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Oppido rende omaggio ad Obadiah

dal 28 marzo 2004
al 30 marzo 2004

Un convegno internazionale dedicato alla vita, all?opera e alla musica di Obadiah il Proselito (circa 1070-1140 d. C.) avrà luogo la prossima primavera nella sua città natale, Oppido Lucano. Questo antico centro della Basilicata fu tra i domini conquistati nell?undicesimo secolo dai Normanni. Uno dei condottieri normanni, tale Drochus, divenne signore del feudo di Oppido. Obadiah ? di nascita si chiamava Johannes/Giovanni ? era il secondo di due gemelli nati da Drochus e da sua moglie Maria nel castello i cui resti sono ancora in bella evidenza sulla collina di Oppido. Il primo dei suoi due figli, Rogier, fu cavaliere e poi barone del castello e dei suoi domini, mentre Johannes prese gli ordini religiosi. Tuttavia, nell?anno 1102, egli si convertì all?ebraismo, assunse il nome di Obadiah e, subito dopo la Prima Crociata, si trasferì in Medio Oriente e scrisse estesamente delle proprie esperienze in molte di quelle regioni…Per saperne di più abbiamo intervistato il sindaco di Oppido Lucano, Rocco Pappalardo…

Ci può parlare meglio della figura di Giovanni Obadiah?
Il personaggio: Giovanni-Obadiah da Oppido è una delle figure di uomo e intellettuale più singolari del medioevo lucano. Come uomo offre a noi moderni esempio di vita fuori dell?ordinario: in un mondo di soprusi e violenze, in nome della giustizia universale, egli, rampollo di una «grande famiglia», si schiera dalla parte degli oppressi. Come intellettuale, in virtù di una precoce contaminazione di esperienza occidentale ed esperienza orientale, rappresenta un caso senza eguali nella storia della musica medioevale, senz?altro un caposaldo della musica ebraica.

Cenni biografici: Figlio di Droco (Drochus), nobile normanno con ogni probabilità imparentato con gli Altavilla, e di Maria, Giovanni (Giuwàn, secondo la pronuncia attestata dai manoscritti autografi) nacque a Oppido intorno al 1070, forse nel 1073. Secondo gli usi di quell?epoca, mentre il fratello Ruggero si dava alla carriera delle armi, egli, secondogenito, intraprendeva quella delle lettere, forse nell?Abbazia dei Benedettini di Venosa, dove apprendeva la letteratura ecclesiastica e la notazione neumatica medioevale, tipica del canto gregoriano (i neumi erano segni grafici posti sopra le sillabe per indicare l?altezza delle note). Nel 1102, intorno ai trent?anni, si convertì al giudaismo (i documenti di cui disponiamo suggeriscono diverse ragioni, tra le altre: l?esempio di Andrea, arcivescovo di Bari; un sogno premonitore; le violenze subite dagli Ebrei a opera dei Crociati). Subito dopo partì per l?Oriente.

Di questo viaggio si conosce poco. Forse fece tappa a Costantinopoli. Sappiamo per certo che ebbe una discussione di natura religiosa con i Crociati e ne uscì con una ferita alla testa. Si diresse quindi verso Bagdad, dove, vivendo nella comunità ebraica, ne imparò la lingua. Nel 1113 si recò ad Aleppo e conobbe il saggio rabbino Baruc ben Isaac che per lui scrisse un?importante lettera di raccomandazione. Di qui si trasferì a Damasco e poi a Dan, nel nord della Palestina (1121). Di seguito, per timore dei Crociati, raggiunse Tiro e s?imbarcò per l?Egitto. Fu nei pressi del Cairo, a Fustat, che probabilmente trascorse il resto della sua vita, forse come cantore, forse come copista. Ad ogni buon conto, lasciò manoscritti che, in maniera frammentaria, nel corso del secolo passato sono venuti alla luce in collezioni (Budapest, Cambridge, Cincinnati, Gerusalemme) derivate dallo smembramento dei numerosi testi ebraici rinvenuti nella Genizah del Cairo alla fine dell?800. Si tratta di una cronaca-autobiografia e di fogli con musiche di «tono orientale» con notazione occidentale (neumi), le quali rappresentano le più antiche melodie ebraiche finora note.

Come nasce l?idea di organizzare un convegno di tale portata? E? stato difficile arrivare ad una conclusione?
L?organizzazione di tale convegno rappresenta un punto qualificante del nostro programma elettorale; poiché abbiamo ritenuto assurdo che un personaggio come Obadiah, molto noto in terra d?oriente e soprattutto nel mondo ebraico, non venisse adeguatamente valorizzato nella sua terra.

In tutto questo tempo che ha preceduto il convegno come si è mosso il Comitato culturale? E da chi è composto?
Il comitato scientifico organizzativo è così composto:

Antonio De Rosa – Direttore Organizzativo
Norman Golb (University of Chicago) Presidente Onorario
Israel Adler (Hebrew University of Jerusalem)
Cesare Colafemmina (Università degli Studi della Calabria)
Antonio Giganti (Università di Bari)
Rocco Basilio (Presidente della Banca di Credito Cooperativo di Oppido Lucano)
Filippo Bubbico (Presidente della Giunta Regione Basilicata)
Giuseppe Ciranna (Presidente della Comunità Montana Alto ? Bradano)
Vito De Filippo (Presidente del Consiglio Regionale di Basilicata)
Francesco Lelj Grolla Di Bard (Rettore Università degli Studi di Basilicata)
Amos Luzzatto (Presidente dell?Unione delle Comunità Ebraiche Italiane)
Francesco Maglione (Assessore alla Cultura di Oppido Lucano)
Rocco Pappalardo (Sindaco di Oppido Lucano)
Gianni Pittella (Parlamentare Europeo)
Vito Santarsiero (Presidente della Provincia di Potenza)

È stato sicuramente un lavoro impegnativo e che ha impegnato i vari componenti del comitato scientifico da circa un anno. Al Direttore Organizzativo, prof. De Rosa Antonio, va un sentito ringraziamento per il grosso del lavoro svolto e per essere riuscito a coinvolgere e sensibilizzare numerosi cittadini appassionati di tutto ciò che appartiene ella storia del comune di Oppido.

Quali istituzioni hanno sostenuto l?iniziativa?
A sostegno di questa iniziativa, aggiungerei onerosa, hanno contribuito in modo determinate: il Comune di Oppido Lucano, la C.M. Alto ? Bradano, la Provincia di Potenza, la Regione Basilicata, il Parlamento Europeo ? ufficio per l?Italia, l?Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, l?Università degli Studi di Basilicata, la Banca di Credito Cooperativo di Oppido Lucano e Ripacandida.

Quanto il comune di Oppido punta sul fattore culturale?
Il Comune di Oppido Lucano punta tantissimo sul fattore culturale; siamo convinti che settori quali la cultura, lo sport, l?associazionismo contribuiscono in modo determinante alla crescita civile e sociale di una comunità.

Non a caso nel nostro paese vantiamo la presenza di numerosissime associazione culturali e società sportive, che quotidianamente impegnano in attività ricreative sane centinaia di giovani e meno giovani. Anche nella programmazione dei lavori pubblici si è investito tanto sulla realizzazione di contenitori culturali e sportivi con la realizzazione di un velodromo, e prossimamente di un palazzetto dello sport e di un cine-teatro.

Crede che le iniziative culturali, siano capaci, ancora oggi di creare delle coscienze critiche?
Non solo ne siamo convinti ma lavoriamo ed investiamo quotidianamente in questa direzione.

La figura di Obadiah è sufficientemente nota ai cittadini di Oppido?
Non è sufficientemente nota ed è anche per questo che abbiamo ritenuto fondamentale l?organizzazione di questa tre giorni di convegno; è nostro obiettivo inoltre restituire alla comunità oppidese e più in generale all?intera comunità scientifica una figura particolarmente significativa nel panorama della storia universale della cultura.

Pensate di riproporre annualmente tale manifestazione?
Non avrebbe senso l?organizzazione a cadenza annuale di una manifestazione come questa; comunque cercheremo di creare una sorta di centro studi permanente, che continuerà nell?opera di studi e di valorizzazione della figura di Giovanni Obadiah.

Avete previsto anche la divulgazione di alcune pubblicazioni come resoconto dei tre giorni?
Saranno pubblicati gli atti del convegno corredati dalla realizzazione di un cd musicale che riprodurrà le musiche di Giovanni Obadiah.

Cosa vorrebbe che ne scaturisse da questa manifestazione?
1 – valorizzare la figura del personaggio in questione;
2 – inquadrare lo stesso nella dimensione storico ? culturale che merita;
3 – restituire questa figura alla sua terra che oggi lo ignora completamente.

Concludendo, può lanciare un appello ai lettori affinché partecipino e divulghino l?iniziativa?
Questa tre giorni di studi rappresenta un appuntamento immancabile per quanti amano la storia della Basilicata e, con essa, i personaggi illustri ai quali questa straordinaria terra ha dato i natali.

Grazie per la disponibilità
Grazie per il vostro interessamento e vi do appuntamento ad Oppido nei giorni del convegno. Per qualsiasi altra informazione sono a vostra completa disposizione.