La giunta regionale della Basilicata ha stanziato, nella seduta del 26 marzo scorso, 3 miliardi delle vecchie lire per bonifica di 27 siti a rischio in Regione.
I cantieri da aprire sarnno così ripartiti tra le due province: 19 nella provincia di Potenza e 8 in quella di Matera. I contributi, prelevati sui fondi POR 2000-2006, serviranno a risanare soprattutto prefabbricati, ma anche depositi comunali, scuole (I.T.I.S. di Melfi, scuola media di Rapolla), 4 vivai (Sicileo a Senise, Galdo di Marsico Vetere, Lacerasa di Filiano e Gardenia di Potenza), la stazione della F.A.L. (ferrovie appulo lucane) di Castelluccio Inferiore. Le opere di bonifica saranno portate avanti dalle P.A. competenti, ma il sostegno economico della Regione non appare superfluo. Gli interventi sono realizzati grazie a una legge regionale ( n. 27 del 1999) che consente di rimuovere il materiale cancerogeno dagli edifici pubblici. Le opere finanziate l’anno scorso furono 33 per una spesa complessiva di 5 miliardi.
La bonifica dei siti inquinati si rende necessaria a seguito della proclamata nocività del materiale, ampiamente utilizzato in passato nella costruzione di edifici pubblici. Il superiore interesse alla salute tutelato costituzionalmente lo impone. La scelta della nostra regione di insistere su questa strada non può che farci piacere.