Il Consiglio Comunale di Potenza, tornato a riunirsi ieri sera ha approvato all’unanimità, dopo una lunga discussione, il Progetto Integrato di Sviluppo Urbano della città di Potenza inserito nel Programma Operativo Regionale Basilicata 2000/2006.
Il Consiglio ha pure approvato a maggioranza, con l’astensione del Polo delle Libertà e del Gruppo Misto, altre due delibere: il progetto esecutivo del collegamento meccanizzato Rione Mancusi- Porta San Giovanni (non erano giunte agli uffici opposizioni da parte dei cittadini nei tempi stabiliti per legge) e la variante allo strumento urbanistico vigente per la realizzazione del collegamento Via Messina-Via Siracusa.
La prima delibera giunge in Consiglio a poco più di un anno dalla sottoscrizione del Protocollo d’Intesa da parte dei vertici istituzionali della Regione Basilicata e della Città di Potenza.
Le linee di intervento del POR sono articolate -ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici, Pasquale Lamonica- su sei Assi: i primi tre sono finalizzati a valorizzare, rispettivamente, le risorse naturali, quelle culturali e quelle umane presenti nella nostra Regione; il quarto è teso a potenziare i sistemi locali di sviluppo, il quinto è quello denominato Asse Città, l’ultimo è mirato al potenziamento delle reti e dei nodi di servizio.
L’idea forte del PISU (programma integrato sviluppo urbano) per il quale è previsto un investimento di circa 50 milioni di Euro, nasce da alcuni fattori fondamentali:
- Il capoluogo, pur ponendosi ai vertici della gerarchia dei centri urbani, non è ancora del tutto dotato di quelle funzioni urbane di rango superiore che scaturiscono dalla possibilità di fornire servizi innovativi e, comunque, di tipo elevato;
- Le trasformazioni, pur profonde, intervenute nella struttura sociale e produttiva della Città e della Regione, non sono state, tuttavia, in grado di rafforzare adeguatamente le armature urbane;
- Le dinamiche socio-economiche, verificatesi in Basilicata negli ultimi anni, hanno determinato un significativo mutamento nelle direttrici dello sviluppo. La Fiat a Melfi, il petrolio in Val d’Agri, il polo del salotto nel Materano, le prospettive turistiche nel Pollino, nella costa Marateota ed in quella Ionica, hanno, infatti, impoverito il comprensorio territoriale di Potenza;
- Il ridimensionamento della capacità terziaria nel capoluogo è stato ulteriormente accentuato dalla ristrutturazione organizzativa di numerosi uffici e servizi pubblici che hanno lasciato la città.
Il PISU della Città di Potenza si configura come uno strumento integrato di carattere plurisettoriale e prevede:
- Il miglioramento del sistema delle relazioni esterne e della mobilità interna del centro urbano, riducendone la congestione e l’inquinamento;
- La riqualificazione e rifunzionalizzazione del tessuto edilizio urbano, con particolare attenzione al centro storico;
- L’offerta all’intera utenza regionale di servizi pubblici di qualità elevata;
- Il soddisfacimento dei bisogni sociali di base e l’innalzamento dell’offerta culturale;
- L’abbattimento dei fattori di possibile contaminazione ambientale e la valorizzazione delle “evidenze” ora depresse;
- Il rilancio ed il sostegno del sistema economico locale, contribuendo allo sviluppo dell’occupazione e favorendo lo spirito imprenditoriale;
- L’accrescimento del nesso polifunzionale tra zone rurali e centro urbano, agevolando la permanenza della popolazione nelle campagne.