Santuario di MonteforteLe
origini del Santuario di Monteforte sono incerte; il primo nucleo risale
probabilmente al XI secolo e sorge, secondo una delle ipotesi avanzate,
su una fortezza naturale (da cui il toponimo Monte-Forte) quale eremo
prima di monaci italo-greci, poi benedettini.
Secondo altri, non esistendo documentazione certa della presenza di un
cenobio sul luogo, in origine il Santuario non era che una piccola cappella
ad uso dei fedeli di Abriola,
nel corso dei secoli ampliata ed arricchita di affreschi e di elementi
di un certo rilievo artistico.
In ogni caso l’epoca del primo impianto (XI sec.) è confermata dalla presenza,
nell’abside del piccolo vano originario, di un affresco risalente al 1000,
raffigurante il Pantocrator (Onnipotente), considerato l’elemento
più antico ed attendibile da cui trarre indicazioni circa l’origine dell’impianto
architettonico: lo stile, i colori spenti e l’assenza di prospettiva che
caratterizzano l’insieme delle figure (il Cristo che sorregge un libro
e due Santi ai lati in posizione di adorazione) rendono l’opera databile
con sufficiente sicurezza.

Il campanile del Santuario di MonteforteNei
secoli XV e XVI la cappella, costituita da soli tre vani, aperta al culto
pubblico si arricchisce degli affreschi e dei controsoffitti lignei
riportati alla luce dopo i recenti restauri sulle pareti laterali e sulla
volta a botte; in questo periodo, divenuto luogo di grande fervore religioso,
grazie al contributo di numerose famiglie notabili del luogo, di cui rimane
traccia in iscrizioni e nella riproduzione di alcuni stemmi nobiliari,
la struttura viene ampliata con la realizzazione del corpo di fabbrica
antistante il nucleo originario.

Nel 1679 la cappella è affidata alla Confraternita di S. Maria
di Monteforte
, legata al terzo Ordine laicale dei Minori.

Il Santuario, centro di un fervore religioso che lo rende meta di pellegrinaggi
a di due processioni l’anno, nella domenica in Albis e nel giorno
dell’ Assunta, nel 1812 risulta ricco di beni in quanto titolare di rendite
provenienti da terreni e da bestiame di sua proprietà, non- che dalle
offerte delle famiglie benestanti.
Arco affrescato, presente nel Santuario di MonteforteMa
con l’applicazione delle leggi antifeudali ed anticlericali, che esigono
la riscossione dell’imposta fondiaria anche dalle Confratemite religiose,
comincia il declino dell’intensa attività che ha caratterizzato la vita
della cappella nei secoli precedenti, che passa alle dipendenze dell’Amministrazione
di beneficenza del Comune di Abriola.

Negli anni del brigantaggio Monteforte diventa luogo di appotamento della
Guardia Nazionale, intenta al controllo delle azioni eversive dei
briganti annidati nei boschi vicini; si affievolisce la pratica del culto
e le rendite si riducono drasticamente fino al 1937 quando, in pieno regime
fascista esse vengono completamente incamerate dall’Ente Comunale di Assistenza.

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