Lunedì 22, presso il teatro “Francesco Stabile” di Potenza si è tenuta la rappresentazione dell’opera teatrale “I figli di Filomena Marturano”, per la regia di E. Mazzariello.
Il testo in questione sfrutta la notorietà dell’opera edoardiana e chiama direttamente in causa l’artista partenopeo nel prologo e nel finale con l’abusato espediente dell’attore che si rivolge allo spettatore (in questo caso, nella finzione scenica, lo stesso De Filippo).
La rappresentazione consta di tre atti separati: tre storie che non hanno nulla a che vedere, in quanto a tematica e trama, con la famosa commedia citata.
Nel primo assistiamo al catastrofico incontro di tre fratelli, rimasti senza vedersi per otto anni. Nel secondo vediamo un padre che si affanna ad insegnare ai figli come prostituirsi in modo convincente; mentre, nel terzo, scopriamo come sarebbe un futuro nel quale i figli vengono clonati, venduti e sostituiti come pezzi di ricambio.
Il ritmo è discontinuo ed approssimativo e, specialmente nel primo episodio, i nodi della narrazione rimangono insoluti.
L’intento grottesco risulta evidente in tutti e tre io segmenti, ma la resa delude perché il testo non ha il coraggio di portare alle estreme conseguenze la carica eversiva che vorrebbe veicolare; pertanto la vicenda si ferma all’ovvio, allo stereotipo e non riesce a fare l’analisi caustica ed impietosa che una simile materia richiede.
La struttura narrativa è di una semplicità a tratti disarmante e gli esiti appaiono ingenui e schematici. Assolutamente deludente la conclusione, brusca ed inefficace, che sembra essere stata buttata a casaccio nel maldestro tentativo di fornire un filo conduttore.
Abbastanza bravi, invece, gli attori, che, anche se non a loro agio in personaggi privi di fisionomia, riescono a catturare un minimo di attenzione da parte dello spettatore.
Personalmente riteniamo che gli spunti presi in esame siano validi e la materia in oggetto attuale; tuttavia dispiace vedere sprecate delle belle intuizioni in soluzioni prive di mordente e di spessore. Sussistono notevoli margini di miglioramento in quanto le idee non latitano e ci farebbe molto piacere constatare la crescita di una realtà artistica il cui impegno, al di là dei risultati, è fuori discussione.