Il Consiglio Comunale di Potenza, tornato a riunirsi questa mattina, ha ascoltato due relazioni relative al Ponte Attrezzato che dovrà collegare Portasalza e Cocuzzo.
Hanno svolto le comunicazioni l’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Potenza, Pasquale Lamonica e l’Ing. Amilcare Guarino, Presidente della Ponte Attrezzato S.p.A., società mista a prevalente capitale pubblico di cui il Comune di Potenza possiede il 51% ed il Consorzio Potenza 90 il 49%.
Dopo le comunicazioni sono intervenuti al dibattito numerosi consiglieri comunali sia della minoranza che della maggioranza.
Di seguito sono riportate le due relazioni.
Assessore ai Lavori Pubblici Pasquale Lamonica:
Come noto, la Variante Generale al P.R.G. della Città di Potenza, approvata con D.P.G.R. n. 901 del 21.7.1989, previde la realizzazione di una “Struttura attrezzata di collegamento” tra il centro storico e i quartieri di Monte Cocuzzo e di Poggio tre Galli, al fine di integrare in modo organico ed efficiente il settore occidentale dell’abitato e risolvere gran parte dei problemi di viabilità e di sosta nella zona.
Si dette seguito alla suddetta previsione approvando, con deliberazione della Giunta comunale n. 2011 del 12.12.1991, lo studio di fattibilità ed il progetto di massima della struttura di collegamento, della cui redazione si dette cura, con convenzione del 13.3.1991, ad un gruppo di imprese denominato Consorzio “Potenza 90”.
Con Delibera del Consiglio comunale n. 203 del 26.2.1992, il progetto di massima del suindicato intervento fu opportunamente modificato, elaborando un Programma di riqualificazione urbana secondo quanto previsto dal Bando emanato dal C.E.R. ai sensi della legge 203/91, per accedere a finanziamenti agevolati degli investimenti di competenza del Comune.
Successivamente, su richiesta del Comune, il Consorzio “Potenza 90” elaborò uno stralcio del Programma integrato limitato agli interventi strettamente concernenti la mobilità e la sosta, al fine di richiedere i finanziamento al Ministero dei Trasporti ai sensi della legge 211/92.
Per la realizzazione di quest’ultimo intervento, denominato Programma integrato per la riqualificazione del settore occidentale (P.I.A.), in applicazione della deliberazione di Consiglio comunale n. 201 del 21.11.1997, è stata costituita dal Comune di Potenza e il Consorzio “Potenza 90” la Società mista “Ponte attrezzato S.p.A.”, con il Comune in posizione maggioritaria.
[…]
Il progetto del collegamento meccanizzato tra il Monte Cocuzzo e Centro Storico è stato definitivamente finanziato con Decreto dirigenziale n. 1068 del 17.12.1999 da parte del Dipartimento Trasporti Terrestri del citato Ministero. La Società mista Ponte Attrezzato S.p.A., appositamente costituita, ha quindi provveduto all’affidamento dei lavori, e a quant’altro occorrente.
I lavori sono stati formalmente consegnati il 23 maggio 2000. L’impresa ha provveduto a predisporre gli atti tecnici di esproprio e nell’ottobre sono stati emessi i decreti di immissione in possesso. La relativa procedura, a cura dell’Ente, ha patito una interruzione, a seguito dell’intervento del T.A.R. e del Consiglio di Stato, in verità di entità contenuta (circa mesi 3).
Il termine contrattuale di ultimazione dei lavori scade ad aprile 2002 con conseguente sostanziale differimento al settembre 2002, esclusi i tempi di sospensione concessi e delle sospensioni concesse dalla direzione lavori.
Nell’autunno dell’anno 2000, l’Amministrazione ha rilevato la necessità, di tutta evidenza, di spostare l’uscita del percorso pedonale meccanizzato – già prevista su Via Mazzini all’interno di un nuovo corposo volume edilizio, nell’adiacente edificio ex Posta, ora ridotto a rudere.
[…]
A questo punto, va fatto preciso riferimento allo stato di attuazione dei lavori.
A tale proposito, può segnalarsi quanto segue:
a) l’esecuzione ha patito e patisce forti ritardi addebitabili all’impresa;
b) l’impresa ha iscritto nel registro di contabilità riserve per l’importo di 2.000.000 di euro circa (cioè vecchie lire 4 miliardi circa) ma la società le ha respinte;
c) la Società stessa, nel corso di numerosi incontri avuti, ha segnalato all’Amministrazione le seguenti ulteriori necessità di modificare il progetto e in particolare:
c.1) nell’area della stazione di sbarco di Monte Cocuzzo, per evitare le lunghe e costose operazioni di trasferimento degli attuali sottoservizi, è necessario passare al di sopra della strada. (L’Amministrazione Comunale prende atto della necessità evidenziata);
c.2) nel nodo di fondovalle, il progetto a base di contratto prevede, in applicazione delle previsioni del progetto esecutivo approvato dal Consiglio Comunale, il restringimento delle due carreggiate di circa 50 cm per lato nonché dei marciapiedi per circa 80 cm per lato.
[…]
Di notevole portata sarà il miglioramento progettuale richiesto dall’Amministrazione alla Società Ponte Attrezzato (e che questa è riuscita ad assicurare) sul nodo di fondovalle, nel quale, in sostanza, saranno ripristinate le originarie consistenze delle carreggiate e dei marciapiedi.
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Ing. Amilcare Guarino:
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Voglio innanzitutto ricordarvi che la Ponte Attrezzato S.p.A. è una Società Mista a prevalente capitale pubblico: per l’esattezza il Capitale sociale di £. 300.000.000 (oggi trasformato in Euro 154,937.06) è sottoscritto per il 51% dal Comune di Potenza e per il 49% dal Consorzio Potenza 90.
Essa è stata costituita nel marzo dell’anno 1999 in base agli accordi sottoscritti dai soci con il Protocollo d’intesa del 21/1/1997.
Lo scopo principale della Società è di portare a compimento il Programma Integrato per la riqualificazione del settore occidentale dell’abitato di Potenza, attraverso la realizzazione della struttura attrezzata di collegamento tra Portasalza e Monte Cocuzzo, di cui allo studio di fattibilità del 1991 ed alle proposte di finanziamento ai sensi delle Leggi 203/91, 211/92 etc….
Tale realizzazione sarà effettuata dalla Società in conformità di quanto sancito dal Protocollo d’intesa approvato dal Consiglio Comunale di Potenza in data 20 novembre 1997, delibera n.201, sottoscritto dai soci in data 21 novembre 1997 ed allegato all’atto costitutivo della Società;
Gli altri scopi della Società sono di provvedere, per quanto concerne le opere da realizzarsi con finanziamenti pubblici:
· ad elaborare la progettazione esecutiva degli interventi avvalendosi di tecnici iscritti agli Albi Professionali;
· a svolgere le funzioni di soggetto appaltante, esperendo le attività concorsuali necessarie all’affidamento dei lavori nonché quelle di Alta Sorveglianza, di Direzione Lavori e di Collaudo;
· di svolgere, per le opere da realizzarsi da parte del Consorzio Potenza 90, la funzione di alta sorveglianza per assicurare la loro conformità ai progetti esecutivi, relativamente alle opere pubbliche e al piano particolareggiato come sarà predisposto e approvato dal Comune di Potenza, per le opere private, il tutto in conformità di quanto previsto all’art. 7, comma 2° del protocollo di intesa richiamato;
· di promuovere il conseguimento di finanziamenti utili alla completa attuazione del programma Integrato Aggiornato, in aderenza a quanto stabilito dal Protocollo d’intesa.
[…]
In altre parole, la Ponte Attrezzato S.p.A., non potrà mai ottenere bilanci in attivo e, un giudizio su di essa, diversamente da quanto avviene generalmente per le Società per Azioni, non può essere riferito agli utili di gestione,ma deve basarsi sull’analisi del lavoro svolto e dei risultati ottenuti in relazione alle varie attività portate avanti dal Consiglio di Amministrazione nell’espletamento dei compiti affidati dallo Statuto e dal Protocollo di intesa sottoscritto dai soci.
[…]
Colgo, pertanto, l’occasione per segnalare la necessità di apprestare gli ulteriori finanziamenti necessari per la realizzazione dei parcheggi e del completamento del Nodo di Fondovalle con tutti i servizi di interesse collettivo previsti.
[…]
Ritengo utile a questo punto fornirvi alcuni elementi di carattere tecnico ed economico: dal quadro riassuntivo economico-finanziario allegato al protocollo di intesa si evince che la spesa complessiva per la realizzazione di tutti gli interventi pubblici e privati ammonterà a circa 49 milioni di Euro (in vecchie lire circa 95 miliardi), di cui 18 milioni di euro (in vecchie lire 35 miliardi) a carico del Consorzio Potenza 90 e 31 milioni di euro (in vecchie lire 60 miliardi) da ricercare attraverso finanziamenti pubblici nazionali e comunitari.
L’opera appaltata, per la cui realizzazione verranno impegnati circa 15,5 milioni di euro (30 miliardi di vecchie lire) di finanziamento già acquisiti e circa 2,1 milioni di euro (4 miliardi in vecchie lire) di capitali privati, consiste essenzialmente in un insieme di scale mobili ed ascensori che collegheranno il Centro Storico all’altezza di Portasalza con il Monte Cocuzzo. I lavori riguarderanno, ovviamente, anche tutte le opere murarie necessarie, ivi compreso il soprappasso del fondovalle ed i Terminali di Via Mazzini e Monte Cocuzzo.
Saranno, inoltre, realizzati su questo versante la sistemazione della strada si collegamento Poggio Tre Galli-Serpentone, la sua interconnessione con la viabilità di quartiere ed un ampio piazzale da destinare a parcheggi per circa 150 autovetture.
Il sistema di collegamento è costituito, pertanto, da una serie di percorsi meccanizzati che metteranno in comunicazione il fondovalle con il centro storico da una parte e con il Rione Cocuzzo dall’altra, con un duplice obiettivo: il primo, costituire un nuovo modo di accesso alla città che risolva il problema del traffico e del parcheggio nel centro storico, creando una nuova “porta” allontanata dal centro ma capace di rappresentare una valida alternativa sia per la possibilità e la facilità di parcheggio che per la presenza e la concentrazione di servizi di grande interesse collettivo che saranno realizzati nel Nodo di Fondovalle; il secondo, creare una nuova possibilità di movimento delle persone tra le due parti della città attraverso un percorso comodo e veloce e nello stesso tempo ritmato da una serie di opportunità e di episodi che è tipica dei luoghi centrali della città.
[…]
Nello stesso tempo, alcune problematiche derivanti dai ricorsi presentati al TAR, prima, ed al Consiglio di Stato, dopo, in merito alla gara d’appalto non consentivano il regolare prosieguo degli adempimenti propedeutici succitati fino a tutto il mese di ottobre 2000.
[…]
Nel mese di Settembre l’Amministrazione Comunale inviava una nota con la quale confermava di voler sempre perseguire la variante dello sbarco su Via Mazzini nel fabbricato ex stazione di posta aggiungendo ulteriori ipotesi tecniche di massima, che negli ultimi mesi sono state dettagliatamente valutate sia dagli organi tecnici del Comune che della Ponte Attrezzato S.p.A..
Da pochissimi giorni l’Impresa (che, si ricordi, aveva redatto il progetto esecutivo finale a base di contratto) ha consegnato una proposta migliorativa che accoglie le numerose richieste formulate dai tecnici della Società e del Comune.
Il Responsabile del procedimento, in prosieguo, ha comunicato alla Società di aver risposto all’Impresa condizionando l’esame della detta proposta alla necessità del rispetto del quadro economico vigente, nonché alla rinuncia alle avanzate riserve. In conseguenza l’Impresa ha accettato in data 7 marzo, per iscritto, le condizioni apposte, dopo aver richiesto a sua volta una congrua proroga dei termini (Dicembre 2003).
E’ da presumere che tra qualche giorno il Responsabile unico del procedimento esprimerà voto favorevole sulla validità complessiva della proposta, in modo che il Consiglio di Amministrazione potrà a sua volta esprimersi ed inviare il tutto all’Amministrazione Comunale perché la stessa operi le scelte di sua competenza.
Pertanto, se l’Amministrazione Comunale, una volta acquisito il parere favorevole del Consiglio di Amministrazione, riterrà di dare anche il proprio parere favorevole sulla proposta di variante, riusciremo, insieme, a risolvere tutti i problemi sia tecnici che amministrativi relativi all’appalto.
In altre parole, avremo la certezza che i lavori potranno proseguire e potranno essere ultimati senza ulteriori esborsi
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lo spostamento del marciapiede all’interno dei pilastri, evita il restringimento della carreggiata, consentendoci, inoltre, di avere un franco di circa un metro lineare tra i guardrails e la struttura dell’edificio di fondovalle.
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In merito alla richiesta di conoscere perché le aziende che hanno vinto l’appalto chiedono quattro miliardi di danni preciso che, seguendo le procedure previste dalle vigenti leggi sui lavori pubblici, la Ditta aggiudicataria ha contestato alla Direzione dei Lavori e, quindi, alla Committente, che i lavori appaltati, sin dalla loro consegna, sono stati pesantemente condizionati da un complesso di cause ascrivibili alla responsabilità della Stazione appaltante e dei propri organi tecnici. Tali contestazioni sono state chiaramente riportate sui registri di contabilità che, a richiesta, possono essere visionati.
[…]
Voglio ancora ricordare che negli ultimi giorni alcune fonti di informazione hanno dato la notizia, infondata, di una sospensione dei lavori a causa di una frana. Infatti gli organi tecnici della Società non hanno assolutamente ordinato una sospensione dei lavori e, in relazione alla frana, vi è di vero soltanto che il proprietario di un fabbricato ubicato nelle vicinanze degli scavi ha inviato una lettera manifestando il timore per un eventuale slittamento del terreno. E’ stato effettuato un sopralluogo nel corso del quale non è stato rilevato alcun segnale preoccupante. Pur tuttavia, per precauzione, si è ordinato all’impresa di monitorare continuamente lo stato dei luoghi e di avviare ulteriori indagini e verifiche al fine di poter escludere, comunque, ogni possibile pericolo in relazione alla stabilità del pendio in argomento.
Sperando di essere riuscito a relazionare esaurientemente in merito a quanto richiestomi con la nota di convocazione, ringrazio tutti per l’attenzione riservatami.