In realtà non si sono mai fermate. Al grido di ?Trivellatori di tutto il Mondo unitevi!? si è continuato nell?opera devastatrice di soprusi e compromessi unidirezionali. La nostra terra martoriata è ormai in ginocchio, persa nella morsa degli ?eco?-petrolieri, dove ?eco? sta per economia; sta per interessi personali, per arricchimenti multinazionali, per aggressioni illegittime.
La battuta d?arresto nell?iter di costituzione definitiva del Parco della Val d?Agri-Lagonegrese è l?emblema, il leit motive di vita di questi signori che non guardano in faccia a nessuno. Ed anche se, in queste settimane la Regione Basilicata ha dimostrato di voler chiudere una volta per tutte l?inghippo perimetrazione, facendo riferimento alle normative di legge che prescrivono la cosiddetta Intesa delle Regioni sulle questioni riferite all?iter istitutivo e costitutivo di nuovi Parchi Nazionali, sono rammaricato lo stesso. Incazzato perché, tempi addietro, abbiamo dato la possibilità ai feticisti dell?oro-nero di firmare ?assegni in bianco?, di espropriare le nostre terre, di divorare la nostra Terra.
Del resto, la brutta piega che sta prendendo l?attuale situazione è confermata dall?atteggiamento ostruzionista e cocciuto assunto dal Ministero dell?Ambiente che ha detto di no! Ha posto il suo veto, per rallentare un processo che porterebbe alla nascita del tanto sognato APE (Appennino Parco d?Europa), come unione territoriale e di salvaguardia del Parco del Cilento, del Pollino e delle Piccole Dolomiti Lucane, Monte Caperrino permettendo. Infatti, proprio la ?montagna della speranza? (come amo definirla nei momenti di romanticismo) è al centro della contesa, dell?antipatico tira e molla supermilionario.
Da un lato troviamo tutte le associazioni e le persone dall?animo ambientalista in compagnia – questa volta – dei vertici regionali che vogliono l?ingresso del Caperrino nella perimetrazione, dall?altro c?è il dittatoriale governo Berlusconi e il Sindaco di Laurenzana che impongono la scelta inversa. La seconda e drammatica delle ipotesi fa intravedere lo spettro che sta diventando uomo, di nuovi pozzi, di nuove e taglienti spade di Damocle sulla nostra testa. Sarà completato – per mano della famigerata Total Fina Elf – un processo lungo decenni, a scapito dei processi autonomi di governo del territorio, di qualunque politica di sviluppo sostenibile, di sostegno della biodiversità.
La Basilicata è in pericolo e per uscire dalla gabbia ha bisogno di salvaguardare il proprio ecosistema, le proprie peculiarità d?impostazione paesaggistica, storica e culturale, i propri prodotti tipici, le proprie e poche possibilità di uno sviluppo alternativo. Queste ancore di salvezza, se non ci diamo una mossa, se non intavoliamo un dibattito comune, lasceranno campo libero alle logiche astruse di un potere che persegue la via dell?interesse privato.
Vorrei chiudere questo mio editoriale facendovi leggere alcune riflessioni di Alfonso Fragomeni, presidente di Sos Lucania (http://www.soslucania.org), che trovano il mio pieno sostegno e la mia oculata condivisione:
?Molti politici lucani, dalla memoria corta e dal naso lungo, si scoprono improvvisamente ambientalisti, dopo che gli stessi politici o i loro partiti hanno vergognosamente consegnato alle compagnie petrolifere le chiavi di una parte importante del nostro territorio. Questi politici sono i fautori dell’ambientalismo "politicamente corretto" che è quello, per intenderci, che spinge a fare interrogazioni parlamentari, articoli sui giornali ed a dure prese di posizione al fine di frustrare le morbose pulsioni del sindaco di Laurenzana che, per realizzare il sogno di una vita (almeno un pozzo!) poco gli importa di danneggiare l’immagine delle Dolomiti Lucane. Dunque, per i nostri (salvo qualche eccezione), il problema del petrolio in Basilicata è limitato solo al caso Caperrino-Castelmezzano o è solo quello di spuntare migliori condizioni economiche nella trattativa con Total su Tempa Rossa. Per loro il caso Val d’Agri è ormai chiuso e sepolto, direi "rimosso" dalla memoria e … dalla coscienza. Potrebbe essere che esista l’ambiente e/o il petrolio di destra e l’ambiente e/o il petrolio di sinistra? Peccato che chi ha provato a dare una catalogazione politica anche delle piccole cose umane (slip e boxer, bagno e doccia, calze e collant, ecc.) non ci sia più??