Il successo di Rapolla a furor di popolo contro l?elettrodotto è una grande conquista democratica. Alla contestazione hanno partecipato tutti: cittadini di tutta la Basilicata, partiti di sinistra e di destra, sindacati, movimenti e associazioni ambientaliste. Purtroppo ci sono altre realtà della nostra area a cavallo tra Basilicata e Calabria dove sembra che questioni analoghe non scuotono gli stessi animi.

Il Parco Nazionale del Pollino sta per essere attraversato dal grande elettrodotto Laino-Rizziconi da 380.000 V, quindi di dimensioni analoghe a quello di Rampolla. Quello che doveva essere un punto di forza del nostro territorio, cioè essere compresi in un Parco Nazionale, si è rivelato invece un fattore insufficiente.

Oltre ai tralicci in costruzione, ci sono anche dei bei tralicci sulla Timpa della Murgia, che se pur bloccata la loro costruzione, nessuno si è ricordato di smantellare e restano a fare bella mostra di sé, deturpando uno dei paesaggi più belli ed unici del Parco.

Ma che dire della conversione a Biomasse della centrale del Mercure? In altre aree della Basilicata e d?Italia si rimandano al mittente aggeggi anche più piccoli.

Evidentemente un Parco non basta o meglio non serve per evitare scempi paesaggistici e ambientali. Ma la cosa grave del Pollino è la mancata ?sollevazione? popolare, la mancata attività di associazioni politiche e ambientali.

Evidentemente esistono elettrodotti di Serie A contro cittadini di Serie A, capaci di lottare e richiamare un interesse politico anche nazionale per salvaguardare i loro diritti. Ma se esistono cittadini di Serie A esistono anche quelli di Serie B: costretti ad accettare la loro condizione con assoluta tranquillità, soli senza l?appoggio di nessuno, con il rischio di veder compromesso il loro sviluppo futuro.

Traliccio in costruzione a Laino

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