Proposte di Intervento
In occasione dell’ incontro istituzionale del giorno 10/01/2003 a Bernalda (MT) è stato annunciato dal presidente della regione, Filippo Bubbico e dall’ assessore all’ ambiente e territorio, Erminio Restaino una proposta di intervento a carattere sperimentale per combattere il fenomeno dell’ erosione costiera attraverso metodologie che comportano un limitato impatto ambientale. Per svolgere questo lavoro occorre uno studio geo-morfologico sulla conoscenza dell’ area nonchè di tutti i fattori naturali e antropici che concorrono a causare l’ erosione.
Basti pensare che interventi effettuati in modo non corretto a causa di scarse competenze o conoscenze possono aggravare i problemi già esistenti. In riferimento al tratto di costa metapontina i tipi di interventi per la scelta delle opere di difesa potranno essere i seguenti: pennelli, frangiflutti foranei, difese aderenti, conservazione delle dune o anche risultati combinati di diverso tipo. La scelta non è casuale ma dovrà tener conto dei fattori che concorreranno alla riuscita funzionale dell’ opera.
La realizzazione di frangiflutti posti a un adeguata distanza dalla linea di riva di tipo emerso, sommerso o con quota di sommergenza del berma a livello del mare non sembra un intervento consigliabile perchè nello specchio d’ acqua compreso tra i frangiflutti e la spiaggia sarebbe ridotto il ricambio naturale dell’ acqua prodotto dalle correnti e dal moto ondoso con conseguente insabbiamento.
Anche la presenza di varchi tra le barriere programmate per assicurare un ricambio idrico portebbero non essere sufficienti ad equilibrare lo scambio e inevitabilmente si andrebbe incontro alla formazione di spiagge in lagune sempre più chiuse con la formazione progressiva di tomboli. Esempi a tal proposito sono la costa adriatica molisana e abruzzese.
Secondo altri il ripascimento artificiale sembra essere la soluzione più ecomomica. A tal proposito va precisato che, secondo documenti di associazioni ambientaliste, il costo di un solo metro cubo di sabbia ammonterebbe intorno a un valore di 8- 10 euro. Questo significa che, considerando i profili di spiaggia sommersa in esame, i costi non sono affatto economici perchè il ripascimento artificiale per sua natura, fa assumere alla spiaggia un carattere dinamico quindi soggetto a modificazioni indotte dal moto ondoso per cui comporta continui interventi manutentori nel tempo sino a quando non si accerta il raggiungimento dell’ equilibrio della spiaggia sommersa costruita, con ulteriori e consistenti oneri non valutabili all’ atto iniziale del progetto (Bruni, 1996).
Un approccio corretto alla gestione del litorale dovrebbe tener conto di tutte le cause che potrebbero concorrere in un prossimo futuro a una situazione regressiva della spiaggia. Si dovrebbe operare in modo tale da contrastare i fenomeni erosivi e, nello stesso tempo attuando interventi atti a regolare e guidare l’ attuale tendenza.
Ad esempio, nelle spiagge sabbiose non o poco urbanizzate come il litorale ionico lucano, si dovrebbe permettere l’ edificazione solo nelle aree dove i fenomeni erosivi sono assenti o meno intensi, o in alternativa si potrebbe costruire in modo tale da considerare delle ampie fascie non edificabili. Alcuni interventi dovrebbero essere programmati per ricreare dune, dove è ancora possibile, per restaurare e salvaguardare gli ambienti naturali esistenti. Molto spesso, infatti, anche per futili motivi sono state distrutte e/o sbancate interi tratti di dune costiere, dimenticando che esse sono una fonte principale di rifornimento di sedimenti per il naturale ripascimento delle spiagge.
Contemporaneamente, dovranno essere programmati interventi atti a ristabilire o almeno stabilizzare le portate solide dai fiumi a mare. Interventi sui bacini (costruzione di dighe, sbarramenti, prelievi di acqua, estrazione incontrollate di inerti, interventi che alterano il regime idrico), dovrebbero essere effettuati valutando i dissesti ambientali ed economici che provocherebbero alle spiagge.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:
Bruni N., (1996) – Interventi innovativi che nascono dall’ esperienza. Basilicata Regione Notizie, n°1, 21- 26, 1996.
Sodo F., (2003) – Il litorale ionico compreso tra le foci dei fiumi Bradano e Basento: processi cause indagini delle modificazioni recenti. Tesi di laurea.