La storia del Palazzo della Provincia, più impropriamente detto del Governo
per l?ospitalità offerta alla Prefettura, è la storia del vecchio Convento
dei Francescani
che, ironia della sorte, ha ridato alla luce recentemente
la sua più viva testimonianza di collegamento con l?antica Chiesa
di San Francesco
, allorquando liberati gli Uffici dell?ex Tribunale per
i lavori di restauro, sono venuti alla luce archi e sottopassi di collegamento
diretto.

La storia del Palazzo è, dunque, la storia dell?ampliamento del vecchio Convento,
disposta a seguito della individuazione di Potenza
come capitale della provincia di Basilicata, enunciata per decreto di Giuseppe
Bonaparte
l?8 agosto 1806.

L?esigenza
di dare corpo e dignitosa ospitalità al Tribunale ed all?Intendenza, dopo un interregno
di ospitalità a Matera e
poi a Potenza ?nell?angusto Palazzo Loffredo?, nasce nel 1808 e dopo un avvio
travagliato dell?iter progettuale e di impegno spesa, figlio dei tempi e di una
burocrazia che già allora produceva i suoi effetti, solo nell?autunno del 1811
prendono il via i lavori di trasformazione del braccio nuovo del Convento in Palazzo
dell?Intendenza, per una spesa prevista di 6413,62 ducati che non bastano – spiega
l?ingegnere Olivieri all?Intendente Giuseppe Santangelo – per portare a termine
l?opera.
E così il costo sale a 7598,58 ducati, in sede di previsione, mentre quello finale
non è dato per certo.

Nell?ottobre del 1817 il palazzo è completato e l?Intendenza può insediarsi
in uno degli edifici più rappresentativi fra i poteri dell?ordinamento locale
del Regno delle Due Sicilie con Ferdinando I, riportato sul trono dal Congresso
di Vienna.

Ma la storia del Palazzo è anche la storia dei terremoti che hanno colpito
la città di Potenza. Il 1 febbraio 1826 una scossa provoca notevoli danni al
complesso
, restaurato immediatamente già a partire dal 1827 e poi, nell?inverno
del 1833, uno scoscendimento del pendio retrostante il complesso appalesa l?esigenza
di lavori di contenimento del terreno.
La facciata viene rifatta dopo una segnalazione del 24 maggio 1843 dell?Intendente
Duca Benzo della Verdura ed i lavori di ripristino eseguiti tra il 1847
ed il 1859. Poi, ancora un violento terremoto, nella notte tra il 16 ed il
17 dicembre 1857 provoca gravi danni al Palazzo, puntellato e sgomberato
.

L?ennesima ricostruzione s?avvia tra il 1860 ed il 1863 con i lavori mai interrotti
anche nel periodo degli avvenimenti rivoluzionari e del brigantaggio.

Poi il palazzo diventa ?Palazzo della Prefettura? ed il contenzioso tra la
Deputazione Provinciale e la Prefettura andrà avanti per anni con il passaggio
di Palazzo Loffredo al Comune e dell?ala ex Tribunale alla Provincia.

Negli anni interventi di sostanza per ristrutturare il Palazzo sono venuti
nel 1929 e poi ancora dopo il terremoto del 1980. Il Palazzo recuperato viene
inaugurato il 23 novembre 1983 dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini
.

Il
ricordato decreto napoleonico che determina la scelta di Potenza ?capitale? della
Provincia di Basilicata, come per tutti gli altri capoluoghi individuati, è una
decisione gravida di conseguenze anche sotto il profilo urbanistico. Infatti la
sola presenza delle Regie Udienze provinciali, peraltro sempre contrastata ed
intesa come limite e controllo dei poteri feudali e comunali, aveva influenzato
in misura molto modesta, all?antico regime, la struttura urbana e l?andamento
demografico dei centri di insediamento. Altri fattori – la presenza della Chiesa,
la forza del patriziato urbano, l?accumulazione della rendita agraria ed il suo
investimento in edilizia, le funzioni commerciali – determinano l?evoluzione urbana
in misura ben più consistente.

Nei primi decenni seguenti l?elezione di Potenza a capoluogo si percepiscono
interventi molto limitati: la città, che da circa 9.000 abitanti nel 1806 passa
ad 11.000 nel 1840, conserva il volto di un grosso borgo rurale, caratterizzato
da un tessuto edilizio elementare, sul quale si stagliano le emergenze ecclesiastiche
e le poche case palazziate, per lo più concentrate nell?area orientale, tra la
Cattedrale
di San Gerardo
e l?antico castello.

La trasformazione del soppresso Convento di San Francesco in palazzi dei tribunali
e dell?Intendenza e la demolizione della porta Salza nel 1818 anticipano gli interventi
più consistenti che la struttura urbana subisce negli ultimi decenni preunitari.
Già negli anni Trenta si alternano varie proposte tese a migliorare il contesto
urbano in cui si iscrive il complesso conventuale.
Nel 1836 l?ingegnere Nicola Prade elabora il progetto, non eseguito, dell?Archivio
di Stato (all?epoca Archivio provinciale) in sostituzione degli isolati di casupole
antistanti il Palazzo dell?Intendenza; nel 1839 l?Intendente Eduardo Winspeare
riscopre l?antica proposta del Corpo di ponti e strade di realizzare una vasta
piazza, che trova attuazione agli inizi degli anni Quaranta, quando l?Intendente
Francesco Benzo, Duca della Verdura, esaurite le pratiche di esproprio e reperiti
i fondi, può disporre la demolizione di ?casupole basse ed infelici, attraversate
da tre violetti che sboccavano perpendicolarmente sulla Pretoria, dei uno era
nel mezzo e gli altri due sui fianchi della piazza attuale?, come scrive il Riviello.

Il grande spazio pubblico viene in successione denominato piazza del Mercato,
dell?Intendenza, della Prefettura ed infine, dal 1899, intitolato a Mario Pagano,
a ricordo del centenario della Repubblica partenopea e del ?martire lucano vittima
della reazione borbonica?.

Si ringrazia la Provincia
di Potenza

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