La Basilicata, terra generosa in cui si possono depositare rifiuti nucleari, svuotare il sottosuolo delle giacenze petrolifere, dissetare dalle foci gli altrui (vedi Puglia) campi agricoli e smantellare, anno dopo anno, pezzo dopo pezzo, tutte le istituzioni presenti sul territorio.
E non fa molta differenza che sia un tribunale, un ospedale, una linea ferroviaria, un ufficio postale. Basta che si smantelli, si porti via, altrove. Il motivo? La produzione, o meglio, la produttività insufficiente che nel caso di un ente si misura con l’utenza che quotidianamente usufruisce del servizio. Una produttività (utenza) insufficiente che non giustifica i costi, ovvero, la presenza sul territorio di un tribunale, un ospedale, una linea ferroviaria, un ufficio postale.
Del resto, se vivi in una regione di circa 600 mila abitanti non puoi pretendere alcunché. Anche se si parla della salute della gente, di un diritto. Come nel caso dell’ospedale di Tricarico, ove un gruppo di persone, per lo più donne, si è riunito in comitato di lotta per evidenziare la volontà di ridimensionare il nosocomio, da parte della Regione, portando avanti già da diversi giorni lo sciopero della fame e della sete (quest’ultimo interrotto il 19 marzo).
E’ evidentemente preoccupata la dr.ssa Angela Mazzone, la quale segue da vicino le donne che da qualche giorno ormai fanno lo sciopero della fame per richiamare, così, l’attenzione dei politici regionali sul problema dell’ospedale di Tricarico. “Le condizioni di salute di alcune di esse – dice la dr.ssa Mazzone – diventa, di giorno in giorno, più precarie. I malori stanno diventando sempre più frequenti, ma soprattutto mi preoccupa il ripetersi di malesseri improvvisi in signore che già nei giorni scorsi erano state soccorse”.
In effetti, si evince dai loro sguardi come la stanchezza e la debolezza fisica abbia raggiunto i livelli di guardia. “Noi da qui non ci muoviamo – afferma una delle manifestanti – lottiamo affinché non ci venga sottratto un presidio sanitario così importante per la sicurezza dell’intera popolazione”. Si è convinti che, attraverso la tenacia e la sofferenza, si ottenga il rispetto degli impegni più volte proclamati dal piano sanitario regionale vigente.
Intanto, si susseguono numerosi, le visite e gli attestati di solidarietà da parte di associazioni e di rappresentanti del mondo politico e religioso. Anche don Angelo Auletta della Caritas diocesana ha ribadito la volontà di “costruire insieme alle forze del territorio un nuovo protagonismo delle aree interne, con nuova mentalità e nuova consapevolezza”.
Ma ormai gli echi della protesta hanno superato i confini regionali, pertanto è stato annunciato l’arrivo per sabato prossimo del Comitato donne di Terlizzi, che lotta per un analogo problema nella cittadina pugliese. Sarà guidato dall’onorevole Niki Vendola, quale assessore comunale di Terlizzi. Presente anche l’antropologa americana Dorothy Zinn, la quale ha parlato alle signore in lotta del nuovo ruolo delle donne per il riscatto del Mezzogiorno. A portare il proprio consenso all’azione di lotta, anche intervenendo all’assemblea permanente di domenica 21 marzo, anche una numerosa delegazione dell’associazione socio-culturale “u’ Cucm”.
La mercificazione, la commercializzazione dei diritti, che riguardi la salute o l’istruzione, è diventata espressione reale del codice getonetico dell’attuale sistema. Il popolo lucano è chiamato ad una reazione collettiva, di responsabilità, di autostima nell’affrontare la sfida più grande, quella più importante, quella per la dignità, quella per la sopravvivenza.
Intanto il Presidente della Regione Basilicata, Filippo Bubbico intervenendo sulla questione dice:
Esistono le condizioni perché anche a Tricarico la nostra sanità possa progredire e creare nuove opportunità. La fondazione Don Gnocchi è una struttura che opera in settori avanzati di ricerca, e mi auguro che si possa formalizzare al più presto l?intesa, per garantire l?avvio immediato delle attività di riabilitazione, in attesa che i lavori, già interamente finanziati e per i quali la Asl si appresta a bandire la gara d?appalto, rendano possibile la realizzazione della struttura definitiva?.
Lo ha detto ieri sera a Tricarico il presidente della Regione Basilicata, Filippo Bubbico. Nel corso di una affollata assemblea, alla quale oltre a Bubbico hanno partecipato l?assessore alla Sicurezza e alla Solidarietà Sociale, Carlo Chiurazzi, il consigliere regionale Melfi, i parlamentari Adduce, D?Andrea e Danzi, il presidente del Consiglio provinciale Rivelli, i dirigenti della Asl 4 Maroscia e Gaudiano, sindaci ed amministratori di diversi Comuni della collina materna, sono stati illustrati i contenuti dell?intesa raggiunta nell?incontro svolto martedì scorso a Potenza con il sindaco di Tricarico e una delegazione del comitato delle donne. Proprio a loro si è rivolto Bubbico nel suo intervento, ringraziandole ?per aver posto con forza e intelligenza un problema che non riguarda interessi particolari, ma la salute dei cittadini.
Sono lieto che oggi tutti chiedono l?applicazione del piano sanitario del ?96. Ed apprezzo la crudezza con cui la Asl ha posto i problemi e la celerità con cui ha adottato già i primi provvedimenti conseguenti all?intesa raggiunta martedì scorso per garantire che non vi siano disservizi e che nessuna attività venga ridimensionata prima dell?avvio dei nuovi reparti. Condivido anche la preoccupazione espressa dagli operatori, che nella fase transitoria chiedono più certezze. Non può, ad esempio, essere messa in discussione la presenza di un medico, e sono certo che la Asl si impegnerà al massimo perché i servizi previsti siano correttamente assicurati?. Prima di Bubbico aveva preso la parola l?assessore Chiurazzi, il quale ha ribadito ?che il piano sanitario regionale ha dato una risposta chiara a un tema di fondo, stabilendo che la riorganizzazione non comporta la chiusura degli ospedali. L?ospedale distrettuale raccoglie le funzioni che rendono possibile questa scelta, che sarà certamente rafforzata dalla dialisi e dalla riabilitazione.
La fondazione Don Gnocchi è una struttura molto qualificata, e in tempi brevi puntiamo a definire i provvedimenti che faranno venire alla luce la nuova configurazione dell?ospedale di Tricarico?.