La presentazione della rivista Close – up (presente anche in rete per soddisfare le esigenze di una comunicazione di massa sempre più duttile) ha consentito alla platea potentina riunitasi in Piazza M. Pagano a Potenza di aggiornarsi sulle nuove tendenze del cinema internazionale e di riflettere sul ruolo di quello classico.
Il progresso tecnologico e le continue innovazioni sono un segnale di quanto la strumentazione digitale intervenga in modo sempre più attivo nel processo della creatività per immagini.

La scomparsa della pellicola come supporto consente innanzitutto nuovi canali di diffusione e l’interazione con macchine in grado di “processare” e “creare” realtà altre un tempo inimmaginabili.
Dalla relazione dei giornalisti della rivista emerge che il cinema si dirige verso forme di intrattenimento ludico come il videogame e da esso provengono nuovi stimoli e nuove idee.
In particolare, le pellicole americane di più recente produzione sono concepite in modo tale da creare un vero e proprio attacco mediatico nei confronti dello spettatore, invadendo il mercato con giochi per consolle e pc, card da edicola e gadget tecnologici. La mercificazione appare dunque una realtà imperante ma non per questo completamente stigmatizzabile: grazie anche ad essa il cinema vive e si configura come codice culturale degno di un proprio linguaggio e di un proprio registro.

La riflessione finale ci conduce tuttavia alla necessità di pensare anche in termini di salvaguardia e sperimentazione narrativa in grado di svecchiare e scongiurare il pericolo di un cinema che sia solo fruizione di immagini spettacolari ricreate senza una logica semantica precisa e con la sola intenzione di dimostrare la propria abilità tecnica. 

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