Crisi idrica, primi provvedimenti del governo. Agricoltori sul piede di guerra

La canicola estiva sembra aver mollato di poco la presa. Le poche piogge ad intermittenza di questi giorni hanno allungato, seppur di poco, l’agonia di una terra bruciata da mesi e mesi di siccità. In Sicilia, la regione più flagellata, non è difficile imbattersi in carcasse di animali morti che giacciono sulla terra arsa ed incolta. Uno scenario da terzo mondo mentre il quaranta per cento delle risorse idriche si “perde” per strada. Una stagione di tragici paradossi.

Il governo, alle prese con la coperta “sempre” corta del bilancio pubblico, ha finalmente stanziato i primi fondi: 515 milioni di euro per fronteggiare l’emergenza idrica del secolo, già belli e pronti da spendere. Una goccia nell’oceano delle necessità, ma sempre meglio di niente. L’annuncio, questa mattina, nella corso della conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Chigi.

Eppure, ancora ieri, il loquace ministro delle Politiche Agricole, Gianni Alemanno, aveva dichiarato che di soldi per la siccità non c’erano a sufficienza, suscitando l’ira del governatore lucano, Filippo Bubbico, impegnato in un’audizione alla commissione Agricoltura del Senato: “Sarebbe molto grave se fosse vero“, è stato il commento laconico di Bubbico.

Poco più tardi lo stesso Alemanno, nel corso di un incontro con una spedizione di consiglieri regionali lucani della Casa delle Libertà, si è affrettato ad assicurare che il governo avrebbe presentato un emendamento al decreto Omnibus per dare corso almeno agli interventi di somma urgenza.

Intanto, gli agricoltori del metapontino – che sono poco interessati ai bizantinismi politici e vedono la terra sotto i piedi diventare deserto e i sacrifici di anni diventare sabbia nel vento – sono di nuovo sul piede di guerra. Dopo la manifestazione che ha mandato in tilt il litorale ionico lunedì scorso, annunciano una nuova iniziativa di protesta per domenica 21 luglio: trattori in marcia verso l’invaso di Monte Cotugno a Senise, dal quale viene prelevata gran parte dell’acqua distribuita nel metapontino e in Puglia.

La decisione è stata presa la notte scorsa al termine di un incontro – burrascoso quanto inconcludente – con l’unità di crisi della Regione Basilicata e l’assessore all’Agricoltura, Carmine Nigro, per individuare soluzioni alla richiesta di anticipare le erogazioni di acqua previste per i prossimi mesi. Le associazioni di categoria hanno definito senza esito l’incontro e hanno, pertanto, promosso la nuova manifestazione. I trattori – che sono ancora accampati all’altezza di Scanzano Jonico ai bordi della statale Jonica – si muoveranno in corteo attraverso la stessa statale Jonica e la fondovalle del Sinni per raggiungere l’invaso di Monte Cotugno. Si annuncia una domenica caldissima.

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