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Elettrodotto: il Governatore dice la sua

Comunicazione al Consiglio regionale del presidente della Regione Basilicata, Filippo Bubbico, sulla questione dell’elettrodotto Matera-Santa Sofia:

La questione dell’Elettrodotto Matera – Santa Sofia è piuttosto nota perché è presente all’attenzione degli Organi Regionali, ma anche del Consiglio Regionale, da alcuni anni.

E’ una vicenda che nasce all’inizio degli anni ’90 e che ha visto crescere un contenzioso tra Enel prima, Terna poi ed Amministrazioni Comunali circa i procedimenti autorizzativi per il passaggio di questa rete nei territori, in modo particolare dei comuni di Rapolla e nel comune di Melfi e marginalmente per il comune di Barile.

La questione è stata assunta anche dagli Uffici della Regione Basilicata già nella precedente legislatura promuovendo numerosi incontri con Enel per individuare delle soluzioni che fossero in grado di rispondere al doppio obiettivo, di tutela della salute dei cittadini rispetto ai problemi legati alla esposizione alle onde elettromagnetiche e di tutela ambientale, considerata la particolare qualità ambientale e paesistica dei territori attraversati.

L’Amministrazione Comunale promuoveva una serie di atti intesi ad impedire la realizzazione di quell’opera.
Più recentemente la questione è stata ripresa dalla Regione Basilicata attraverso il Vicepresidente Restaino, in presenza di un rilancio dell’attenzione da parte della Terna nell’affrontare e nel risolvere questo problema, che era rimasto in una condizione di inerzia per un paio di anni. Nel corso dei mesi passati si sono sviluppati numerosi incontri, intensi sino ad approdare ad una ipotesi di soluzione che avevamo anche concordato in sede di Prefettura di Potenza con l’Amministrazione Comunale e con il Comitato dei cittadini.

In buona sostanza il punto di approdo che noi avevamo considerato sostenibile insieme all’Amministrazione Comunale e al Comitato dei cittadini era costituito dal doppio impegno: varare le attività per la realizzazione della grande variante e, ove fosse stato ritenuto indispensabile mettere immediatamente in esercizio l’Elettrodotto Matera – Santa Sofia; far realizzare il collegamento sul vecchio tracciato o sulla piccola variante, a scelta della Terna, soltanto dopo aver dato inizio ai lavori di grande variante.
In questo senso si stava costruendo un accordo, un protocollo di intesa, un accordo a valenza giuridica, come in uno degli incontri al Ministero delle Attività Produttive era stato richiesto dal Vicepresidente Restaino, il quale in relazione ad una prima stesura, ad una prima bozza, aveva chiesto la validazione da parte degli uffici legali, chiedendo che il Ministero facesse altrettanto, perché l’impegno di Terna a realizzare la grande variante fosse un impegno vincolante e non fosse un impegno di natura politico – programmatica.

Quindi sembrava che le questioni fossero giunte ad un punto conclusivo con piena soddisfazione di tutte le parti perché Terna si sarebbe obbligata a realizzare la grande variante assumendo impegni giuridicamente vincolanti tanto da offrire ai cittadini e alle Amministrazioni interessate la certezza che l’opera si sarebbe realizzata.

La questione purtroppo non si è conclusa come sembrava potesse concludersi e sono venuti meno il confronto e l’intesa sulla questione proprio in prossimità della stesura definitiva del protocollo con i vincoli imposti perché le certezze fossero totali. Poi intervenne il ‘problema Scanzano’ nel mese di novembre e quindi la questione praticamente rimase in un punto morto.

Successivamente il Governo ha approvato lo schema di un decreto che ha sottoposto alla firma del Presidente della Repubblica e qualche giorno fa il decreto del Presidente della Repubblica è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Questo atto è stato assunto senza produrre alcuna concertazione con gli Enti locali interessati e sospendendo l’attività di confronto di cui ho detto un attimo fa.
Alla luce della pubblicazione del decreto, il Consiglio Comunale di Rapolla ha promosso la mobilitazione popolare che tuttora si esprime con l’adesione di collettività non solo dell’area ma con solidarietà diffuse di altri comuni, di organizzazioni professionali, sindacali, di cittadini e alla luce di questo fatto, cioè del decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e della vigenza dei tempi in esso indicati, noi ci siamo mossi. Devo dire in forte coordinamento e concertazione con i parlamentari, in modo particolare i parlamentari del collegio, Lettieri e Di Siena, che hanno chiesto al Ministero delle Attività Produttive un intervento per ridiscutere la questione.

A quell’intervento si è aggiunta un’iniziativa ufficiale che io ho assunto a nome della Regione Basilicata, chiedendo la costituzione e la riapertura di un tavolo, questa volta con un maggior coinvolgimento politico, da parte del Ministero delle Attività Produttive e quindi da parte del Sottosegretario Dell’Elce delegato sulle materie energetiche e a seguito di quella richiesta è stato fissato l’incontro per giovedì prossimo, incontro al quale parteciperanno la Regione Basilicata, la Provincia di Potenza, i Comuni interessati, abbiamo chiesto che possano parteciparvi le associazioni dei cittadini, i parlamentari insieme alle associazioni e alle organizzazioni sindacali.

In quella sede noi intendiamo ripartire dal punto in cui la questione fu sospesa quando sembrava che si potesse sottoscrivere quell’atto ed in ogni caso anche per coordinarci rispetto ad un’iniziativa comune ho convocato per domani pomeriggio una riunione con tutti i soggetti che parteciperanno all’incontro di giovedì a Roma per costruire e condividere una piattaforma comune tanto da proporre giovedì al tavolo del Ministero una soluzione che risulti condivisa da parte di tutti i soggetti attuatori.

Noi siamo convinti che il governo debba imporre alla società Terna la soluzione della grande variante perché quella soluzione era stata individuata anche dalla Terna e su quella soluzione esisteva un confronto, una discussione circa i tempi di realizzazione della stessa grande variante. Sull’ipotesi della grande variante la società Terna aveva inoltre manifestato l’intenzione di assumere un impegno preciso.

Per questa ragione noi domani condivideremo, ne sono certo con gli Enti locali e con altri soggetti che parteciperanno all’incontro di giovedì, l’idea di proporre al Ministero la rivisitazione di quel decreto perché si realizzi immediatamente la grande variante e quindi si sospendano le attività e i procedimenti amministrativi relativi alla piccola variante che costituirebbe di fatto un dispendio di risorse pubbliche dal momento che la stessa Terna ha condiviso l’esigenza di realizzare la grande variante. Ovviamente in questo contesto la Giunta sarà impegnata ad affermare e ad agire perché venga recepito l’orientamento che questo Consiglio vorrà esprimere su questa materia.


INTANTO, DOMANI RIUNIONE IN REGIONE:

Per discutere le problematiche relative alla realizzazione dell?Elettrodotto Matera ? Santa Sofia, in vista dell?incontro previsto a Roma l?11 marzo presso la sede del Ministero delle Attività Produttive, domani, mercoledì 10 marzo, alle ore 15,30, nella sala Giunta del palazzo degli uffici regionali di via Anzio (primo piano), si terrà una riunione preparatoria.

All?incontro, convocato dal presidente della Regione Basilicata, Filippo Bubbico, sono stati invitati a partecipare i parlamentari, i sindacati, i sindaci di Rapolla, Barile e Melfi ed i rappresentanti dell?Amministrazione provinciale di Potenza, della Comunità montana del Vulture, dei Comitati dei cittadini.