Covo degli Arditi a Potenza – Straordinario successo di pubblico per lo spettacolo ?La rivolta della Madonna degli Angeli?. Il testo scritto da Mimmo Sammartino, per la regia di Ulderico Pesce che ripercorre la vicenda dei moti carbonari di Calvello del 1821-22, è stato allestito dal Centro Mediterraneo delle Arti, nell?ambito delle attività del Polo della Cultura della Provincia di Potenza.
Le prime quattro rappresentazioni dello spettacolo, venerdì e sabato, hanno fatto registrare il tutto esaurito e la galleria, del complesso architettonico del Quaroni e del Piacentini a rione Santa Maria, utilizzata per la prima volta come spazio scenico per un evento teatrale si è dimostrata un luogo di grande suggestione che ben si presta all?allestimento di spettacoli. Anche per i due spettacoli di domenica 22 febbraio e lunedì 23 febbraio c?è stato il tutto esaurito.
?La rivolta della Madonna degli Angeli? ripropone alla riflessione e alla coscienza collettiva una pagina di storia lucana che sembrava dimenticata. Bravi i protagonisti dell?allestimento Ulderico Pesce e Maria Letizia Gorga con Antonella Iallorenzi, Isabella Urbano, Tonino Labella. Le scene sono state dipinte dal pittore Antonio Masini. Alla ricostruzione di questa pagina di storia, che rischiava di cadere nell?oblio (nove carbonari, tra cui sei giovani di Calvello, furono fucilati da un plotone asburgico il 13 marzo del 1822), ha contribuito anche lo storico Nicola Lisanti. Accanto alla vicenda della rivolta carbonara, il testo narra anche un?altra storia: quella di una donna di Calvello di metà ?800, Michelina Battaglia, che scrisse un suo diario. Raccontava la propria quotidianità. Il musicista Lino Cannavacciuolo, autore delle musiche di Peppe Barra, ha composto ?La canzone di Michelina?.
?Lo spettacolo ? ha spiegato il Presidente della Provincia di Potenza Vito Santarsiero – già proposto a Calvello recupera un pezzo particolarmente significativo della nostra storia dimenticato dai testi ufficiali ma anche da noi stessi. La Provincia ha un suo progetto che porta avanti nei contenitori del Museo, della Pinacoteca, del Covo degli Arditi e prossimamente anche nella Bibliomediateca e che si basa su un nuovo modo di concepire la cultura intesa come volano per lo sviluppo locale tra elementi di identità e permeabilità. Guardiamo alla nostra storia e al nostro passato per farlo diventare occasione di crescita del territorio?.
?Il Covo degli Arditi ? ha detto Mimmo Sammartino ? ci ha subito colpito per la sua bellezza. E? uno spazio teatrale che riproduce una strada e una piazza. E? un elemento che ha coinvolto un?intera comunità: nata, infatti, come galleria a servizio di un ospedale psichiatrico, è stato il luogo dove ci si poteva riparare dalle bombe. Ora questo rifugio ci consente di ritrovare un pezzo della nostra memoria?.
?Potrebbe diventare un altro spazio di distribuzione teatrale ? ha ribadito Ulderico Pesce ? una sorta di rifugio degli artisti, dove provare, recitare, incontrarsi. Un luogo dove si respira cultura tra Museo e Pinacoteca, come questi primi due giorni di spettacolo hanno ampiamente dimostrato?.
I fatti di Calvello del 1821-1822
Già dal 1816 a Calvello è attiva una importante “Vendita Carbonara”. Nonostante si tratti di un paese dell’interno della Basilicata, ci sono uomini che, in occasione degli studi effettuati presso l’Università di Napoli, sono entrati a contatto con le idee e le utopie affermate nella Rivoluzione Napoletana del 1799. Il movimento che nasce a Calvello diventa ben presto punto di riferimento per i carbonari di tutta la Basilicata e crea collegamenti importanti con i “Buoni Cugini” delle “Vendite” di Napoli. I carbonari di Calvello mascherano la propria attività politica clandestina dietro le iniziative della Congregazione del Santissimo Sacramento che si riunisce dentro la Cappella di Santa Maria degli Angeli. Capo riconosciuto del movimento carbonaro calvellese è il giovane medico del paese, Carlo Maria Vincenzo Mazziotta.
Il 10 febbraio 1822, sessanta uomini armati insorgono a Calvello. Sono i Patrioti Europei della Vendita carbonara del paese. La rivolta è guidata da Carlo Mazziotta e dai fratelli Giuseppe e Francesco Venita, due militari che sono giunti da Ferrandina. I rivoltosi danno l’assalto al carcere del paese per liberare un loro compagno – fra’ Luigi Rosella ? che era stato arrestato. Durante gli scontri, un carbonaro rimane ferito. Una guardia uccisa.
I carbonari hanno vinto. Ma la loro vittoria è quanto mai effimera. Vengono traditi e i nomi di tutti i patrioti finiscono nella lista nera della Polizia. Il 18 febbraio 1822 si insedia a Calvello ? frattanto sottoposta al governo militare del maresciallo Roth – la Corte marziale asburgica. Si celebra il processo. Al suo termine vengono pronunciate 52 condanne a morte. Per molti l’esecuzione viene sospesa.
La pena capitale diventa invece esecutiva per nove dei carbonari condannati: si tratta del medico Carlo Mazziotta, 33 anni, (che mantiene, durante il processo, un comportamento di straordinaria dignità e coraggio), del prete don Eustachio Ciani (43 anni), del frate laico Luigi Rosella (40), del sarto Giuseppe Sagaria (32), della guardia rurale Giuseppe La Rocca (34), del lavorante Rocco Latella, detto Coccolone (26), dei militari Francesco Paolo Giusti (30), Francesco e Giuseppe Venita (di 38 e 48 anni). I nove patrioti di Calvello vennero fucilati in paese, in località Fontanella, all’alba del 13 marzo 1822.
I riferimenti di Michelina
Michelina Battaglia nasce a Calvello l’8 maggio 1847; dopo 18 mesi cominciano le sue peregrinazioni da uno zio all’altro. Questo perché, nel frattempo, il padre di Michelina è stato arrestato “per affari politici” (era liberale) a causa dei fatti del 1848. Viene condannato a sette anni di ferri e spedito nel carcere di Procida.
Nel 1854 il padre versa in condizioni gravissime a causa dell’epidemia di colera che è esplosa in tutto il Sud. Al moribondo viene concesso il trasferimento nel carcere di Calvello dove – si pensa – andrà a morire. Invece l’uomo si riprende: Michelina, che ha circa sette anni, lo va a trovare in carcere tutti i giorni per portargli cibo e biancheria. E per fargli compagnia. Lui le insegna a leggere e a scrivere.
Fra il 1885 e il 1886 Michelina scrive il suo diario.
Perché al Covo degli Arditi
Vuol essere innanzitutto un riconoscimento a quello che il Polo della Cultura è diventato e al ruolo che esso sta svolgendo per Potenza e per il territorio: un punto di riferimento di eccellenza per saperi e arti. Luogo del recupero della Identità. La grotta del Covo degli Arditi diventa, per la prima volta, spazio scenico per un evento teatrale che ripropone, alla riflessione e alla coscienza collettiva, una pagina di storia lucana che sembrava dimenticata.
Per la ricostruzione ci si è avvalsi di testi e documenti relativi – ai moti carbonari del 1821-1822; – al processo celebrato a Calvello nel febbraio-marzo 1822; – alla ricerca dell’antropologo Herman Tak su Calvello (“Feste in Italia meridionale – Rituali e trasformazioni in una storia locale” Edizioni Ermes) – che evidenzia, tra l’altro, la particolare concentrazione di processioni nell’arco dell’anno in questo paese lucano, oltre a documentare numerose testimonianze di cultura orale; – al diario personale di Michelina Battaglia Ferri (“Gioie e dolori della mia vita”), donna nata e vissuta a Calvello a metà ‘800.
Il lavoro di ricostruzione, posto al servizio del testo teatrale, è stato reso possibile anche grazie al prezioso contributo e agli illuminanti suggerimenti dello storico e amico, professor Nicola Lisanti, peraltro originario proprio di Calvello, all’impegno profuso, perché questa impresa prendesse forma, dal prof. Pinuccio Vitacca, delegato alla Cultura del Comune di Calvello; dal sindaco Rocco Coronato e dalla sua Amministrazione municipale; e soprattutto dall’interesse, dall’attenzione e dall’entusiasmo con cui l’intera comunità calvellese ha accolto e partecipato all’iniziativa fino al suo debutto in scena, lungo le vie del paese (trasformato in un grande palcoscenico), avvenuto il 16 e il 17 agosto 2003.
LA RIVOLTA DELLA MADONNA DEGLI ANGELI
Scritto da Mimmo Sammartino
Regia di Ulderico Pesce
INTERPRETI E PERSONAGGI
Maria Letizia Gorga (Michelina)
Ulderico Pesce (Carlo Mazziotta)
Antonio Labella (Coccolone)
Isabella Urbano (Maria Moglie di Mazziotta)
Antonella Iallorenzi (Lisetta)
Rocco Positino (Don Eustachio)
Michele Di Martino (Fra Luigi)
Giuseppe Ruggieri (Giudice)
Vito Casale (Padre Michelina)
Salvatore Caruso (I Ufficiale Asburgico)
Rocco Zito (II Ufficiale Asburgico)
Rocco Colombino (III Ufficiale Asburgico)
Maria Teresa Colombino (Michelina da bambina)
Melania Larocca (Sorellina di Michelina)
Rosa Maria Tempone (Comma Peppinella)
Marianna Petilli (Comma Fortunata)
Antonio Sarli (Guardia Asburgica)
Giovanni Asselta (I Carbonaro)
Salvatore Andriuzzi (II Carbonaro)
Federico Sammartino (Figlio di Mazziotta)
Popolo di Calvello
Carmen Lavinia, Santina Carbone, Maria Grazia Latronico, Rosa Maria Sabia, Anna Nardiello, Rosmery Nardiello,Lorenzo Postiglione, Domenico Larocca, Alessandro Mele, Andrea Augeri, Serena Postiglione, Emiliano Ancarola, Luca Vitacca, Antonio Di Tommaso, Enrico Ancarola, Antonella Masulli, Rosario Masulli, Michele Fasulli, Francesco Antonio Fragomeni.
Violoncello: Francesco Parente
Chitarre : Luca Fabrizio, Pinuccio Briamonte
Fisarmonica: Roberto Tempone
Musiche e ritmi di Giancarlo Picerni, della Drum School di Potenza
Coordinamento percussionisti: Anna Sammartino
Percussionisti e batteristi: Giancarlo Picerni, Felice Albano, Enzo Amodio, Luciano Brancati, Donato Colangelo, Luca Corsetto, Gabriello Iacovino, Pietro Lorusso, Sara Panico, Norberto Potenza, Valerio Sammartino
Coro: Ensemble Coro Università di Basilicata diretto da Pasquale Menchise
Costumi: Sartoria Ferroni ? Roma, Realizzati nei laboratori dell?APOF di Brienza
Consulenza Storica: di Nicola Lisanti
Scene dipinte da Antonio Masini
Realizzazione scenografica di Viviana Colosi e Giovanni Gioviale
Direzione Scene: Michele Giorgio Gioviale
La ?Canzone di Michelina? è stata composta da Lino Cannavacciuolo
Le Canzoni della ?Tradizione Calvellese? sono eseguite da Rosa Maria Tempone, Marianna Perilli, Giacinto Briamonte, Pinuccio Briamonte, Francesco Parente, Roberto Tempone, Luca Fabrizio.
In collaborazione con il Comune di Calvello
(*) Riportato un comunicato stampa della Provincia di Potenza