Giovedì 16 maggio, nel contesto del TrendExpo, ha avuto luogo un incontro-dibattito sulle tematiche inerenti alla stretta relazione tra comunicazione e formazione. Vi sono convenuti per discuterne i rappresentanti delle categorie più interessate dalla questione, vale a dire una rappresentante del Corecom (dott.ssa Tiri), il Presidente della Commissione Istruttoria Permanente del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione (prof. Frascolla), il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti (Oreste Lopomo) e, in veste di moderatore, il Responsabile della Redazione di Potenza della Gazzetta del Mezzogiorno (Mimmo Sammartino); inoltre erano presenti anche alcuni docenti e studenti iscritti al sopracitato Corso di Laurea.
In seguito alle presentazioni e alle formalità di rito, con annesso discorso introduttivo, ha esordito la dottoressa Tiri, intervenuta in sostituzione dell’assente Presidente del Corecom; ha parlato del ruolo di intermediario che il suo Ente dovrebbe svolgere tra comunicazione e formazione, mediante l’attuazione di un protocollo d’intesa per l’avvio di un osservatorio, che si occupi di rendere operanti i rapporti e concreti i risultati della collaborazione. La dottoressa ha mantenuto il suo turno di parola, facendo riferimento all’Università, che ha dato un preciso segnale alle istituzioni, soprattutto attraverso la nascita Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione; in tal senso è stato dato l’avvio ad una nuova tendenza, aprendo nuove frontiere anche nella nostra realtà regionale, creando i presupposti per futuri sviluppi interessanti (per esempio, agevolare l’accesso alle scuole di giornalismo e includere la professione giornalistica come opzione dei Corsi di Laurea breve), attuabili col supporto di una valida formazione professionale itinerante.
E’ stato posto l’accento sull’importanza assunta, nell’universo della comunicazione, da diverse modalità, nuovi linguaggi e tecnologie in continua evoluzione. Fare informazione è solo un elemento del più generale discorso sulla comunicazione, quindi si può asserire che esistono i giornalismi, forme differenziate attraverso le quali si lavora in questo settore; la legge del ’63, che lo disciplinava, era disegnata su un mondo che non esiste più, su un panorama del sistema informativo ormai superato e pensata su un modello quotidiano, in cui l’accumulo e la selezione di notizie venivano effettuati dalla figura del poligrafico (mentre oggi ci si avvale, in prevalenza, delle agenzie).
E’ stata sollevata una provocazione: giornalisti si diventerà attraverso Corsi di Laurea e, se questo avverrà, il mercato sarà in grado di recepirli creando prospettive adeguate per il loro inserimento?
Internet possiede innumerevoli risorse ed offre enormi potenzialità, ma occorre eseguirvi ricerche mirate e applicarvi criteri di scrematura, che distinguano le informazioni utili da quelle considerate “spazzatura”; si pone, a tal proposito, un altro interrogativo: come utilizzare la Rete introducendo aree di giornalismo d.o.c. (da bollino blu) e come creare un rapporto fiduciario tra fornitore e fruitore delle informazioni?
E’ intervenuto il professor Frascolla, ripercorrendo, in un excursus accorato, le tappe salienti attraverso le quali è stato possibile istituire il Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione; ecco una sintesi della cronistoria: circa un paio di anni fa ha cominciato a prender forma il progetto di attivarlo, con una tendenza marcatamente professionalizzante, in armonia col Nuovo Ordinamento didattico e allo scopo di ampliare il profilo professionale dei laureati in Lettere e Filosofia, agevolandone l’inserimento in ambiti alternativi all’insegnamento o a quelli pertinenti alla sfera prettamente umanistica. Tra le considerazioni, si era anche mossi dalla convinzione di soddisfare diffusi bisogni dei cittadini lucani di entrare a contatto con la realtà tecnologica e, a conferma di una scelta indovinata, sono pervenute 453 domande di iscrizione; bisognava, però, subito fare i conti con un quadro generale di partenza non proprio ideale, che presentava carenze strutturali e una situazione non florida del personale docente, perciò sono state scelte delle linee guida, lungo cui orientare la formazione universitaria degli aspiranti comunicatori. Uno di questi versanti corrisponde alla comunicazione istituzionale pubblica e prevede: scambio di informazioni sul web, soprattutto per creare nuove competenze istituzionali, mediante un processo formativo che favorisca l’acquisizione di un background etico-giuridico e soddisfi l’esigenza di nuove professionalità (anche attraverso la produzione di elaborati di testo, la possibilità di effettuare stages e l’attivazione di percorsi di tirocinio per gli studenti).
Il giornalismo su carta stampata continua a restare importante, come pure le tecniche di comunicazione radio-televisiva, ma l’addetto alla comunicazione odierno tenderà a diventare un lavoratore autonomo, anche quando deciderà di operare nel settore dell’editoria multimediale. E’ fondamentale, dunque, stabilire un rapporto con la formazione nel campo universitario, attivare collegamenti con strutture dell’Ordine dei Giornalisti, per conciliare una grande aspettativa con le esigenze del mercato. [segue…]