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Trecchina: Che ne sarà del Centro Accoglienza?

A quattro mesi ormai dall’arrivo dei cinquanta profughi nel paese di Trecchina, il progetto di integrazione procede lentamente grazie alla volontà e all’impegno degli operatori del Centro di Accoglienza, nonostante le notizie poco incoraggianti sui tagli finanziari al Progetto e alcuni atti d’intolleranza verso i rifugiati.

Dopo un primo entusiasmo per la comunicazione della proroga di altri tre mesi dal Progetto Nazionale Asilo, non sono mancati momenti di sconforto per la riduzione (più del 60%) del contributo stanziato per la gestione futura.

Fino al 31 Dicembre scorso ad ogni ospite venivano riconosciuti 51,65 euro (100.000 lire) giornalieri: oggi, sono appena 18,08 euro (35.000 lire) giornalieri riconosciuti a persona.

Fondi del tutto insufficienti a garantire un dignitoso servizio; per questo motivo il Vice Sindaco Luigi Falcone, Direttore del Progetto, nominato dal Comune di Trecchina ha chiesto un’integrazione al PNA. E mentre progetti simili vanno affermandosi altrove, come nel Comune di Potenza, giovani materani protestano con manifestazioni in piazza per le stesse riduzioni, ed ancora, giovani comunisti di Rivello si riuniscono per dibattere la questione Palestina.

Sul fronte interno, non tutti i cittadini di Trecchina si mostrano solidali.

E mentre le operatrici, nonostante le incertezze sulla futura retribuzione lavorativa, continuano con impegno e dedizione a sostenere il Progetto mantenendolo in vita attraverso l’aumento delle ore lavorative e l’accrescimento delle responsabilità relative alla gestione quotidiana del Centro, qualcuno si mostra entusiasta delle scelte politiche del nuovo governo di centro-destra…
Un atto non isolato, in verità, che tende a riconfermare un Sud immobile; un dato che spero venga almeno riflettuto e contrastato dai più giovani.