Angelo Laieta (Sdi)
Il bilancio è una programmazione globale che contiene in sé i tanti dettagli. La logica che è alla base di tale programmazione economica e finanziaria è la razionalizzazione delle spese per non influire, attraverso la tassazione, esageratamente sui cittadini. I risultati ottenuti a livello progettuale (piano campagne, POR, PRUSST, progetto di riqualificazione di Bucaletto, piano partiolareggiato C5/C6) sono il segno di una vitalità di una Amministrazione di Centro Sinistra impegnata a riqualificare la città e creare, così, una qualità della vita migliore.
Il merito di questa maggioranza è la capacità di saper rispondere ai bisogni dei cittadini con concretezza, pur nella ristrettezza dei fondi soprattutto statali, tagliati dal Governo Centrale senza motivazione, addirittura in controtendenza con quanto sancito nella scelta del federalismo. Si trasferiscono competenze e poteri ai Comuni e non le risorse: questa è la “non logica ” o il “non senso” del Governo di Centrodestra.
Alla Città possiamo, con grande responsabilità, dire che si governa con equilibrio e non con emotività e il nostro progetto di bilancio è la sintesi più armonica delle risposte ai tanti giusti bisogni dei cittadini di Potenza, compatibile con le esigue risorse economiche.

Giovanni Fiore (PPI)
E’ un bilancio che continua in direzione della linee tracciate da quelli degli ultimi anni: risanamento finanziario; rilancio della città nel piano di sviluppo regionale.
E’ un bilancio che pur nelle ristrettezze determinate dalla riduzione di trasferimenti erariali, per circa 4 miliardi decisa dall’attuale governo nazionale di centro destra nella legge finanziaria 2002, si propone di mantenere il livello qualitativo dei servizi senza appesantire il carico tributario sui cittadini.
E’ un bilancio che evidenzia l’obiettivo fissato dalla coalizione di centro sinistra di porre la città di Potenza al centro dell’attenzione della strategia politica regionale e segna un rinnovato e costruttivo rapporto tra i vari livelli istituzionali ed in particolare con l’Amministrazione Provinciale e la Regione.
Il documento contabile e di programmazione per il 2002 e pluriennale 2002-2004 rappresenta il frutto del nuovo metodo di lavoro che il centro sinistra si è dato, cioè di concertazione tra i partiti di governo e questo non può essere disconosciuto come obiettivo fortemente voluto dai Popolari e condiviso da tutti i partiti della coalizione.

Rocco Lepore (Udeur)
L’Amministrazione Comunale ha centrato tutti gli obiettivi finanziari. Grazie al bilancio pluriennale questa Giunta ha debitamente assolto agli impegni presi con i cittadini. Fatti e non parole.
In controtendenza anche rispetto al Governo centrale, che se da un lato emanava diktat di natura economica rispetto alla fiscalità locale, dall’altro stringeva i Comuni in una morsa burocratica non consentendo loro di programmare le finanze in modo costruttivo.
Questa Giunta per la Città capoluogo, scevra da ogni indugio, va avanti per la sua strada. Ricerca le risorse economiche e le distribuisce secondo una seria cognizione di causa, tenendo in debita considerazione le classi più bisognose.

Nicola Lisanti (DS)
Il bilancio di previsione per l’anno 2002, per i DS, è da giudicare positivamente non soltanto dal punto di vista tecnico. Esso ha anche solide basi politiche prefissate, pur in un quadro normativo confuso e di riduzione delle risorse finanziarie dello Stato.

Vito Lomonaco (DS) – si è astenuto
L’Amministrazione è poco attenta agli interessi dei cittadini. C’è aumento continuo delle tasse e sempre meno servizi. Continuano le lamentele da parte dei cittadini. Astenendomi sono consapevole di tutti i risvolti politici ed amministrativi me ne assumo tutte le responsabilità.
Sono stato per 30 anni iscritto un partito, io ho scelto il partito comunista italiano, perché ritenevo più opportuno militare in un partito che portava la lotta all’interno di un sistema, un partito che ha lottato per i ceti medio inferiori. Non vengo solo per alzare la mano in Consiglio Comunale e dire il mio voto è favorevole. L’ho fatto fino ad oggi e sulle questioni che non ritengo opportuno farò diversamente. E` stata una decisione sofferta. Un punto che mi ha fatto riflettere è stato quello sugli emendamenti relativi alle tariffe dei rifiuti. Un tempo la sinistra non ragionava in questo modo, ragionava diversamente e la cosa che mi ha meravigliato di più è che il voto contrario sui miei emendamenti l’ho avuto dal gruppo dei ds.
Io credo che la piena realizzazione di un progetto può avvenire solo se esistono concertazioni da tutte le parti, prima arrivare ad un bilancio i gruppi di maggioranza vanno sentiti non si può arrivare con un bilancio ingessato che uno non può essere più niente, dove ognuno è costretto ad alzare la mano e dire sì o no. Per le aree rurali è stato fatto poco o niente.
Il Piano delle campagne è stato un po’ una dicitura di tutti, era sulla bocca di tutti, però il Piano delle campagne, colleghi, non sarà quella valvola di sfogo che tutti aspettano

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