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Le zampogne conquistano il Museo di Sera

La ?Totarella e le zampogne dal Pollino? hanno conquistato ieri il pubblico di Museo di sera a Potenza. Circa 250 persone nel Polo della Cultura della Provincia in una serata nella quale il gruppo ha presentato gli strumenti tradizionali e i loro caratteristici suoni, ricreando, anche attraverso la proiezione di immagini, le atmosfere della pastorale del Pollino, le sonate con l’organetto e la classica novena di Natale con le zampogne.

“Continua anche con questo concerto – ha detto il presidente della Provincia di Potenza Vito Santarsiero – il percorso di recupero della nostra identità. Museo di sera, un appuntamento molto caro al nostro pubblico che ci segue con grande interesse ogni settimana, conferma la validità del progetto culturale della Provincia che ha scelto anche attraverso la musica di aprirsi al territorio in una prospettiva di sviluppo che ci vede proporci quale Parco a tema con il suo patrimonio artistico, storico, archeologico, paesaggistico, ambientale di inestimabile valore. Non a caso una serata dedicata alla zampogna e al Pollino, una delle aree più interessanti della nostra terra con i suoi piccoli centri ricchi di storia e di tradizione per la sopravvivenza dei quali stiamo lottando”.

Il gruppo ha aperto la serata presentando in anteprima nazionale il dvd realizzato da Pietro Silvestri e dedicato al ?Costruttore di zampogne Andrea Pisilli?. Un lavoro di ricerche e studi sulla zampogna nella tradizione locale che rientra nell?ambito del progetto ?Percorsi culturali dell?Alto Jonio ? recupero e valorizzazione delle tradizioni popolari e testimonianza della civiltà contadina? voluto dalla Regione Calabria, dalla Provincia di Cosenza e dalla Comunità Montana dell?Alto Jonio. Nel video di Silvestri che cura la regia, la fotografia e il montaggio, e che si avvale delle ricerche e studi etnografici di Paolo Napoli, della consulenza artistica e suono di Severino Marino, viene presentato l?antico e dimenticato mestiere di costruire le zampogne attraverso la testimonianza di Andrea Pisilli che con le sue storie, i suoi gesti, i suoi ricordi accompagna in un epoca nella quale costruire uno strumento era un?arte quasi religiosa.

La Totarella ha poi presentato il suo repertorio di musica tradizionale, espressione della cultura popolare dell?area del Pollino, costituito dalle diverse suonate per danza (pastorali, tarantelle), dai canti di lavoro ai canti propiziatori, d?amore e di corteggiamento, sino ai canti sacri in uso nelle diverse feste religiose lucane nelle quali si mescolano e convivono residui di paganesimo ed elementi e motivi cristiani, rientranti in quel tipo di religiosità definita come cattolicesimo popolare. Dopo aver condotto una lunga e accurata ricerca sulle tradizioni popolari, con Giuseppe Salamone (singolare figura di costruttore-suonatore) si è giunti gia da diversi anni alla produzione di strumenti tradizionali quali la Zampogna a chiave, la Surdulina, la ciaramella, il cupa cupa, e tamburelli e fischietti di vario tipo.

“Veniamo dal Pollino, dall’area dell’Alto Jonio Cosentino sul confine tra Calabria e Basilicata. Sono paesi culturalmente e storicamente molto vicini per usi e tradizioni?, hanno detto i componenti del gruppo, nato quattro anni fa intorno ad un unico progetto culturale che guarda al versante est del Monte Pollino e in particolare al Santuario Madonna del Pollino che si trova a 1.500 metri nel comune di San Sevrino Lucano. ?La zampogna nella sua origine è lo strumento che si porta dietro le processioni, durante le feste. Siamo partiti con un percorso di recupero dei suoni e dei nostri strumenti. Attualmente ci sono diversi laboratori di zampogne: da quello di Andrea Pistilli di Farneta, una frazione a confine con Cersosimo, a Pino Salomone di Terranova del Pollino a Quirino Valvano di San Costantino Albanese”.

L?impegno del gruppo è rivolto, inoltre, alla ricerca di una modernità nuova che passa attraverso la riscoperta e l?affermazione di identità culturali locali per proiettarsi nella società della ?giusta? globalizzazione del terzo millennio.

La formazione della Totarella è composta da: Giuseppe Salamone di Terranova del Pollino: zampogna a chiave, surdulina, fischietto, cupa cupa; Paolo Napoli di Alessandria del Carretto (Cosenza): organetto, chitarra battente, voce; Severino Marino di Canna (Cosenza): voce, ciaramella; Domenico Miraglia di Terranova del Pollino: tamburello; Pino Altieri di Terranova del Pollino: ciaramella, tamburello, voce; Antonio Bevacqua di Rossano Calabro: colascione, buzuki e chitarra battente; Pietro Silvestri di Canna: percussioni. Il responsabile tecnico del gruppo è Renato Golia di Terranova del Pollino.
La ?Totarella? ha partecipato a numerosi festival ed eventi culturali in Italia e in Europa, tra cui: Dranouter Folkfestival (Belgio), Etno 2000 ? Villaggio Globale (Roma), L?albero di canto ?Isca (CZ), Armagh Down Traditional festival (Irlanda), ?Ostinata? Variazioni musicali (Bologna), Tracce Joniche ? Canna ( CS) , Festival della Tradizione ? Paiano (SA), ed altri.

Attualmente in collaborazione con il circolo Arci n.a. Pollinolabor di Terranova (PZ) e la Scuola Popolare di Musica ?Ivan ILLICH? di Bologna sta promovendo diverse azioni artistiche e didattiche con l?obiettivo di mantenere vive le tradizioni musicali legate alla cultura pastorale e contadina del loco.

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