FRANCESCO TORRACA (1853-1938)

Un ameno paesino lucano, Pietrapertosa, ha dato i natali ad un grande scrittore della tradizione letteraria italiana: Francesco Torraca.

Laureatosi in lettere nel 1876, comincia ad insegnare nell?Istituto tecnico ?M. Melloni? di Portici. Nel 1902 è nominato professore di Letteratura comparata presso l?Università di Napoli e nel 1923 decide di farsi trasferire nella stessa università, dalla cattedra di Letteratura comparata a quella di Letteratura italiana; cattedra che conserverà fino al 1928 quando per via dell?età lascia il suo incarico di docente universitario.Il binomio De Sanctis- Croce ha influenzato fortemente la sua esistenza.

L?amicizia di Torraca con Benedetto Croce risale almeno al 1885, infatti nel 1866 Torraca scrive da Roma una cartolina a Croce che in quel momento soggiorna a Napoli, assicurandogli di aver provveduto alla spedizione di un opuscolo da lui richiesto.

Un importante documento che testimonia le piene relazioni di studio fra i due scrittori è rappresentato dall?articolo di Torraca su ?L?Opinione liberale? del 24 gennaio 1896 dal titolo ?Arte, Storia e Metodo storico? e la risposta, in forma privata di Croce.

Lo scrittore lucano, dopo una premessa elogiativa dedicata all?amico, si sofferma sul suo opuscolo dal titolo ?Il concetto della Storia nelle sue relazioni con il concetto dell?Arte?, per dichiarargli francamente che la questione trattata non solo è vecchia e risolta fin dai suoi primi anni di studio universitari ma si riduce a pura arte del dire.

Francesco Torraca chiude l?articolo consigliando al giovane di lasciare ?le definizioni sia della storia, sia dell?arte, sia della critica?, ad accantonare ?le categorie e le dignità, frasario da scolastici e con la sua preparazione ed il suo ingegno tentare la critica, l?arte e la storia con sicure speranze di giungere alla meta?. ?Da bravo,dunque, ci dia storie, ci dia romanzi o liriche, ci dia saggi critici; non sciupi le sue forze ed il suo tempo a strepitare innanzi alle porte, perché le soglie, gli stipiti o gli architravi non sono di suo gusto; passi, entri francamente, che sarà dovunque il benvenuto?.

Gli atteggiamenti caratteristici del Torraca sono intessuti di naturalezza, semplicità e assenza di retorica. La sua naturale predisposizione all?ironia spesso, in una posa quasi dantescamente sordelliana, gli fa assumere un tono solenne.La relazione epistolare fra Croce e Torraca non è da sottovalutare poiché ci rivela lati altrimenti in conoscibili del loro modo di essere.In molte lettere il poeta lucano esprime malinconia pensando agli anni di studio universitari ed ai suoi maestri: Settembrini e De Sanctis.

Prova rimpianto rievocando la Romagna , dove egli è stato Provveditore agli Studi per la provincia di Forlì. Lì ha lasciato gli amici, ?le lunghe e placide passeggiate per il viale alberato che conduce al ponte di Ronco e le liete conversazioni su l?amena spiaggia di Bellaria?.

Francesco Torraca si presenta come uomo impegnato in vari ambiti; svolge anche compiti amministrativi e politici ma la sua grande vocazione è INSEGNARE.
S?impegna al massimo pur di conseguire i suoi obiettivi didattici, pretende che i giovani siano preparati ed esprime costantemente il proposito di contribuire al loro miglioramento.Cosa significa insegnare? Domanda spesso scontata ma la relativa risposta non è da considerarsi così ovvia.

Insegnare = Far acquisire capacità di giudizio e di scelta. La scuola risponde davvero a quest?esigenza?

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