Antonio Ferrari: questo il nome del giovane nemolese di cui si è persa ogni traccia ormai da due giorni. Il ragazzo – Tony, per parenti e amici – a causa di impegni universitari (stava ultimando a Napoli gli studi da architetto), avrebbe dovuto raggiungere il capoluogo campano proprio giovedì mattina; ma i parenti assicurano che Tony, nonostante avesse dato notizia del suo imminente viaggio in città a molti confidenti, non sarebbe poi salito su nessuno dei pullman che, da Lagonegro, giungono a Napoli.

Il mistero si è infittito, a fronte di tali incongruenze, nel momento in cui l’autovettura del giovane – una Golf rossa – è stata rinvenuta con le chiavi all’interno dell’abitacolo, nel parcheggio dell’hotel Midi che si trova a ridosso dello svincolo autostradale di Lagonegro Sud. Coincidenza poco rassicurante, considerato che proprio da quello svincolo Tony sarebbe dovuto partire col pullman per Napoli e che nella stessa mattinata di giovedì il ragazzo sarebbe stato incontrato e riconosciuto da passanti, nel centro di Lagonegro, probabilmente intorno alle nove.
Le forze dell’ordine, allertate da una telefonata della giovane moglie dello scomparso, si sono immediatamente impegnate, ben interpretando l’ansia della donna, secondo la quale risultava preoccupante e inusuale il fatto che il marito né avesse telefonato per un’intera giornata, né fosse raggiungibile sul suo telefono cellulare. I Carabinieri della zona, quindi, intervenivano da subito battendo tutti i percorsi investigativi praticabili fino a giungere all’impiego di unità cinofile; tuttavia, tale dispiegamento di forze doveva risultare vano se, ancora oggi, gli unici elementi su cui gli inquirenti fondano le proprie indagini sono la vettura parcheggiata a Lagonegro e l’estraneità del nucleo familiare di Tony rispetto a qualsivoglia pericolo incombente, in quest’ultimo periodo e in passato, sulla persona del giovane.
Va detto anche che Tony Ferrari è persona decisamente nota, tanto nel suo paese, quanto nell’intero lagonegrese, perché spesso portato dall’attività lavorativa o dalla carica di presidente della Pro-Loco di Nemoli, a spostarsi tra le varie realtà della zona. E’ alto circa un metro e settantacinque, di corporatura snella, porta i capelli (neri) abbastanza corti e, uscito di casa giovedì mattina, indossava dei pantaloni beige, una camicia a quadri, un giubbotto blu scuro ed aveva con sé degli occhiali da sole; le forze dell’ordine, inoltre, non hanno rinvenuto nella Golf il telefono cellulare e la borsa-24ore dello scomparso.
Concludiamo, dando notizia del forte clamore diffusosi nell’ambito dell’intera comunità nemolese, alla notizia della scomparsa; sentimenti di ansia ma, al tempo stesso, di rispettosa solidarietà nei confronti della famiglia Ferrari e della moglie del giovane, tanto provate da una vicenda così misteriosa ed allarmante. Tutti, del resto, confidano nell’operato e nelle ulteriori indagini portate avanti dagli inquirenti, nella speranza che una storia tanto inquietante possa concludersi nel migliore dei modi.
         
Notizia del 9 maggio 2002 

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