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Il Covo degli Arditi continua a vivere

Continuano le visite al Covo degli Arditi di Potenza, nell’ambito del Gran Percorso della civiltà rurale, promosso dalla Provincia di Potenza  e dalla Società consortile Pal – Parco della Grancia  nell’ambito dell’iniziativa Leader II Basilicata in partenariato con i Comuni di Avigliano, Vaglio e Pignola e in accordo con la Soprintendenza per i Beni Architettonici della Basilicata e il Corpo Forestale.

“Con il Gran Percorso della Civiltà Rurale, che si compone di tre tappe: al castello di Lagopesole, al Covo degli Arditi e a Pignola – ha detto il Presidente della Provincia di Potenza Vito Santarsiero – il Polo della Cultura di rione Santa Maria nel capoluogo, si apre al territorio. Pinacoteca, Museo Provinciale e Covo degli Arditi, importanti presidi culturali, si proiettano con le loro attività e iniziative in una dimensione che ormai ha superato gli angusti confini cittadini inserendosi a pieno titolo in un itinerario turistico e formativo di grande interesse che punta alla valorizzazione delle risorse locali e dell’enorme patrimonio artistico, storico, archeologico e monumentale di questa regione. In cammino sulle tracce della civiltà rurale per scoprirne bellezze, ma anche usi e tradizioni”.

Vaglio: crocevia di Ethne” è lo spazio espositivo allestito nel Covo degli Arditi di Potenza nel quale è possibile assistere ad uno spettacolo di realtà virtuale con la ricostruzione virtuale degli scavi archeologici di Serra di Vaglio. Le proiezioni si tengono, quattro volte al giorno, alle 10 e alle 11.30 e il pomeriggio 17.30 e 18.30, tutti giorni, compreso i festivi, eccetto il lunedì.
Si accettano prenotazioni da parte di scolaresche e gruppi, anche al di fuori degli orari fissati.
Per informazioni telefonare al 338/6437602.

L’allestimento vuole far conoscere l’esistenza di una civiltà autoctona che fece della fusione con i modelli greci (provenienti dalla vicina Metaponto) un esempio ancora oggi unico nel panorama delle civiltà antiche. L’unione tra la realtà virtuale e gli approfondimenti multimediali offre ai visitatori un percorso simbolico che mostra l’evoluzione dell’antica città situata a Serra di Vaglio, offrendo una panoramica sulle diverse fasi evolutive, l’urbanistica, gli usi, il sistema sociale, il culto, le arti, il sistema di vita. La visita virtuale, infatti, permette a chi la compie di vedere ciò che oggi si può soltanto immaginare partendo da ciò che resta dell’antica civiltà.
Il visitatore attraversa le antiche porte della città e cammina tra le sue vie, entrando nelle abitazioni più significative, negli edifici più importanti, nei luoghi di culto, interagendo con oggetti, le ceramiche, i vasi, con elementi artistici e con personaggi simbolici, incontrati lungo il percorso, mentre vengono riproposte vere e proprie scene di vita dell’antica civiltà.
Tutto questo viene realizzato avvalendosi di tecnologie altamente innovative, si tratta infatti della realizzazione di una “Virtual Room”, cioè di un ambiente reale dove una o più persone possono interagire in real-time con un ambiente virtuale ricostruito graficamente da un computer atto allo scopo.  

L’intera applicazione è stata realizzata, utilizzando  la tecnologia come un formidabile strumento di comunicazione. Essa è composta da tre “universi” ossia tre ricostruzioni 3D di spazi completamente navigabili. Nello specifico si tratta della ricostruzione del paese di Serra di Vaglio e la casa Pithoi, del tempio della dea Mefitis e infine dello spazio avveniristico in cui è esposto il patrimonio di arte sacra appartenente alla città di Vaglio.
L’applicazione prevede anche la fruizione di inserti multimediali vere e proprie sequenze di approfondimento in cui le immagini sono accompagnate dal commento di uno speaker che descrive attraverso gli oggetti, la cultura e le tradizioni degli antichi abitanti dell’area.

Si è cercato di realizzare una ricostruzione fedele dell’abitato di Vaglio e dell’area sacra in modo da contestualizzare in maniera adeguata gli oggetti di uso comune, le armi, i monili, le monete e le statue rinvenute nell’area archeologica.  Ne esce il racconto di un mondo antico fatto di riti quotidiani ma anche di lussuosi banchetti, di fede e di coraggio. Un mondo di cose e di persone, di oggetti con il loro carico di significati e di ricordi, di nomi, di luoghi persi nel tempo e ricostruiti fuori dal tempo e dallo spazio grazie all’universo labile e affascinante della virtualità.