A qualche giorno dalla santificazione del frate di Pietrelcina, mi ritrovo tra le mani un prezioso libretto di Carmine Manzi su Padre Pio.
Se è vero come scrive P. Claudio Luciani (OFM CAPP.) che “santi e poeti si cercano e si intendono” io non posso che condividere e apprezzare l’intensità e l’attualità di questa nuova pubblicazione del poeta-scrittore-giornalista di Mercato San Severino. “La scala per cielo (Padre Pio Beato d’Italia)” si legge d’un fiato, attraversato da liricità e versi che rasentano la preghiera, come antidoto al silenzio, alle incertezza, al dolore.
L’uomo/scrittore ritorna dopo molti anni in pellegrinaggio sul Gargano “una terra bruciata più che dal sole forse dall’incenso e dalla preghiera”, dove si ha “la sensazione che sia questa la terra promessa” e dove “oggi non lo vedi, ma lo senti Padre Pio nel sussurro dell’aria che agita le chiome degli alberi lungo la Via Crucis, lo senti nel respiro delle pietre, dove ancora vorresti cercare le sue orme…”.
Un Santo e una terra, quella del Tavoliere pugliese, che sospinge alle origini e alle radici, alla ricerca di sé, “una terra che si avvicina tanto, anche per la sua posizione geografica e per il suo colore dal grano maturo, allo splendore messianico della terra Promessa”.
Grandi valori religiosi e umani attraversano il colloquio mistico e i canti della raccolta
Misuravi il tempo
contando le ore
sui grani del Rosario.
E intanto costruivi
giorno dopo giorno
la scala per il cielo.
Lo sguardo in Alto
e gli occhi tuoi fissi
dove splende il sole
…
(da La scala per il cielo, p.39)
Un libro di grande umanità e di profonda devozione condivisa, per la semplicità e l’umiltà di un frate che ha stupito il mondo con la sua vita tutta dedita alla preghiera e all’ascolto dei fratelli.
A impreziosire l’opera i magnifici disegni di tre figuristi meridionali: Giuseppe Antonello Leone (foto in alto), Giovanni De Vincenzo e Francesco Bruno.
Carmine Manzi, La scala per il cielo, Padre Pio Beato d’Italia (note di lettura di Gherardo Leone, Giuseppe Blasi, Mario Maiorino), Arti Grafiche Boccia, Salerno, p.64