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Si chiude la seconda serata-Wave

La seconda serata dell?Arezzo Wave potentino, svoltasi al Principe di Piemonte il 6 marzo, s?è conclusa con l?approvazione delle moltitudini dei giovani accorsi ad assistere all?evento. La manifestazione in Basilicata è molto apprezzata dai gruppi musicali che cercano di ritagliare uno scorcio nel patrimonio artistico nazionale e straniero. Il progetto è realizzato permettendo alle band lucane di proporre i loro testi musicali nel corso delle serate del festival. La giuria, successivamente individua i tre gruppi vincitori della manifestazione a livello regionale e successivamente designa il primo in assoluto dello spettacolo, ossia il gruppo lucano che sarà ammesso a partecipare al festival ad Arezzo. Non bisogna dimenticare che alla rassegna aretina parteciparono gruppi quali Negrita o Almamegretta, i quali hanno raggiunto indiscussi successi musicali. La manifestazione si presenta, dunque, come un buon trampolino di lancio per le band emergenti.

Aprono la serata gli ELÈNOIRE (C. Spagnoli-voce,chitarra; A. Laterza-basso,voce; G. De Lucia-batteria.) di Matera. Essi nel descrivere il genere musicale che eseguono sono un po? perplessi, come se non accettassero di essere catalogati e ridimensionati tra le lettere della parola ?genere?. Il loro è un rock alternativo, il quale recupera sia aspetti consolidati degli anni ?70 che le innovazioni del rock contemporaneo. La band opta per tale stile musicale al fine di dare sfogo, esternare gli impeti di un giovane in modo pacifico (attraverso la musica) eppur ribelle mediante le note del rock. Essi descrivono i loro stati d?animo, le passioni, le propulsioni ed emozioni, epurando, al tempo stesso i testi dalla politica o dai dibattiti sociali. Il gruppo nasce 2000 e il loro nome è scelto perché l?insieme fonetico apparve armonico e delicato, dunque adatto a caratterizzare la comitiva stessa. Al festival essi esordiscono con quattro brani intitolati Vanilla, La tresca, Nera e Travor. Quest?ultimo brano è l?unico che ha una storia precisa. Narra la tormentata vicenda di un tagliaboschi isolato dal mondo e avvolto dalla struggente solitudine che circondava un uomo considerato ambiguo dalla società civile. Gli ELÈNOIRE concludono dicendo che canteranno non per vincere, ma per respirare del puro ossigeno, quello delle note musicali, considerate l?alito vitale per i musicisti.

Proseguono i JOYCUT (Pasquale-voce; G. Caggiano-pianoforte; P. Delle Noci-batteria; Federico-chitarra; Antonio-basso.) di Potenza. La band si prefigge di eseguire testi musicali di rock classico, collegato alla tradizione degli anni ?70-80. Le loro creazioni sonore sono realizzate all?interno dell?antro domestico, circondati dalla serenità e dalla sincera amicizia che lega i componenti del gruppo. Consci delle contaminazioni musicali di altri generi, quali jazz o suoni etnici, i JOYCUT cercano di lavorare sull?acustica e purificare i brani da eventuali influenze riconosciute e presenti. La band lavora dal 2001 e si dichiara priva di mire velleitarie, essi intendono infatti investire le loro energie in quella che è una passione condivisa, al fine di crescere e maturare, senza porsi rigide scadenze fisse. I testi sono composti in inglese e nascono in forma metrica, dal carattere esistenzialistico, al fine di epurare le parole dalla banalità, ma ancorandole a nobili pensieri e connettendole indissolubilmente con forme musicali adattate al contenuto. Sulla scena, nel corso della performance, si è visto anche un bambino, quasi a voler collegare la melodia musicale con la semplicità e l?ingenuità.

In seguito sale sul palco il gruppo dei KRIKKA RAGGAE (M. Tataranno-voce; S. Cammina-voce; E. Rubino-basso; F. Magliocca-batteria; G. Ninno-tastiere; D. Dibiase-chitarra.) provenienti dalla fascia jonica lucana. La band propone uno stile reggae, in quanto solare, proprio come il luogo in cui essi risiedono. L?amore per la regione di origine e le comunità alle quali appartengono suscita al complesso musicale il sentimento di scrivere testi in vernacolo. I brani sono anche in italiano e le tematiche affrontate spaziano dall?analisi della loro interiorità alla situazione socio-politica contemporanea, in modo da porsi in antitesi al neo-liberismo contemporaneo, così come i KRIKKA RAGGAE affermano. Il gruppo nasce nel 2001, quando una comitiva di amici ha deciso, tra l?allegria di un focolare acceso su una spiaggia lucana, di dare vita a un?organizzazione musicale in grado di manifestare le proprie concezioni. Essi si propongono non certo di vincere, quanto di divertirsi e proporre la loro musica. Tra i testi eseguiti vanno menzionati Da mò s?aval e Caso archiviato.

La band jonica cede il passo ai POPPY?S PORTRAIT (G. M. Condemi-chitarra-voce; F. Cerroni-basso-voce; I. Moreno Bonica-batteria.) di Pignola (PZ). Il gruppo propone brani in post rock e rock psichedelico risalente agli anni ?70 e sono presenti all?Arezzo wave festival per la seconda volta. In questa occasione propongono il loro compact disc autoprodotto e intitolato Anhewn angle. La band nacque nel 2002 a Roma, ove i singoli componenti vivono e operano. Il nome del complesso è quasi individuato in modo scherzoso in quanto, affermano gli interlocutori, inizialmente tutti i componenti erano molto alti, sembravano quasi un ritratto vivente di tre papaveri, simili alle parole della rinomata canzone di Rita Pavone. Tra i loro sogni giace la volontà di produrre musica e suonare di fronte al pubblico, trasmettendo le loro idee e musiche. All?interno dei testi redatti in lingua inglese i POPPY?S PORTRAIT affidano le loro sensazioni, sogni e incubi. Essi fanno sì che le parole siano accessorie alla musica, che dunque sia la sonorità a prevalere e le parole divengano degli strumenti adattati alla sonorità creata.

Concludono la serata gli MCO -Malacima Organizzata- (Mendo-voce; Velas-voce; dj Devasto.) di Rionero in Vulture (PZ). Dal 1998 il gruppo esegue testi hip hop e rap, che si legano con termini gergali e italiani. I loro brani musicali sono autobiografici, ripropongono i pensieri interiori posti di fronte allo specchio dell?anima, al fine di esprimere il loro modo di pensare attraverso la musica. Da cinque anni il gruppo lavora e sta consolidando la loro simbiosi artistica. Essi hanno già partecipato a precedenti edizioni dell?Arezzo wave festival e al Pollino music festival. Quest?anno si presentano alla competizione con brani dal titolo: Mele marce, U? stil? nuostr?, MC vastas, Just to be something.

Una breve biografia era necessaria al fine di scoprire e conoscere tutte le band in gara. Per aver notizia dei vincitori basterà attendere il prossimo numero, in cui verrà descritta la serata conclusiva del festival e le performance dei primi tre classificati.