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Potenza: Presentato il bilancio 2002 del comune

Il Consiglio Comunale di Potenza ha approvato a maggioranza con il voto contrario del Polo, del Gruppo Misto e con l’astensione di Vito Lomonaco (DS), il bilancio di previsione anno 2002, relazione previsionale programmatica e bilancio pluriennale per il triennio 2002-2004.

Questa la sintesi della relazione dell’Assessore al Bilancio. Nei prossimi giorni pubblicheremo i commenti dei maggiori esponenti del consiglio.

Relazione di Rocco Tramutola – Assessore al Bilancio del Comune di Potenza

Questo bilancio si caratterizza per la  riduzione dei trasferimenti  che  nel  2002  sono dell’1%, nel 2003 saranno del 2%, nel 2004 saranno del 3%.

Nel  2002 questa riduzione comporta minori stanziamenti  per circa  4 miliardi di lire che sul nostro bilancio –  severo,  per certi versi ingessato – incide in maniera notevolissima. Significa eliminare 4 miliardi di spese di sviluppo, questo è in sintesi il senso di questa Finanziaria 2002  che si contraddistingue  per la forma confusa, persistono  disorganicità dell’impianto, lunghezza degli articoli, in cui sono inserite disposizioni di varia e differente natura – oltre che di complicata indicazione -, il linguaggio a volte è incomprensibile, fatto  di continui rinvii e modifiche alla legislazione precedente e sembra che manchi addirittura un disegno organico scaturente da una  visione generale. Tuttavia siamo tra i pochi Comuni d’Italia ad essere stati comunque  puntuali con la scadenza prevista, anche se  ovviamente  tra mille  difficoltà,  come abbiamo appena visto. La prima metà del mandato di quest’Amministrazione ha registrato notevoli risultati soprattutto a livello progettuale: Piano  campagne, POR, PRUSST, progetto di riqualificazione di Bucaletto e  di alcuni altri ambiti urbani, Piano particolareggiato del C5 e  C6,  istituzione della facoltà di Scienze Motorie, programma di  investimento,  programma di risanamento finanziario, livelli  occupazionali sono solo alcuni degli obiettivi raggiunti in questa  direzione. L’impegno dell’Amministrazione, nella seconda parte  del suo  mandato, dovrà essere protesto a conseguire  quegli  effetti positivi  derivanti, appunto, dall’attuazione di quei  programmi. Non  solo, altri obiettivi sono in cantiere quali la  riqualificazione dell’area ex  Ierace,  l’inaugurazione dell’impianto polifunzionale di Rossellino, la riapertura  del Palazzo di Città, lo sportello unico e così via.
Tutto  questo, ovviamente, secondo l’Amministrazione  non  è sufficiente,  da solo, a procurare lo sviluppo necessario per  le nostre comunità. Il futuro della città risiede evidentemente nella qualità dei servizi che essa è in grado di offrire e nel recupero  delle interrelazioni con le periferie emergenti al fine di creare un sistema regione la cui centralità non può che attestarsi nella sua capitale. Occorre, però, evitare che Potenza diventi il centro di un sistema sottosviluppato, il che non gioverebbe a nessuno.

Questo rischio è dato proprio dalla  frammentazione  e dalla separatezza che affligge le istituzioni operanti sul territorio.  Allora, l’impegno del Comune è quello di mettere  intorno ad un unico tavolo tutte le Istituzioni presenti (oltre al  Comune,  Provincia, Regione, Università, Consorzio Asi, Ospedale  San Carlo,  Camera  di Commercio, Enti subregionali e  provinciali  e così via) per trovare un momento di concertazione e per  condividere un unico modello di sviluppo per ivi indirizzare gli  sforzi, gli investimenti e le proposte di ciascuno. L’obiettivo  fondamentale  per raggiungere l’auspicato punto  di  eccellenza  per tutti i servizi erogati dalla città è l’attivazione di quel tavolo di concertazione intorno al quale convocare tutti i soggetti i quali  – ciascuno per la parte di propria competenza  –  potranno far  confluire sforzi per raggiungere quegli obiettivi.  Solo  da questo  tavolo – ritiene l’Amministrazione –  potranno  scaturire gli altri importanti ed indispensabili risultati per un definitivo   decollo  della città.Ovviamente, però, il piano di sviluppo così come è stato delineato non può non confrontarsi con le compatibilità finanziarie dell’Ente, attuali e prospettiche. Necessario, allora, è  verificare se, allo stato, esiste una sostanziale situazione di equilibrio strutturale e se ad esso si accompagni anche un adeguato  equilibrio di gestione tale da poter mantenere entrambi anche  per i  futuri esercizi. Ed è per questo che sono stati  indicati,  in questo  documento, alcuni elementi finanziari ed economici  utili per  una valutazione complessiva. Tra questi, particolare  importanza riveste la ricostruzione delle occorrenze finanziarie e  di cassa che l’Amministrazione ha previsto per il successivo  triennio. Queste occorrenze straordinarie di cassa sono state  quantificate  in  complessivi  148 miliardi e  743  milioni  (in  euro: 76.819.000). Di queste occorrenze 70 miliardi sono riferiti a debiti  pregressi, 64 miliardi a nuovi investimenti e  15  miliardi per  occorrenze di liquidità. I 70 miliardi di  debiti  pregressi risultano finanziati con nuova finanza per 56  miliardi e con mutui per 14 miliardi riferiti, in verità, ai debiti fuori bilancio che il Consiglio ha riconosciuto nello scorso esercizio. Ci riferiamo a Macchia Giocoli e al trasferimento in favore dell’ACTA  a fronte  dell’IVA sulle fatture del 1999. I 64 miliardi  di  nuovi investimenti risultano coperti finanziariamente con la contrazione di nuovi mutui e i 15 miliardi di occorrenze per fabbisogno di liquidità  sono coperti, invece, dalla riduzione  della  giacenza media dei crediti di pari importo.
Quindi,  anche dal punto di vista finanziario le  occorrenze sono notevoli ma la copertura individuata appare abbastanza tranquillizzante.Ovviamente,  bisogna aver riguardo oltre che  all’equilibrio strutturale anche a quello di gestione. Quest’ultimo,  contrariamente a quello strutturale, risente maggiormente delle incertezze del quadro politico e istituzionale di livello nazionale. Le risorse prospetticamente disponibili non sono sufficienti a coprire il  fabbisogno  emergente  per i vari settori dell’intervento  comunale.  E’ quindi assolutamente indispensabile seguire, senza indugio  alcuno, la via della razionalizzazione e della selezione della  spesa eliminando, fin da subito, ogni ipotesi di spreco  o di diseconomia non accompagnata neppure dall’efficienza o dall’efficacia del servizio correlato, ovvero dalla plausibile disponibilità di  una ristrutturazione  del servizio da attuare in  tempi  accettabili. Azione  accompagnata da una conforme politica delle  entrate  che veda, soprattutto, una migliore temporalizzazione nella loro  riscossione ed una più incisiva azione per il recupero delle  medesime. Quindi esternalizzazione dei servizi, per intendersi.
Su  questa via la nostra Amministrazione si è  già  avviata.

Quali sono stati l’anno scorso e quali saranno gli obiettivi di  questo bilancio di previsione?

Ovviamente, da quello che  abbiamo appena detto: politica di grande rigore nella gestione  del Bilancio  di parte corrente. Mi pare evidente che lo scorso  anno questo risultato sia stato raggiunto e abbiamo buone  possibilità di  credere  che certamente riusciremo a raggiungerlo  anche  nel prossimo  esercizio. Spese, quindi, rigorosamente  controllate  e loro riduzione nel complessivo stanziamento.

Lotta  all’evasione fiscale, su questo  obiettivo  l’Amministrazione si è spesa molto, i risultati sono oltre ogni più rosea previsione.  Abbiamo accertato circa 20 miliardi di maggiori  entrare a fronte dei 14 stimati. 20 miliardi  effettivamente accertati e che si trasformeranno in altrettante entrate finanziarie.

Contenimento della pressione tributaria. Anche questo era un punto  fondamentale dell’azione dell’Amministrazione  e  possiamo confermare  che il 2001 – rispetto al 2000 – non ha  avuto  alcun incremento della pressione tributaria. Siamo riusciti a mantenere allo stesso livello tariffario tutte le entrate tributarie ed extratributarie.  Nel 2002, addirittura, parliamo di una  riduzione della pressione complessiva del 5,5% rispetto al 2001 quindi, anche in questo senso, riteniamo che l’azione  dell’Amministrazione Comunale vada nei sensi auspicati.

Poi  abbiamo  la riorganizzazione strutturale  e  funzionale dell’Ente. Su questo punto, mentre possiamo dire che l’anno scorso siamo riusciti – forse unico tra i Comuni d’Italia – a  stabilizzare  tutti gli L.S.U.  che ci erano stati dati in carico  (oltre 160), per quanto riguarda la riorganizzazione strutturale  si è imposta recentemente una pausa di riflessione che però sarà ripresa – a mio avviso – al più presto per portare a compimento  il progetto.

Per quanto riguarda la privatizzazione di  aziende  e servizi, abbiamo già detto dell’Acquedotto  Pugliese  e della  Società Immobili e Servizi. Nell’anno,  sicuramente,  sarà avviata  la  privatizzazione  –  per obbligo  di  legge  –  anche dell’ACTA, da trasformare in società per azioni.

Sulla  dismissione degli immobili, il Consiglio è già  stato informato, stiamo andando a grandi passi verso una positiva  conclusione ed anche qui, con un pizzico di orgoglio, possiamo  dire che – almeno fino ad oggi – il nostro Ente è forse l’unico in  Italia ad aver attuato, in tempi assolutamente ristretti, non  più di sei mesi… siamo già arrivati nella fase operativa, e saremmo pronti già a stipulare i primi atti di vendita.

Questi  erano gli obiettivi dell’anno 2001 e   riteniamo  di averli raggiunto quasi al cento per cento,  per la differenza saranno perseguiti e raggiungi nell’anno 2002.

Andando all’aspetto più propriamente contabile del bilancio, possiamo dire che nell’anno 2002 il totale delle entrate si  riduce  –  rispetto all’anno 2001 – per circa 6.100.000 euro  pari  a circa  12 miliardi di lire. In particolare le entrate  tributarie si riducono di 2.400.000 euro pari a 5 miliardi  di lire,  quelle da  trasferimento di 2.300.000 euro, pari 4 miliardi e  mezzo  di lire,  i trasferimenti dallo stato (dicevamo prima) e quelli  extratributari  si riducono di 1.400.000 euro pari a 2  miliardi  e 500 milioni di lire. Sul fronte delle entrate, cioè, noi  riscuoteremo in meno circa 11-12 miliardi  rispetto allo scorso esercizio.

Come riteniamo di finanziare queste minori entrate?

In parte con  maggiori entrate per altri capitoli, per 1.800.000  euro,  e per  la restante parte da minori spese per 4 milioni e  300  mila euro,  di qui il rigore che avevamo detto nella gestione del  Bilancio di parte corrente. In dettaglio le entrate tributarie  assommano  a complessivi 22 milioni di euro, pari ad un 6% in  meno (mediamente) rispetto all’analoga entrata dell’anno 2001 che  era di 24 milioni e 400 mila euro.

La riduzione tributaria è  giustificata da due elementi. Il primo: la riduzione dell’imposta sulla pubblicità per 258.000 euro che ci saranno riversati dallo  Stato in  base alla Legge Finanziaria. La gran  parte,  cioè  2.169.000 euro,  invece, è la riduzione dello stanziamento previsto per  il recupero della lotta all’evasione fiscale, che nell’anno 2001 era previsto in 4 milioni e 230 mila euro a fronte di soli 2  milioni previsti  per l’esercizio 2002. Dunque, una pressione  tributaria che complessivamente si riduce del 6% circa anche se, come abbiamo già detto ieri, la Tassa per i Rifiuti Solidi Urbani è  prevista  in aumento per circa 875 mila euro per il recupero  di  quei costi che avevamo già evidenziato e illustrato ieri.
Per quanto riguarda le entrate da trasferimenti abbiamo detto che nell’anno 2001 il Comune ha potuto incassare 37 milioni  e 100 mila euro e quest’anno incasseremo soltanto 36 milioni e  200 mila  euro; sono inclusi sia i trasferimenti dello Stato,  sia  i trasferimenti  della Regione. In realtà, come detto prima,  dallo Stato avremo circa 2 milioni e 300 mila euro paria  4 miliardi  e mezzo in meno di trasferimenti.
Per quanto riguarda invece le entrate extratributarie  anche qui  registriamo una riduzione media di circa il 5,5%, pari  a  1 milione e 400 mila euro; a fronte cioè di entrate del 2001 per 24 milioni e 400 mila riscontriamo entrate previste per l’anno  2002 per 23 milioni e 59 mila euro.
Infine, le entrate si riducono per 6 milioni e 100 mila  euro, pari a circa 12 milioni di euro.

Sul fronte delle uscite invece abbiamo una previsione di  77 milioni  e 900 mila euro a fronte di 82 milioni e 200  mila  euro dell’anno 2001; quindi 4 milioni e 300 mila euro in meno rispetto alle previsioni dell’anno precedente. Possiamo dire che registrano  minori stanziamenti rispetto all’anno precedente le  funzioni generali di amministrazione, gestione e controllo, quelle relative alla Giustizia, alla cultura e alla gestione del territorio  e dell’ambiente. Invece registrano maggiori stanziamenti le funzioni di istruzione pubblica, della Polizia locale, del campo  turistico, del territorio e dell’ambiente e del settore sociale.
Grosso modo queste sono le coordinate complessive.Per il rispetto del Patto di stabilità  degli  anni 2001 e 2000, siamo riusciti ad ottenere dallo Stato una riduzione (perché  era  previsto per legge, ovviamente) di circa  l’1%  sui tassi dei vari mutui contratti con la Cassa Depositi e  Prestiti, in lire italiane significa qualcosa come un 400-500 milioni l’anno.
Per quanto riguarda, infine, l’andamento delle spese in conto  capitale  riconfermiamo grosso modo  lo  stesso  stanziamento dell’anno precedente (2001), che era pari a 39 milioni e 900 mila euro e nel 2002 40 milioni e 900 mila euro, quindi vi è un incremento di circa un milione di euro. Riteniamo un bilancio di parte corrente improntato al massimo rigore in presenza di una serie di investimenti che sono comunque confermati almeno negli stessi livelli dell’anno scorso.
Le funzioni generali di amministrazione, gestione e controllo  registrano una riduzione da 25 milioni a 23 milioni di  euro, le funzioni relative alla Giustizia una riduzione da 3 milioni  e 200 mila euro a 3 milioni e 50 mila euro, le funzioni di  Polizia locale  un incremento da 2 milioni e 100 a 2 milioni e 300,  funzioni d’istruzione pubblica un incremento da 8 milioni e 900 a  9 milioni  e 900, cultura da 1 milione e 200 una riduzione ad un  1 milione, settore dello sport e ricreativo incremento da un 1  milione  e 800 a 1 milione e 900, campo  turistico  sostanzialmente immutato (circa 20 mila euro), viabilità e trasporti un incremento da 9 milioni e 900  a 10 milioni e 300, territorio ed ambiente da 25 milioni e 300 a 21 milioni, settore sociale da 2 milioni  e 700  a 3 milione e 800, sviluppo economico praticamente  immutato da  890  a 850. Ovviamente questa è la spesa di  parte  corrente, perché quella in conto capitale per investimenti è diversa.
Per investimenti le funzioni di amministrazione,  gestione e controllo si riducono come  previsioni da 8 milioni e 500 a 6 milioni e 500, la Giustizia da 1 milione e 700  a 277, la Polizia locale da 46 mila a 67 mila (quindi,  poco significativo), l’istruzione pubblica da 924 mila a 938 mila (sostanzialmente  inalterata), inalterata anche la cultura  sui  528 mila euro, il settore sportivo sale da 883 mila euro ad 1 milione e 67 mila euro, la viabilità e i trasporti salgono da 4 milione e 400 a 16 milioni e 600, la gestione dell’ambiente e del  territorio da 16 milioni e 900 si riduce a 14 milioni e 600, il  settore sociale da 5 milioni e 800 si riduce a 130 mila euro.  Complessivamente,  le previsioni del 2001 erano 39 milioni e 900 mila,  le previsioni 2002 sono 40 milioni e 900 mila euro circa.