di cooperazione internazionale per la gestione congiunta dei rifiuti nucleari.