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Contratti-Sanità: Medici in protesta

La FISM (Federazione delle Società Medico Scientifiche Italiane) chiede che il sistema sanitario sia finanziato in maniera adeguata affinché la categoria e settore medico ospedaliero possa offrire a tutti le stesse prestazioni in maniera uniforme ed equa.

“La protesta dei medici, i medici scioperano”, questi i titoli che sono apparsi sulle più importanti testate italiane per evidenziare un disagio che riguarda la Pubblica Sanità. “L’organizzazione finanziaria non va” – ha dichiarato un primario di Potenza – “i contratti non sono stati rinnovati la frammentazione del sistema sanitario, nazionale pubblico sta portando alla formazione di 21 sistemi sanitari regionali, condizione che rende necessaria una più efficace riorganizzazione del territorio locale”.

Quest’esigenza ha consentito di promuovere un’iniziativa ancora in fase di rodaggio: il progetto H24.
Trattasi di una forma d’assistenza 24 ore su 24. La Basilicata da questo punto di vista è già in anticipo, si sta movendo nella giusta direzione offrendo maggiore disponibilità telefonica per la reperibilità diurne delle medicine di gruppo.

Ma il problema che preme di più sottolineare ai medici d’Italia è che da parecchi anni i loro contratti non vengono rinnovati. A tale proposito è’ stata costituita un’unità di crisi composta dai rappresentanti delle varie sigle sindacali con il compito di valutare l’andamento dell’agitazione e decidere per nuove azioni di protesta regione per regione.

L’8 marzo i medici ospedalieri si sono astenuti dal lavoro per un’ora, il 9 hanno chiesto alle amministrazioni di sottrarre dallo stipendio il corrispettivo economico di un’ora per devolverlo alla Caritas: una sorta di sciopero virtuale per denunciare la “non uniformità” del trattamento sanitario del cittadino italiano, legata alla carenza delle risorse messe disposizione, all’eccessiva aziendalizzazione della Sanità, alla progressiva riduzione del Ruolo Medico. In molte Regioni nonostante le sollecitazioni nei confronti del medico dirigente, a dotarsi anche di una cultura manageriale è troppo spesso risultata circoscritta alla sola gestione dei meccanismi economici che regolano gli ospedali.

La prova sta nel fatto che FISM, che rappresenta la stragrande maggioranza (oltre 160) delle società medico-scientifiche presenti a livello nazionale, ha invece sempre sostenuto che la gestione clinica, se ben progettata da medici professionalmente esperti, porta ad un miglior trattamento del paziente, a costi inferiori, con soddisfazione degli operatori e dei cittadini e che, il ruolo centrale del medico, la corretta dotazione di fondi, la programmazione nazionale-regionale coordinate, sono gli obiettivi da raggiungere nei tempi più brevi possibili.

In questa logica un Ministro Tecnico ha ben capito l’importanza della protesta e ha riconosciuto esplicitamente le ragioni della stessa e della demotivazione dei medici. “L’apporto dell’esperienza professionale medica – sostiene il Prof. Gino Luporini, Presidente della FISM, (Federazione delle Società Medico Scientifiche Italiane) – deve essere messa a frutto nelle scelte strategiche delle Aziende Sanitarie, va previsto il confronto obbligatorio con i medici sugli investimenti e non l’imposizione di budget non condivisi. Il budget di tipo puramente economico sta avviando anche il pubblico verso scelte di bilancio ragionieristico che possono nuocere alla corretta assistenza del paziente.”

Tutte le maggiori manifestazioni sindacali di categoria, i medici di famiglia si preparano ad una mobilitazione senza precedenti che culminerà nella manifestazione nazionale dei camici bianchi il 24 aprile a Roma. Trattenersi un’ora in più in ambulatorio per spiegare agli assistiti quali sono le problematiche della sanità in Italia e soprattutto il pericolo che corre il sistema sanitario nazionale è l’esigenza espressa da uno dei tanti medici lucani che da già da alcuni giorni protestano per questi problemi purtroppo non ancora risolti.