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Tommaso Armenti vince al ?Carlo Levi?

L?Associazione lucana in Piemonte Carlo Levi ha premiato, presso la Biblioteca dell?Associazione e della Fondazione Giorgio Amendola di Torino, i vincitori della II edizione del Concorso Letterario dedicato al meridionalista torinese Carlo Levi. La giuria del premio era composta da: Presidente Prof. Nicola Tranfaglia, Vice-Rettore dell?Università di Torino, Prof. Don Luigi Branco, Filologo e Prof. Giovanni Caserta, Storico della Letteratura Lucana.

Tale iniziativa è patrocinata dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali, dalle Regioni Basilicata e Piemonte, dalle Provincie e città di Matera, Potenza e Torino ed ha già all?attivo un?antologia di 250 pagine pubblicata dalla Editrice Il Rinnovamento. Alla Basilicata il I Premio della sezione poesia con la lirica ?Disincanto? di Francesco Tommaso Armenti, tursitano di nascita e trecchinese di adozione, quarant?anni di docenza nella scuola elementare, attualmente impegnato in attività sociali relative alla tutela dei diritti degli anziani e della salute per la FNP CISL e ?Cittadinanzattiva?. La Giuria ha così motivato il premio ?… Lirica in cui si coglie un senso di stanchezza e, come dice il titolo, di disincanto. Tale condizione, pur non originale, è tuttavia espressa in forma suggestiva, con immagini efficaci, e con trovate di per sé eloquenti. Valga la scelta di una ?via del vento?, in cui una mattina si intravidero, disegnati, gli occhi azzurri di un amore sfumato nel tempo. Non meno suggestiva e forte è l?immagine finale del letto asciutto della fiumara, che riconduce a molti paesaggi lucani?. 2° classificata, ?Parole?, del torinese Luigi Cosenza, che sottolinea, nel deserto umano in cui spesso si è costretti a vivere, l?esigenza del colloquio, del dialogo e dello scambio di parole, quale mezzo di comunicazione.

Le parole, perciò, valgono, per un uomo del nostro tempo, quanto il pane per un affamato, l?acqua per un assetato e la luce per chi viaggia al buio. Né si scade nel moralismo o nel pedagogismo, o nel prosaico, ché siffatti ?concetti? trovano valida espressione in un linguaggio schietto e naturale, quasi incurante. Al 3° posto, ?Refrain? di Matteo Bottone da Collegno: nel suo testo si possono cogliere un senso vago di nostalgia per luoghi, tempi e persone perdute. Si intravede, almeno sembra, un Sud abbandonato tanti anni fa, cui l?immaginazione torna con legittimo rimpianto. Il tutto non è detto, ma piuttosto suggerito dai papaveri rossi, da una infanzia spensierata, da un ballo di bambine, in cui affiora l?intelligenza della piccola malizia. Non piccolo gioco ha la fluidità ritmica delle parole e la dolce sinestesia delle ?tenere illusioni?. La sezione di Narrativa è stata vinta da ?Rosa ?Valentin?? di Loredana Faletti di Aosta che narra di un prigioniero in campo di concentramento, appassionato di fiori che continua, per quanto possibile, la sua attività e i suoi esperimenti. Sacrificatosi volontariamente per salvare una donna che aveva tentato la fuga, affida la rosa che aveva creato in prigionia al suo amico più caro, il quale continua a curarla e, dal nome dell?amico scomparso, la chiama ?Valentin?.

Il racconto è ammirevole per l?originalità dell?impianto, per la ricchezza degli espedienti narrativi, per la sicurezza e la rapidità dell?esposizione, oltre che per il chiaro messaggio che si intende inviare. Il 2° posto è ancora lucano con ?La bambola abissina? di Ida La Colla di Noepoli; ne è protagonista una bambina in un paese della Basilicata durante la guerra: i giuochi infantili, l?oscura sensazione che fatti grandi e incomprensibili avvengono nel mondo vicino e lontano, la scoperta del dolore. Il racconto è bello nella sua semplicità, malinconico e significativo, sorretto da delicata sensibilità. Chiaro, infatti, anche se non eplicitamente espresso o esibito, è il senso di comprensione e di pietà per nemici storici, nel caso specifico i tedeschi, considerati anch?essi nella loro accorata umanità. Ancora Sud nel racconto classificatosi al 3° posto, scritto dal trentino Antonio Calvano, ?Ad vesperas?. Un gruppo di ragazze e ragazzi di una scuola degli Stati Uniti va in vacanza sulla costiera amalfitana. Un anziano signore del luogo, già fidanzato della nonna delle due ragazze, vive con loro per due giorni, descrivendo, con apparente freddo distacco, il loro modo di agire, le loro impressioni, il loro modo di pensare.

Il racconto (anche se l?argomento trattato può sembrare comune e banale) è proposto in modo spigliato e rivela una buona padronanza degli strumenti narrativi: è chiaro nell?esposizione, sicuro nella lingua, preciso e semplice nelle descrizioni, e con una sottile vena umoristica soffusa di malcelata malinconia. Per maggiori informazioni si può contattare l?Associazione allo 011-2482970 o via e-mail: cerabona@libero.it . Si ringraziano Prospero Cerabona, Presidente dell?Associazione e Domenico Cerabona per le informazioni ed i contributi fotografici.

IL TESTO DELLA POESIA VINCITRICE

DISINCANTO
di Francesco Tommaso Armenti

A via del vento
una mattina
vidi gli occhi di Lara
disegnati
sull?azzurro di una persiana
tra il verde rampicante
e la vermiglia seta
di un geranio.

Garrì sorpreso
il cuore
una bandiera
di ricordi.

Trascorsa è ormai
la stagione dei miti
e i dolci affanni,
tenerezze scandite
sulle corde
d?incertezze quotidiane
compagne di passioni
incaute e fiere.

Asciutto
letto di fiumara
s?apre oggi un solco
laddove il tempo
irreparabilmente
scava del disincanto gelido il nido.