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L?Olocausto visto al cinema

ROSENSTRASSE
di Margarethe von Trotta con Jutta Lampe, Katja Riemann, Maria Schrader, Jürgen Vogel.

Torna la tragedia dell?olocausto. Torna la vergogna per l?Europa intera di non aver impedito, perché forse sottovalutato, il genocidio del popolo ebraico. Torna una storia sul nazismo per la prima volta raccontata da un tedesco, Margarethe von Trotta, affermatissima regista da ricordare per film quali ?Anni di piombo? (1981).
La von Trotta da sempre si cimenta con temi legati alla storia, senza mai essere generica, ma focalizzando l?attenzione su eventi meno noti eppure importantissimi per ricostruire il mosaico, in questo caso agghiacciante, che fu il periodo del regime nazista.

In ?Rosenstrasse?, presentato all?ultima Mostra del Cinema di Venezia e fatto uscire in concomitanza con la giornata della memoria, viene raccontata la vicenda, ovviamente, realmente accaduta, della carcerazione in un edificio di quella strada di parecchi tra uomini e donne ebrei coniugati con ariani. Seppure fossero tutti tedeschi, il loro matrimonio veniva definito misto.

La carcerazione di quelle persone scatenò una vera protesta di mogli, figlie e sorelle di tutte le età, la più coraggiosa che si può immaginare di fare durante un regime, le quali aspettarono con fermezza la liberazione dei propri cari sfidando le più atroci reazioni da parte della polizia nazista. Le donne di Rosenstrasse vinsero e i loro mariti tornarono a casa.

La narrazione si svolge in due tempi, ovvero, un presente e un passato ricostruito da flashback. Nel presente una donna americana, rimasta vedova, diventa improvvisamente diversa dal solito, tanto da indurre sua figlia a cercarne la motivazioni a Berlino, dove sua madre da bambina aveva vissuto sulla sua pelle le atrocità dell?antisemitismo. Le ricerche della ragazza la portano ad incontrare una donna tedesca molto avanti con gli anni che aveva rappresentato la salvezza per sua madre e che ricostruirà per lei, e per noi spettatori, l?intera vicenda di Rosenstrasse.

È difficile ipotizzare perché i nazisti lasciarono libere quelle persone, certamente non perché commossi o impietositi dall?azione mossa dalle donne, ma probabilmente, dato che questa vicenda si verificò nel momento storico in cui la battaglia di Stalingrado era perduta e l?esercito nazista faceva gli ultimi tentativi militari, la consapevolezza di non poter più vincere la guerra li indusse a liberare i carcerati.
Su questo punto la von Trotta non è esauriente, forse perché vuole suggerire che i miracoli possono sempre accadere, come viene detto alla piccola Ruth da sua madre pochi momenti prima di essere deportata e, quindi, assassinata.

Il film, seppure rimane un distante dal vero pathos, troppo poco coinvolgente per lo spettatore, è apprezzabile per molti aspetti, tra i quali l?affermazione di amore e solidarietà universali.

LO POTETE VEDERE AL CINEMA KENNEDY
Via Capuccini, 21 – Matera
Tel: 0835/310016
Orario 19,00?21,30

APPUNTAMENTO CON I DVD

di Arturo De Simone

LA MALEDIZIONE DELLA PRIMA LUNA
Regia: Gore Verbinski. Interpreti: Johnny Depp, Geoffrey Rush, Orlando Bloom, Kevin McNally.

Dal 21 gennaio è in vendita in formato doppio DVD un film da non perdere, genuino, divertente nella sua semplicità, ma che è costruito con tale eleganza da aver ottenuto un successo meritato in tutto il mondo su storie come quelle dei pirati che non avevano più tanto riscontro di pubblico. La ciurma del pirata Barbosa, interpretato dall?irrefrenabile Geoffrey Rush, ormai impegnato in interpretazioni sempre più particolari (vedi anche Prima ti sposo, poi ti rovino), è vittima di una maledizione ordita dalle divinità azteche a causa di un tesoro sacro trafugato, che li ha trasformati in scheletri viventi. A bordo della Perla Nera, i pirati terrorizzano i mari, ma il bucaniere Jack Sparrow è sulle loro tracce, intenzionato a recuperare la Perla Nera di cui una volta era capitano.

Lo accompagneranno nell?impresa un giovane fabbro, abile con la spada e intenzionato a sua volta a recuperare la figlia del governatore rapita da Barbosa. Prodotto da Jerry Bruckheimer (Armageddon, Pearl Harbor) per la Walt Disney, diretto dal regista hollywoodiano del momento Gore Verbinski, è un film girato interamente intorno all?interpretazione più che al personaggio di Johnny Depp, in una delle sue più belle e divertenti interpretazioni. Johnny Depp gigioneggia col personaggio, non è un pirata pirata, ma è un pirata sbruffone, simpatico, nevrotico, bugiardo, a metà strada tra Charlie Chaplin, Totò e con citazioni dalla sua stessa interpretazione di Raul Duke in ?Paura e Delirio a Las Vegas?.

Ma il film non reggerebbe se la sua unica qualità fosse la recitazione, è per questo che il film ha anche il pregio di ricostruire fedelmente sia nella sceneggiatura che nella messa in scena situazioni piratesche: duelli, arrembaggi, amori. Una delle scene più riuscite è la scena iniziale che inquadra Jack Sparrow sull?albero maestro di una barca in procinto di affondare, ma la nave si immergerà nelle profonde acque proprio in tempo per fungere da scalino per il salto del pirata sul ponte. Due ore di puro intrattenimento, ben confezionato e ben riuscito. Il secondo DVD ospita i commenti del regista, degli attori e del produttore, ?The Making of?, scene tagliate, errori, galleria fotografica e una interessante storia interattiva dei pirati.