È nella parte più antica del paese di fondazione ascrivibile all’XI sec.
d.C., interessata a ripetuti ampliamenti e modifiche; recenti restauri
alle coperture hanno fatto rinvenire due conci in pietre con frammenti
di iscrizioni che si potrebbero riferire ad un restauro del 1614; ciò
avvalora alcune fonti che datano al 1583 la ricostruzione
della chiesa nelle forme attuali; ulteriori notizie di restauri risalgono
al 1661.

Alcune fonti riferiscono che prima del 1811, anno in cui Mons. Bartolomeo
De Cesare
proclamò la Madonna del Carmine protettrice di Avigliano;
titolari della Parrocchia furono, in ordine di tempo, San Bartolomeo,
San Leonardo e, dal 4 maggio 1758, San Vito che divenne compatrono.

La chiesa ha una pianta a croce latina con tre navate e profonda
abside; sotto la cupola una gradinata precede il presbiterio che è sottolineato
da una balaustra in marmo; vi sono undici altari rivestiti in marmo del
XIX sec.che, da destra, sono dedicati alla Madonna -popolarmente detta
“l’ Abbandonata”
in quanto l’altare risulta nascosto -; San Sebastiano;
L’Addolorata e San Rocco; da sinistra si trovano: S. Leonardo; San Vincenzo;
la Madonna del Rosario e Sant’AntonioAbate; ai lati dell’altare maggiore
sono l’altare di San Vito e del SS. Sacramento, con una statua del Sacro
Cuore di Gesù.

Nella sacrestia è un dipinto con l’incoronazione della Madonna da parte
della SS. Trinità, posto al di sopra di armadi lignei che rivestono una
intera parete; nell’ufficio parrocchiale è una seconda pregevole tela
con una Madonna ed un Crocifisso ligneo di artigianato locale.

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