“Seduti sul proprio divano di casa, in compagnia o in eterna solitudine, è sempre un Evento con la “E” maiuscola vedere un bel film d’Autore con la “A” maiuscola. L’appuntamento con le grandi firme del Cinema Mondiale uscirà nella presente sezione proprio per la straordinarietà di incontri ravvicinati di ‘questo’ tipo, che non ci faranno pentire se saremo costretti a sederci sul proprio divano di casa e rimandare ad anno da destinarsi il Natale…in India. Siamo di fronte al primo dei nostri infiniti appuntamenti” (Pietro Dommarco).

La finestra sul cortile (1954) di Alfred Hitchcock con James Stewart, Grace Kelly, Raymond Burr, Thelma Ritter, Wendell Corey, Judith Evelyn, Ross Bagdasarian.

Voto: 95/100

Per alcuni (o molti) dei fans di Hitchcock, è il migliore tra i suoi film; certamente è quello che non vi stanchereste mai di vedere e rivedere, quasi inebetiti di fronte alla meravigliosa tecnica della regia, alle convincenti interpretazioni dei due attori principali (un James Stewart di una simpatia debordante ed una Grace Kelly mai così bella e brava) ma anche dei comprimari (tra cui spicca una eccellente Thelma Ritter, infermiera tuttofare del protagonista), all?assoluta perfezione dell?intreccio.

La trama è molto semplice: James Stewart interpreta la parte di un fotoreporter costretto all?immobilità per una frattura alla gamba, che inganna il suo tempo spiando i vicini. Convinto di avere scoperto un assassino nella casa dirimpetto e vincendo a poco a poco l?incredulità da cui all?inizio è circondato (non gli danno credito inizialmente né la sua fidanzata, né la cameriera, né il poliziotto suo migliore amico) riuscirà a far luce sul delitto con l?aiuto determinante della fidanzata. E? un film in cui c?è tutto: grande suspence, fulminanti battute di humour nero, momenti di latente passione (sfido chiunque a trovare un bacio più bello di quello che Grace Kelly dà, al rallentatore, a James Stewart), annotazioni varie sui comportamenti umani (il microcosmo del cortile è una rappresentazione di cento, mille altri cortili uguali a quello).

Più che un giallo classico, è un film sulla curiosità morbosa che ciascuno di noi ha di conoscere il mondo che ci circonda, la voglia di intromettersi nelle case altrui per spiare quello che vi accade, un film sul voyeurismo come filosofia di vita. E? uno di quei rari film in cui nessuna scena è inutile perché ciascuna è funzionale rispetto all?altra, non si saprebbe cosa eliminare o aggiungere rispetto a quello che vi ha messo Hitchcock per formare questo cocktail stupendo.

Per Francois Truffaut, grande regista francese nonchè eccezionale critico cinematografico, la Finestra sul cortile ?è il film dell?indiscrezione, dell?intimità violata e sorpresa nel suo carattere più ignobile, della felicità impossibile, della biancheria sporca che si lava in cortile, della solitudine morale: una straordinaria sinfonia della vita quotidiana e dei sogni distrutti?.

Una curiosità: la parte dell?assassino è interpretata da Raymond Burr, che dopo qualche tampo sarebbe passato dalla parte dei ?buoni?, interpretando il ruolo dell?avvocato Perry Mason nell?omonima, famosissima serie televisiva.
Poco altro c?è da aggiungere a questo giudizio tranne un consiglio caloroso: chi non l?avesse ancora visto, corra in videoteca o chieda in prestito la videocassetta a qualche amico cinefilo: siamo sicuri che trascorrerà due ore di divertimento assoluto e, forse, domani mattina farà tardi al lavoro, perché sarà impossibile andare a dormire senza averlo rivisto almeno un?altra volta?

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