L?area presa in esame non è estremamente ricca di fossili, ma quanto ritrovato fa desumere che ancora molti studi andrebbero svolti in tal senso. Oltre all?abbondanza di Rudiste, non è difficile ritrovare fossili di bivalvi mesozoici.
Alcuni esemplari di Clypeaster Grandi Flores testimoniano la presenza di Echinoidi di interesse naturalistico non indifferente. Un?area fossilifera è ubicata alle falde del Coccovello sul versante sud del monte a nord della Piana del Lago e della località I Pozzi. Risalendo lungo il Coccovello non è difficile trovare affioramenti di Requenie (Rudiste)
Ancora Rudiste sono presenti, anche abbondantemente, fra gli strati cretacei del Monte Messina e nelle conoidi di accumulo detritico alle falde dei costoni rocciosi non è difficile scorgere eccellenti campioni fossiliferi di Requenie e Megalodonti.
La microfauna fossile è caratterizzata dalla presenza di uno strato ad Orbitoline, fossili dalla caratteristica forma circolare, quasi a somigliare alle lenticchie. Non mancano i fossili più rappresentativi delle ere geologiche mesozoiche.
Altre Emergenze Ambientali
La frequentazione dei massicci carsici circostanti l?abitato di Trecchina da parte degli speleologi impegnati nella ricerca di nuove cavità ha portato anche ad una conoscenza approfondita di aspetti che non hanno un legame diretto con la speleologia, ma sono comunque pertinenti alle discipline ambientali. Alcune di queste conoscenze si riferiscono all?esistenza nell?area in questione di specie finora ritenute assenti e di cui pochi sono ancora al corrente.
L?entità senza dubbio più notevole è la Stella Alpina (Leontopodium), di cui è stata di recente effettuata una determinazione preliminare (ancora da confermare definitivamente).
L?areale della Stella Alpina è costituito dall?arco alpino fino all?Appennino Ligure, oltre ad una presenza sul Gran Sasso e i Monti Sibillini.
Nel caso della notevole diffusione riscontrata nelle zone sommitali del Monte Coccovello, si tratterebbe di una varietà a foglie più grandi e carnose, probabile relitto di epoche più fredde del periodo attuale e sopravvissuta grazie al particolare microclima presente nelle doline.
Altra presenza vegetale di particolare interesse è quella del Sorbo Farinaceo (Sorbus Aria), rinvenuto sempre nella zona sommitale del Monte Coccovello nel corso di una recente visita assieme al Comandante della Stazione di Trecchina del Corpo Forestale dello Stato.
La microfauna speleologica è ben rappresentata da numerose specie di insetti e da abitatori saltuari delle grotte. Fra le specie ipogee va ricordato il Duvalius Caoduroi. che dimora in alcune grotte della Valle del Noce e del Coccovello. Gli studi sono ancora in corso per cui siamo costretti a non rivelare le grotte nelle quali vive. Esponenti della Società Speleologica Italiana e dell?Università degli studi di Roma stanno analizzando gli esemplari catturati nelle grotte lucane e sembra che fra questi ve ne sia qualcuno di notevole interesse scientifico. Tra le farfalle sono state notate con frequenza: la cavolaria (Pieris Brassicae), la Lycaena Phlaeas, la Vanessa Cardui, e solamente sulla cima del Monte Coccovello la Parasemia Plantiginis.
E? confermata la presenza di una famiglia di Lupi (Canis Lupus), per la quale vi sono diverse segnalazioni sulle pendici del Monte Coccovello da parte di agricoltori, pastori e Guardie Forestali, di esemplari di Lontra (Lutra Lutra) sia nelle zone più selvagge del corso del fiume Noce, sia nei pressi del lago artificiale del Rotale di Rivello, e di una nutrita colonia di Istrici (Hystrix Cristata) di cui si hanno ritrovamenti nella zona del monte Messina. Si fa notare che viene messa in dubbio la presenza di quest?ultima specie in tutta l?area del costituendo Parco Nazionale della Val d?Agri e del Lagonegrese. Per quanto riguarda gli uccelli, si segnala la presenza nell?area del monte Coccovello di esemplari di Poiana (Buteo Buteo) (segnalazione da parte di dilettanti), Falco Pellegrino (Falco Peregrinus) e Nibbio (Milvus), il Picchio Nero ed il Corvo Imperiale.
È infine particolarmente notevole la presenza di diverse specie di chirotteri, alcune delle quali assai poco diffuse. I pipistrelli rinvenuti sia nelle grotte che in superficie nell?intera area del Coccovello sono: Ferro di Cavallo Maggiore e Ferro di Cavallo Minore (famiglia dei Rhinolophidae), Miniottero, Vespertilio di Natterer, Vespertilio Smarginato, Vespertilio Maggiore, Pipistrello Nano, Pipistrello Ambolimbato, Pipistrello di Savi, Serotino Comune, Nottola (tutti appartenenti alla famiglia dei Vespertilinidae).
Tutto ciò mette in evidenza due fattori che gli autori ritengono essenziali a giustificare la proposta di protezione dell?area:
– la presenza di notevoli caratteri di biodiversità;
– l?esistenza di habitat ancora assai poco contaminati in prossimità di zone di altissimo valore turistico.