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Premio letterario ‘Poesia a Chiaromonte’

Poesia come memoria, poesia come ponte tra il passato ed il presente, poesia come viaggio alla ricerca della propria identità ed al radicamento dell’uomo alla terra d’origine: sono da tempo le finalità del premio letterario nazionale “poesia a Chiaromonte”, giunto alla sua sesta edizione.

Nato da un’idea di Massimo Sassano, un giovane lucano che ha scelto di vivere e lavorare nel proprio paese, il premio, patrocinato dall’Amministrazione comunale, è inoltre sostenuto dal Club degli Autori di Melegnano (Mi), che pubblica da cinque anni l’antologia delle opere premiate e segnalate nella collana “Le Schegge d’Oro”.

La cerimonia di premiazione si svolgerà oggi alle ore 16.00 presso il Centro Visite “Monsignor Vozzi” di Chiaromonte dove la Giuria è composta quest’anno, oltre che dallo stesso ideatore del progetto, da Francesco Tommaso Armenti, poeta e saggista, in qualità di presidente, dal Professor Giovanni Percoco, storico e filologo, dal Signor Umberto Favoino, assessore alla Cultura del Comune di Chiaromonte e da Maria Luigia Iannotti, giovane poetessa lucana: un gruppo di cultori ed esperti della materia che hanno lavorato alacremente nel selezionare le 200 opere giunte nei tempi previsti dal bando.

La Giuria del premio, articolato in tre sezioni –  poesia in lingua, poesia in vernacolo, poesia giovani – ha assegnato all’unanimità il I premio, per la poesia in lingua, a Sergio Barbieri, di Voghera (Pv) con la lirica ” So che tu leggi le mie parole scritte”; per la poesia in vernacolo a Franceso A. Arleo di San Chirico Raparo (Pz) con la lirica “Viènte” (Vento) ; per la sezione giovani a Elena Monti di Roma con l’opera “”Puoi sentirmi?”.
Si sono classificati al II ed al III posto rispettivamente: Benedetta Aleotti di Fiesole (Fi) con l’opera “Nottambuli“, Terry Viggiano con ” Al mio paese”  e Giulia Marcolin di Pordenone con Il piano; Eliana Perotti di Novara con l’opera “Vite“, Italia D’Onofrio di Vaglio (Pz) con “Dopp ‘tant’ann” (Dopo tanti anni) e Cesare Sposetti di Rettorgole (Vi) con “Verba vacua“.

Gli organizzatori esprimono soddisfazione sia per il grado di partecipazione all’iniziativa che per la qualità dei testi pervenuti che denotano nuove tendenze di scrittura e di stile: segno che la globalizzazione non scalfisce l’espressione artistica propria dell’identità dell’ uomo-poeta. (L’Ufficio Stampa del Premio)