Il caso eclatante di Scanzano Jonico (Mt) ha presumibilmente sancito l’inizio di una nuova era. La lezione di stile e di fermezza che i cittadini lucani hanno regalato all’ingiusto Governo Berlusconi, verrà ricordata, a detta di tanti, per molti anni. In più, ha creato un precedente, e qualunque scelta avventata con fini di lucro, in questo campo, verrà aspramente combattuta.

Non siamo qui per analizzare il contributo dell’onnipresente Bubbico e delle altre forze politiche regionali ma ci preme focalizzare l’attenzione sull’informatizzazione, l’informazione e il rapporto uomo-macchina.

Aspettando con ansia la seconda fase dell’iniziativa che già dovrebbe essere partita, ma che tarda ad arrivare; ci sono 40000 computer che in giro per la Basilicata iniziano a far capolino nella vita sociale, politica ed economica.
I Forum di discussione, soprattutto su argomenti che infuocano l’opinione pubblica, iniziano ad essere bollenti e creano un sistema nel sistema, un’opinione nell’opinione, una protesta nella proteste.

Nella vicenda Scanzano il ruolo del WEB sia per l’informazione che per la solidarietà ha avuto un ruolo importantissimo. Ha unito i lucani, ha unito i lucani dispersi per l’Italia, ha unito i lucani in giro per il mondo.

Nel caso specifico dell’informazione, situazioni così delicate hanno bisogno di facilità d’accesso da parte degli utenti, di continuità dell’informazione, di interazione con chi racconta la notizia. Altro vantaggio di Internet è la possibilità di interagire, anche se solo in parte, con la notizia; segnalare inesattezze o segnalare il proprio punto di vista in tempi brevi.

Tutti i lucani, in questi quattordici giorni di protesta erano con un occhio mezzo chiuso verso la vita di ogni giorno e l’altro spalancato verso Scanzano Jonico a cui, in ogni momento, doveva andare solidarietà e in ogni istante si doveva assicurare una presenza continua di idee e persone. Tutti erano disposti a sacrificare una parte del proprio tempo per una causa giusta e che quindi meritava una firma della petizione on-line, un pensiero su un guest-book o una scottante rivelazione su un forum.

Finalmente il rapporto uomo-macchina è diventato più semplice. Si iniziano a dimenticare gli stereotipi americani del genio superdotato in intelletto che smanetta per giorni davanti al computer, per violare un sistema di protezione o per rimpinguare il proprio conto in banca.Non esiste più la negazione assoluta del computer, sono in pochi quelli che lo defiscono “diavoleria tecnologica” e ancora meno quelli che passando vicino al mobiletto impolverato che sostiene quell’oggetto misterioso, lanciano occhiate diaboliche e ietture di ogni tipo.

Oggi la famosa pubblicità di quel famoso prodotto nostrano deve essere rivista, riadattata ai tempi. Il contadino lucano che è entrato come immaginario collettivo nelle genti italiane ha in mano una zappa e nell’altra un portatile. Unisce il moderno alla tradizione, il rispetto per l’ambiente al territorio e grida al mondo: “No alle scorie”, affosando l’onnipotente governo Berlusconi e proclamandosi padrone del proprio futuro con un occhio alle grandi potenzialità delle nuove tecnologie e l’altro alla salvaguardia dell’ambiente.

“La vicenda di Scanzano Jonico ha anche incoronato in alcuni casi l’esultanza della censura. Non dobbiamo dimenticare lo spazio quasi inesistente dato a LucaniaNet.it che si è prodigata nel far sentire al meglio e con aggiornamenti in tempo reale la voci di chi ha protestato. Nei famosi quattoridici giorni di mobilitazione lucana, con servizi incrociati del Tg3 ed articoli vari apparsi per l’occasione, il nostro Portale non è stato minimanente menzionato, è stato “derubato” del sostegno tecnologico ed informativo dato al Portale “NoAlNucleareInBasilicata.com”, è stata “snobbata” e per niente citata la petizione raccolta che in poco meno di dieci giorni contava circa 40.000 firme. Il nostro spazio siamo riusciti a conquistarlo comunque, sulla stampa nazionale e in un servizio del Tg3 Campania. La Basilicata prima di aver bisogno di massicce dosi d’informazione, ha bisogno nei palazzi di potere di lezioni di stile e di deontologia professionale. Vi invito a leggere il mio prossimo editoriale. (Pietro Dommarco, Direttore di LucaniaNet.it)”

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