Prospero Bonito Oliva (Centro Sinistra)
“Ogni volta che si parla di bilancio viene la tentazione di proporre la soluzione di tutti i problemi che nella nostra città non sono pochi e nella maggioranza dei casi importanti.
Scuole, quartieri, trasporti, campagne, un’Amministrazione responsabile come quella di centro-sinistra non può che proporre soluzioni graduate nel tempo compatibilmente con la disponibilità economica. Un uso corretto delle risorse e l’avvio di grandi obiettivi, POR, PRUSST, sono il presupposto che assicura quel percorso certo di crescita di cui la città ha bisogno.
E’ un bilancio serio, ponderato, equilibrato, che garantisce tutti.”
Anna Fulgione (Verdi)
“Il rigore a cui è improntato il bilancio va interpretato, a mio avviso, come grande atto di responsabilità di una Amministrazione che, volendo risolvere problematiche che si trascinano da tempo e dovendo fare i conti con la finanziaria 2002 e con la modifica del titolo quinto della Costituzione sul federalismo fiscale che recita “gli Enti locali, per svolgere le funzioni delegate, devono attingere alle proprie risorse“, deve dimostrare la propria capacità nel garantire ugualmente, con le poche risorse disponibili, i servizi e la qualità della vita ai cittadini”.
Rocco Ciriello ( I Democratici)
“E’ un bilancio di previsione che si inserisce con chiarezza in un programma credibile e proponibile perché crea premesse di stabilità finanziaria di tipo strutturale indispensabili per ogni ipotesi di sviluppo. E’ un bilancio che recepisce tempestivamente le esigenze ormai prossime di decentramento ponendosi al passo con i tempi.
E’ un bilancio frutto di riflessione, approfondimento, concertazione e sintesi unitaria da parte del centro-sinistra. In definitiva un bilancio sano, responsabile e concreto che va guardato con fiducia ed anche con serenità.”
Federico Mazzaro (DS)
“E’ sicuramente un atto, quello del bilancio previsionale 2002 e triennale 2002/2004, che cerca di portare a sintesi gli obiettivi politico-programmatici dell’Amministrazione e dell’attuale maggioranza di centro-sinistra, a partire da quanto già previsto con la concertazione interistituzionale del Patto per la Città.
C’è uno sforzo notevole, nonostante gli evidenti limiti nella spesa corrente, di evitare punti di ulteriore caduta nella qualità dei servizi e la ricerca di maggiore riequilibrio nella manovra economica con il riconoscimento di agevolazioni ed esenzioni per le fasce sociali più deboli e per quelle più ingiustamente tartassate.
Restano ovviamente aperte le questioni relative ad un miglioramento complessivo della macchina amministrativa, alla predisposizione di un piano ragionato di dismissione dei servizi comunali (rientro rapporto costi/benefici), alla rapida attuazione dei piani urbanistici già “in itinere” con le connesse opere relative al POR e PRUSST (in particolare riqualificazione dei quartieri e miglioramento della viabilità) e più in generale ai problemi di natura ambientale e della qualità della vita a partire dalla delocalizzazione della Sider – Potenza, della Centrale ENEL del Gallitello e di un piano di mobilità e del trasporto pubblico all’altezza delle esigenze di un capoluogo di regione.”
Raffaele Rinaldi (PPI)
“La lettura del documento di programmazione finanziaria ed economica offre un quadro obbiettivo sui traguardi politici da raggiungere nei prossimi tre anni. In esso la politica delle entrate evidenzia alcune roccaforti indispensabili quali l’esternalizzazione dei servizi, la vendita di parte del patrimonio immobiliare, la cartolarizzazione dei crediti, la riscossione straordinaria dei residui. Mentre per la politica delle spese si pone particolare attenzione ad un efficiente controllo di gestione e dei suoi costi ed una contabilità economica che dovranno essere supportate dal serio, scrupoloso ed efficiente lavoro del nucleo di valutazione per raggiungere gli obiettivi.
Su questi temi dovremo fare tutti quadrato; con alto senso di responsabilità trascurando, se necessario per il bene comune, l’appartenenza politica e soprattutto il manifestato anche se giustificato desiderio di differenziazione che spesso caratterizza l’attività politica.
Mai come ora la nostra gente ha bisogno di amministratori lungimiranti e capaci di equilibrio ed uniformità di intenti perché eventuali errori di valutazione saranno inevitabilmente determinati per la cresita e lo sviluppo della città ma anche del suo hinterland”.
Filippo Gesualdi (SDI)
“Gli obiettivi che l’Amministrazione si è prefissa di raggiungere sono così riassumibili:
– Assicurare il mantenimento qualitativo dei servizi offerti ai cittadini;
– Tutelare le fasce più deboli della popolazione promuovendo interventi nei vari settori sociali volti a soddisfare le loro esigenze;
– Garantire un nuovo sviluppo della città per rispondere ai bisogni emergenti;
– Salvaguardare l’ambiente rinunciando a politiche di deterioramento del territorio, tramite l’installazione di alcune centraline per il monitoraggio dell’elettrosmog e delle onde elettromagnetiche;
– Valorizzare, tramite una seria riqualificazione, strada già intrapresa, le risorse umane dell’Ente per porle nelle condizioni ottimali di lavoro per il raggiungimento degli obiettivi.
Va sottolineato, poi, che il bilancio 2002 non tiene più conto della posta in entrata derivante dall’applicazione della COSAP sulle aree di Bucaletto, a seguito della modifica apportata al relativo regolamento.Mi soffermo, infine, nel settore attività produttive, anche nella mia attuale veste di Presidente Regionale dell’Artigiancassa di Basilicata.
Il comparto artigiano non ha trovato adeguato supporto nella normativa nazionale. Sarebbe opportuno che l’assessore alle attività produttive si attivasse affinché, con la prima variazione di bilancio, si preveda un congruo finanziamento (50 milioni di lire) per la concessione di contributi a fondo perduto in conto interessi pari a circa 2 punti percentuali a favore dell’artigianato di produzione, anche per incrementarne il rapporto rispetto a quello di servizio”.
Giuseppe Ferraro (Udeur)
“Anche quest’anno purtroppo il bilancio è stato un po’ sofferto e due sono i motivi principali: il primo deriva da un problema che è ormai considerato fisiologico per il comune ossia la scarsezza delle risorse a disposizione dell’Amministrazione; il secondo dall’approvazione in sede parlamentare di una finanziaria che limita non poco le spese sostenibili dalle comunità locali. Gli eventi artistici quali ad esempio spettacoli teatrali, rassegne cinematografiche e mostre, sono un momento di forte crescita intellettuale, di confronto, ma anche di comunicazione di valori per ogni cittadino, affinché la vita sociale degli individui non si esaurisca nel lavoro e in attività ripetitive ma sia ogni giorno una tensione verso nuove scoperte e nuovi interessi. Gli spettacoli come ad esempio i concerti, assecondano la medesima motivazione, ma hanno il vantaggio di coprire una fascia sociale più vasta e di arricchire con momenti di svago la vita del comune. E’ necessario investire in tutte queste forme culturali. Ma investire sperando che la cittadinanza risponda meccanicamente ad eventuali stimoli è uno sbaglio. Occorre dare spazio alla stessa cittadinanza nella creazione di queste forme culturali. Lanciando e sponsorizzando le iniziative dei cittadini, che si tratti di compagnie teatrali, associazioni culturali o altro, si compie un importante passo verso una reale e mutuale comunicazione fra istituzioni e popolazione”.