Ieri a San Severino Lucano (PZ) in occasione della grande manifestazione dell’EtnoPollino e nella splendida cornice dell’omonimo Parco Nazionale, la serata è stata animata dal concerto di Daniele Silvestri.

Ore 21.30 l’inizio della grande ed attesa festa, ma il cantante romano, prima di accendere gli animi e gli entusiasmi si è fatto attendere per più di un’ora: questa è l’unica nota negativa di un concerto che ha saputo mettere in luce la voglia di divertirsi e la perfetta organizzazione delle manifestazioni di questi giorni che dalla ‘Piccola Orchestra Avion Travel’ ai ‘Modena City Ramblers’ si concluderanno nella notte di Ferragosto. Anche quest’anno ospiti d’eccezione a dimostrazione che la ‘vetrina’ di artisti è destinata ad arricchirsi nel tempo.

Contributo essenziale nella perfetta riuscita dell’ EtnoPollino è dato anche dallo splendido scenario naturale e dall’ordinato e affascinante centro storico di San Severino, che rappresenta la perfetta sinergia tra Parco e Tradizioni, nonostante le innumerevoli contraddizioni che queste zone possano conservare.

In poche parole, la musica come strumento di coesione e ‘adescatrice’ di turismo ed appassionati. Sono queste le manifestazioni e le idee che arricchiscono sempre di più le estati lucane e la voglia di delineare una autonoma identità culturale. Le canzoni di Daniele Silvestri, imperniate di argomenti e dinamiche sociale, nonché di messaggi diretti e decisi, sembra abbiano regalato per due-tre ore il desiderio di riconquistare i sogni perduti. Esordendo con il successo sanremese “Salirò” e concludendo con le nostalgiche note che intonavano “Venceremos adelante, o victoria o muerte” hanno dato motivo a tutti di ritornare presto tra i segreti del Pollino.

 

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