Seguiamo da un paio di settimane i periodici sfoghi del sindaco di Viggiano sulle colonne della Nuova Basilicata e ne siamo rimasti toccati a tal punto da sentirci in obbligo di prendere le difese di Vittorio Prinzi quando, appassionatamente e con veemenza, ancorchè legittimamente, rivendica per Viggiano un riconoscimento (per la verità più simbolico che tangibile) per il contributo sacrificale di questo comune all’attività petrolifera.

Il Prinzipensiero è agevolmente così riassumibile:

“Ho dato tutto il territorio di Viggiano all’Eni pur sapendo che non ci sarebbero state ricadute positive in termini di occupazione; ho fatto in modo che l’intera zona, non solo Viggiano, rinunciasse a qualunque tipo di sviluppo (turistico, agricolo, zootecnico, ecc) in favore di uno sfruttamento selvaggio del territorio da parte delle compagnie petrolifere; sto esponendo i miei amministrati ai rischi di un’attività industriale invasiva e pericolosa senza che ci sia un vero e proprio programma di monitoraggio ed un sistema di sicurezza; ho fatto si che Viggiano evochi, nell’immaginario turistico e religioso, non più la Madonna Nera ma il petrolio; ho sempre obbedito a quel potere politico, regionale e nazionale, che ha spalancato le porte all’Eni e che mi ha reso famoso come modello di buon amministratore, rispettoso, disciplinato ed allineato; ho rinunciato al Parco Nazionale per il petrolio; ho capito persino io che l’accordo di programma Eni-Regione è una grande fregatura che non prevede alcun obbligo per Eni SpA se prima questa non ottiene tutto quello che gli scienziati politici lucani si sono impegnati a dare; insomma, passerò alla storia della Val d’Agri come il “sindaco nero” (s’intende, dal colore del petrolio), ed hanno il coraggio di negarmi la sede della Fondazione Mattei”!

Chi si sentirebbe di non manifestare abbondante solidarietà al sindaco di Viggiano?
Noi di Sos Lucania intendiamo esprimere tutta la solidarietà che Prinzi merita e lo facciamo anche dissentendo manifestamente dagli amici del WWF che non hanno risparmiato critiche all’Emerito Viggianese.

Si, è vero, dopo anni trascorsi a tranquillizzare i suoi concittadini sulla straordinaria occasione di sviluppo offerta dal petrolio e sulla commovente sensibilità ambientalista dell’Eni nonché sull’insignificante impatto ambientale degli impianti petroliferi, potrebbe sembrare quantomeno singolare sentire ora il Condottiero per il Riscatto della Val d’Agri parlare di rischi ambientali, di inquinamento, di pesanti sacrifici in termini di sostenibilità, di mancanza di piano di sicurezza, ecc. ecc.
Ma è altrettanto vero che questo atteggiamento è comune a quasi tutti i sindaci della Val d’Agri e delle altre aree interessate all’attività delle compagnie petrolifere: prima implorano in ginocchio che il proprio territorio non venga trascurato dalle munifiche trivelle dell’Eni e poi, a perforazioni avvenute, diventano amministratori ambientalisti, preoccupati per la sorte del territorio e dei propri concittadini. E allora, perché prendersela tanto e solo con il primo “filopetroliere pentito” della storia della Basilicata? Perché infierire maramaldescamente su chi non sa cosa dire ai propri amministrati che ormai si stanno rendendo conto che i “conti del petrolio” non tornano?

Ma poi, onestamente, cosa starà mai chiedendo l’Agnoletto Lucano di tanto scandaloso perché non lo si possa concedere e così porre fine a quello che il giornalista Nino Grasso ha definito un “patetico tira e molla“? La Fondazione Mattei!!! Non la Fondazione Agnelli, ma la Fondazione Mattei. Invitiamo i detrattori del nostro patrocinato ad andare a leggere l’accordo Regione-Eni sulla Fondazione Mattei e si renderanno conto che la conquista del lecca-lecca non vale l’inchiostro degli articoli sui giornali. E allora, non facciamola così lunga, diamo la possibilità a chi si è tanto speso in favore dello sviluppo insostenibile di apparire ai propri concittadini come il sindaco che, almeno, è riuscito ad “incassare” la Fondazione Mattei. E’ pochino, ma se si accontenta …

Noi di Sos Lucania, che abbiamo preso a cuore le legittime pulsioni dell’incompreso sindaco, ci batteremo con tutte le nostre forze affinché sia dato a Vittorio ciò che è di Vittorio e se, ciò nonostante, la Fondazione Mattei dovesse essere allocata (con grande scorno per la giustizia) per esempio a Montescaglioso, saremo pronti a marciare a fianco del nostro Masaniello, contro l’insensibilità e l’irriconoscenza della giunta regionale, fino alla vittoria.

 

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