Finalmente domenica! (Vivement dimanche!) 1983. Regia di Francois Truffaut.
Interpreti: Fanny Ardant, Jean-Louis Trintignant, Philippe Laudenbach, Caroline Sihol
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E? il ventunesimo ed ultimo film di Francois Truffaut, grande regista francese che sarebbe prematuramente scomparso nel 1984.
Tratto dal romanzo ?Morire d?amore? di Charles Williams, il film narra le vicende di Julien Vercel, proprietario di una agenzia immobiliare, che viene accusato dell?omicidio della moglie e dell?amante di lei Massoulier. Per scagionarsi dall?ingiusta accusa, comincia ad indagare per conto proprio con l?aiuto della segretaria e riuscirà a dimostrare la propria innocenza.
Forse non è in assoluto il miglior film di Truffaut, che ha raggiunto i vertici della sua arte in pellicole precedenti (basti pensare a ?Effetto notte?, ?La camera verde?, ?L?ultimo metrò?, ?Jules e Jim?), ma è sicuramente il film in cui traspare il più grande amore per il cinema come forma d?arte e di comunicazione.

Protagonista assoluta del film non è sicuramente Jean-Louis Trintignant, che subisce gli eventi in maniera timorosa e passiva, ma Fanny Ardant, all?epoca compagna del regista, che domina l?intera pellicola dall?inizio alla fine: è lei a prendere l?iniziativa, sia nei rapporti con il suo datore di lavoro, di cui è innamorata e che riuscirà a conquistare, sia nello svolgimento delle indagini, correndo a volte anche rischi inutili, sia nel trovare alla fine la soluzione dell?intricato giallo, facendo uscire allo scoperto il vero colpevole.

Truffaut dimostra ancora una volta di essere uno dei registi – insieme a Bergman e pochi altri – che nel mondo occidentale ha maggiormente posto la donna al centro della sua cinematografia, esaminando l?universo femminile con grande sensibilità e rispetto. Stupenda è la sequenza in cui Fanny Ardant si diverte a passare sopra l?ufficio in cui lavora, da dove Trintignant, senza poterla riconoscere e morbosamente attratto dalle sue gambe, la osserva turbato. Viene subito in mente quello che scriveva Bertrand Morane: ?Le gambe delle donne sono come compassi che misurano il globo terrestre in tutti i sensi, dandogli il suo equilibrio e la sua armonia sconosciuti?.
Ma il vero protagonista di questo come di altri film di Truffaut è il cinema stesso, l?amore per questo straordinario strumento: qui l?intero film è un omaggio al cinema nero hollywoodiano degli anni ?40, sia nell?utilizzo del bianco e nero, sia nell?uso delle luci e di alcuni stereotipi del genere suddetto. Ricordiamo in particolare i film della serie ?L?uomo ombra?, in cui spesso la dimensione della commedia prendeva il sopravvento sulla struttura del giallo. C?è sempre da tener presente che quello di Truffaut è un cinema che si nutre di momenti di cinema.

Cenni biografici:

Francois Truffaut nasce a Parigi il 6 febbraio 1932. Vive una infanzia difficile, senza raggiungere particolare profitto negli studi, ma dedicandosi, fin da giovanissimo, alla passione per il cinema e per la letteratura, entrambe coltivate nel corso degli anni con grande determinazione. L?incontro che cambierà la vita di Truffaut sarà quello con André Bazin, uomo eccezionale ed animatore instancabile delle iniziative volte allo svecchiamento della cultura cinematografica francese del dopoguerra. Bazin troverà un lavoro a Truffaut come collaboratore della rivista dei ?Cahiers du cinema?, con la quale collaboreranno anche Rohmer, Chabrol, Godard, Rivette, tutti critici che, diventati registi, daranno vita a quella corrente cinematografica nota con il nome di Nouvelle Vague.
Nel 1959 gira il suo primo lungometraggio, ?I 400 colpi?, fortemente autobiografico e che è uno degli esordi più brillanti e sorprendenti dell?intera storia del cinema. In poco più di vent?anni di attività, Truffaut donerà a tutti noi vari capolavori, apprezzati ed amati dai cinefili di tutto il mondo.

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