Il nome del gruppo vincitore dell?Arezzo Wave, selezione Basilicata è KRIKKA REGGAE, composto da Manuel Tataranno, voce, Simone Cammina, voce, EnzoRubino, basso, Franco Magliocca, batteria, Gianpaolo Ninno, tastiere, Dino Dibiase, chitarra. Essi parteciperanno al festival aretino, il quale ospiterà band emergenti a livello nazionale e importanti artisti italiani e internazionali.

Gaetano Mazza, uno dei componenti della giuria lucana, racconta la sua esperienza in Basilicata e descrive la situazione musicale della penisola. Egli era un componente della band denominata Agricantus e attualmente è una figura storica nell?ambito dell?Arezzo Wave, nonché responsabile in differenti settori del festival. Di origine palermitana, vive al momento ad Arezzo, dunque mostra di conoscere bene le realtà meridionali italiane e al tempo stesso l?area più settentrionale dello stivale. Mazza è rimasto positivamente segnato dalla situazione riscontrata in Basilicata nell?ambito dell?arte dei suoni realizzata da gruppi giovanili, in particolar modo dall?ottima qualità delle band lucane in gara, tanto che, asserisce l?interlocutore, ?è stato difficile individuare i tre finalisti? e dunque il vincitore finale. Egli è soprattutto colpito dalle dimensioni ridotte della regione Basilicata, dalla bassa densità di popolazione dell?area e, di conseguenza, dal numero di gruppi musicali presenti sul territorio, proporzionati al numero di abitanti: la buona qualità non prescinde piccoli numeri.

Il giurato, inoltre, risponde alla domanda ?perché tra le band giovanili i ritmi rock, punk o reggae risultano essere preferiti rispetto ad altri?? Gaetano Mazza ribadisce che la musica del nord Italia è più variata rispetto a quella meridionale, in particolar modo i giovani del sud mostrano preferire maggiormente la ritmicità rock. Tale sonorità è considerabile d?importazione, in quanto fiorisce in terre anglosassoni e si divulga nel mondo intero quasi ad assecondare la volontà dei business economici, i quali decenni addietro puntavano sulla menzionata tipologia musicale. In aggiunta le fasce giovanili mostrano di apprezzare la sonorità rock, in quanto essa appare una forma di ribellione contro la società, il malessere individuale, i problemi quotidiani, che i giovani avvertono e cercano di risolvere o contrastare mediante una forma non violenta, eppure di contestazione, quale la musica rock, punk? L?arte dei suoni, quale mezzo per affrontare le difficoltà reali, è un?ipotesi ammissibile, in quanto permette ai giovani di individuare delle risoluzioni ai reali problemi quotidiani, senza evadere nel mondo dell?alcol e della droga. E? auspicabile e augurabile alle fasce d?età giovanili del XXI secolo di evitare gli usi o addirittura gli abusi di tali sostanze, perché esistono mezzi più efficaci per la risoluzione delle ansie interiori. La fuga, l?evasione non sono delle soluzioni durature, mentre la riflessione e l?introspezione interiore possono diventarlo.

L?Arezzo Wave, pertanto, risulta essere una buona vetrina per le band giovanili dedite all?arte dei suoni, tanto che tra i complessi lanciati dalla manifestazione canora in un passato non molto remoto, figurano i nomi di Marlene Kuntz, dei Mau Mau, degli Almamegretta o dei Negrita. L?accesso al festival è completamente gratuito, in quanto uno degli obiettivi degli organizzatori risulta essere la promozione di gruppi giovanili interessati alla musica, evitando di trarre giovamento dalle loro performance, da testi e parole originali e nuovi, ma al contrario offrire loro la possibilità di poter uscire da realtà ristrette, affermandosi a livello nazionale o intercontinentale, così come ricorda Gaetano Mazza. Naturalmente la manifestazione, metaforicamente, si pone come un balcone, al quale i gruppi si affacciano e cantano. Se in quel momento dovesse passare qualcuno che assiste e apprezza la loro performance, allora, la possibilità di farsi conoscere diventa concreta. L?organizzazione improntata verso la tutela dei giovani è dedita a fornire una sorta di trampolino di lancio ai gruppi musicali. Essa nacque negli anni ?80, grazie all?opera di Mauro Valenti, appassionato di musica giovanile, coadiuvato da un amministrazione comunale che seppe condividere l?idea originale di dar vita a un festival musicale aperto a gruppi emergenti, al fine di credere, valorizzare e investire in prodotti giovanili.

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