La scrittrice cinese, convenuta al Bookmark appositamente per promuovere la sua immagine ed il suo lavoro, si rcconta nell’incontro – intervista condotto da Bruno Gambarotta.
Il suo profilo biografico è compisito e tromentato: in gioventù conobbe la tossicodipendeza e l’alienazione in un contesto sociale spersonalizzato come può esserlo quello della Cina contemporanea.
Il suo primo lavoro risale a quando l’autrice allora sedicenne, sconvolta dall’esperienza della pazzia di una sua compagna di classe, con il dichiarato intento di sfuggire ad un destino analogo, decise di dedicarsi alla scrittura.
Le sue storie sono popolate prevalentemente da adolescenti e giovani in preda alla disperazione e allo stordimento generazionale che non conosce barriere tra Occidente ed Oriente e si fa paradigma di una condizione esistenziale universale.
Per le tematiche e le atmosfere talvolta cruente ed estreme che la scrittrice affronta nei suoi libri vive una condizione di esilio dal suo Paese che la costringe, ancora di più, ad essere una vera cittadina del mondo.